Quest'ultimo anno si è caratterizzato per la crescita in Italia di aggressioni verso gli omosessuali. Per chiudere in bellezza, l'ultimo (si spera) episodio violento ai danni di un omosessuale si è consumato a Milano. Domenica 16 Novembre scorso alle ore 5.30 del mattino Massimiliano Scavia, un arredatore di 36 anni, tornava a casa dopo una serata in compagnia di amici. Rimasto solo ha incrociato un gruppo di ragazzi. Massimiliano stesso racconta: “Erano italiani, più o meno ventenni, persone che non avevo mai visto prima. Due di loro hanno iniziato a gridare i loro insulti nei confronti degli omosessuali, riferendosi poi a me nello specifico. Io sono andato dritto per la mia strada senza voltarmi. 'Frocio di merda' continuavano a urlarmi alle spalle e allora ho avuto uno scatto d’ira e ho risposto a tono. Forse ho sbagliato, ma mi sentivo offeso. Poi ho accelerato perché ho capito che continuavano a inseguirmi”. Purtroppo gli insulti sono nulla in confronto a quanto è seguito:
“Mi hanno sferrato un calcio alla schiena e sono caduto a terra sbattendo la faccia sull’asfalto. Una volta a terra hanno iniziato a darmi calci ovunque, alla testa, alle gambe, all’addome. Mi sono ritrovato con il naso che mi faceva male e un trauma cranico. Poi sono svenuto. Non ricordo più nulla”. Un'ora più tardi dell'accaduto Masimiliano viene ricoverato in pronto soccorso. Il referto medico parla di prognosi per 8 giorni e riporta i numerosi traumi subiti: trauma cranico, ecchimosi ed escoriazioni al capo e al volto, perdita di conoscenza, contusioni all’addome, torace e zona renale. Vista la gravità dell'accaduto, perché rendere pubblico solo oggi il vergognoso pestaggio? “Ho riflettuto a lungo, anche con il mio avvocato, prima di rendere pubblico l’episodio. Alla fine ho deciso che era giusto così: si deve sapere che in questa città, nel 2008, accadono ancora episodi di intolleranza”. Già, nella tollerante Milano, la città più aperta e multicultuale d'Italia si perseguitano ancora gli omosessuali.
L'onda italiana di violenza avanzata quest'anno è partita dall'irruzione vandalica al Mario Mieli di Roma e sembra destinata ad attraversare tutta la penisola senza arrestarsi. Urge sempre di più uno strumento che tuteli la comunità LGBT dai pregiudizi, dalle molestie e dalle violenze. Aspettando l'intervento del governo.
Fonte: Repubblica.it
Davide Bombini
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