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martedì 2 dicembre 2008

ARCIGAY;, VATICANO VUOLE PENA DI MORTE PER OMOSESSUALI Reagire a questo inaudito attacco della gerarchia reazionaria cattolica''


Essere gay e lesbiche, e cioè esprimere pubblicamente il proprio orientamento sessuale senza nasconderlo, senza essere di fatto obbligati a sposarsi o impediti a vivere una vita di relazione omosessuale, è un reato ancora in alcuni paesi del mondo. Nei peggiori, come l’Iran o l’Arabia Saudita, si rischia concretamente la morte, in altri l’arresto: in egito, in marocco, Tunisia, Siria, in molti paesi africani i gay e le lesbiche vengono arrestati, dissuasi a formare relazioni, impediti nel dare vita ad assoziazione e di avere propri locali e luoghi di ritrovo. In molti paesi (ad esempio in india, o nei Caraibi) le leggi che penalizzano l’omosessualità sono il residuo del colonialismo, in gran parte di quello inglese, e pertanto non vengono più applicate da molti anni, ma rimane comunque una vergogna che al giorno di oggi leggi di questo genere siano in vigore, perché comunque condizionano la libera espressione del migliore sentimento che un essere umano può esprimere, l’amore.

Ecco, il Vaticano oggi si schiera apertamente contro un intervento dell’ONU per la depenalizzazione dell’omosessualità del mondo. Lo fa con una motivazione che fa un po’ sorridere, se l’argomento non avesse contorni tragici, come le vite umane sacrificate in nome di queste leggi: si andrebbero a discriminare quei paesi che non hanno ancora legiferato a favore delle unioni civile Poverini.


DIC - ''Il Vaticano ha davvero superato il segno!'': cosi' Arcigay commenta la notizia che la Santa Sede si e' espressa contro la proposta del governo francese di depenalizzare l'omosessualita' nel mondo.

''Grazie allo status particolare di cui gode il medioevale stato Vaticano presso le Nazioni Unite - afferma il presidente nazionale, Aurelio Mancuso - la lobby clericale preme su tutti gli stati affinche' non siano di volta in volta riconosciuti diritti civili e di liberta', alleandosi con i regimi dittatoriali, di ogni colore, compresi quelli islamici. La richiesta di depenalizzazione, che e' stata sottoscritta anche dal nostro governo, vuole cancellare la vergogna per cui in ben 91 paesi del mondo sono previste sanzioni, torture, pene e persino l'esecuzione capitale (10 paesi islamici) contro le persone omosessuali''.

Secondo Mancuso ''e' di una gravita' inaudita che il Vaticano, e quindi la chiesa cattolica tutta, si adoperi affinche' questa richiesta non passi, e si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di gay e di lesbiche e transessuale che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari''. Quello che il Vaticano vuole, conclude, e' ''mantenere la pena di morte e il carcere per le persone omosessuali'' e percio' Arcigay, insieme alle altre associazioni lgbt italiane, valutera' nelle prossime ore ''come reagire a questo inaudito attacco della gerarchia reazionaria cattolica''.

MIELI. MONSIGNOR PEGGIORE
Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli esprime profondo sconcerto per le parole di Monsignor Migliore in relazione al progetto di depenalizzazione universale dell’omosessualità che la Francia, a nome della Ue, intende presentare all’ONU
Affermare infatti che la depenalizzazione universale dell’omosessualità porterebbe ad una discriminazione di quei Paesi che non la riconoscono (quindi dove essa è illegale) e non riconoscono quindi le relazioni che da essa scaturiscono, è l’esempio palese di quanto le gerarchie vaticane siano lontane da quel catechismo della Chiesa cattolica a cui anche Monsignor Migliore si riferisce quando ci ricorda che la chiesa tutela le persone omosessuali e chiede di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione
Riteniamo doveroso ricordare a Monsignor Migliore quanti omosessuali sono stati discriminati, offesi, picchiati e anche uccisi in tutto il mondo: le sue argomentazioni sono inaccettabili e offensive e rimandano alle solite posizioni medievali espresse da sempre dal Vaticano.

Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Segreteria Politica – Andrea Berardicurti

FERRERO (PRC), GRAVISSIME PAROLE DEL VATICANO
Roma, 1 dic. -''Le dichiarazioni di alti esponenti del Vaticano che si oppongono alla proposta di depenalizzazione universale dell'omosessualita', presentata all'Onu dalla Francia, sono gravissime''. Lo sottolinea in una nota Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc che aggiunge: ''I diritti delle persone, etero o omo che siano, sono inalienabili''.



''Se passasse la richiesta del Vaticano -avverte Ferrero- l'unica cultura che sarebbe di certo messa 'alla gogna' e' quella dei diritti dell'uomo. La Francia ha fatto benissimo ad avanzare questa proposta, mi chiedo cosa aspetta l'Italia ad appoggiarla. Spero non i diktat del Vaticano''.


In realtà la battaglia francese non ha nulla a che vedere con la normativa ordinaria dei paesi occidentali più avanzati ma si rivolge a quegli statui, psesso fndamentalisti islamici, che prevedono pene fino alla morte per i "sodomiti".

Gay.it - ONU: No Vaticano alla depenalizzazione dell'omosessualitàDuro il giudizio di Arcigay: «È di una gravità inaudita che il Vaticano, e quindi, la Chiesa cattolica tutta, si adoperi affinché questa richiesta non passi e, si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di gay e di lesbiche che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari».

L'Arcigay ricorda che in 91 Paesi del mondo sono previste sanzioni, torture, pene e persino l'esecuzione capitale (10 paesi islamici) contro le persone omosessuali. "La scusa per cui la richiesta francese non dovrebbe passare perché da quel momento gli stati che non riconoscono le unioni gay sarebbero messi all'indice, - conclude l'Arcigay - non solo non ha alcun senso, ma è una studiata e cinica bugia per nascondere ciò che realmente il vaticano vuole: mantenere la pena di morte e il carcere per le persone omosessuali".

Gay.it - ONU: No Vaticano alla depenalizzazione dell'omosessualità«Aggiungere gli omosessuali alle categorie di discriminati già protetti dalle Nazioni Unite è un segno di civiltà» ,ha detto la deputata del PDpaola concia. «Depenalizzare l’omosessualità significa impedire ad alcuni stati di condannare gli omosessuali alla pena di morte e alla galera: questa è l’ingiusta discriminazione. Di questo si discute, non di altro, e bisogna smetterla di dire cose false. Se la dottrina della chiesa vuole evitare ingiuste discriminalizazione- conclude la deputata -, deve favorire la depenalizzazione dell’omosessualità, chiesto all’ONU dalla francia e da altri paesi, tra cui l'Italia.


Impiccato per sodomia a 21 anni. Il video shock



Gay.it - Impiccato per sodomia a 21 anni. Il video shockIl volto pallido, i segni della corda sul collo. Per rendersi davvero conto di cosa significa essere gay in iran non c'è modo migliore che uscire dalla retorica. E il video di Makwan Moloudzadeh sul letto di morte aiuta. Makwan è stato impiccato lo scorso dicembre a soli 21 anni per un atto di sodomia compiuto con un compagno quando ne aveva solo 13.



Le immagini sono forti, consigliamo quindi la visione solo a chi ritiene di essere in grado di sopportarle.



Ali Ali, irachena

Causa della morte: essere transessuali.

Queer Paura: La vita gay, di morte in Iraq

Un video sull'identità delle persone omosessuali, contro ogni tipo di omofobia e in favore di tutti i diritti: .
La richiesta di essere considerati/e in quanto persone, di poter avere una vita normale e di non essere abbandonati dai nostri amici e dalle nostre famiglie.
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Fonte; GAY. IT, ANSA, Di' Gay Project


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