Il Papa: «Riaffermare uomo e donna contro il transgender» Dio decide chi è uomo e donna: no a cambi di sesso


CITTA' DEL VATICANO - Contro il «gender» il Papa ricorda la natura umana di «uomo» e «donna» e auspica una «ecologia dell'uomo» che lo protegga dalla autodistruzione. «Non è una metafisica superata - ha detto nel discorso di Natale alla Curia - se la Chiesa parla della natura dell'essere umano come uomo e donna e chiede che quest'ordine della creazione venga rispettato; qui si tratta di fatto della fede nel Creatore e dell'ascolto del linguaggio della creazione, il cui disprezzo sarebbe un'autodistruzione dell'uomo e quindi una distruzione dell'opera stessa di Dio».

GENDER - «Ciò che spesso viene espresso e inteso come 'gender'- ha detto il Pontefice - si risolve in definitiva nella autoemancipazione dell'uomo dal creato e dal Creatore; l'uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda; ma in questo modo vive contro la verità, vive contro lo Spirito creatore». «Le foreste tropicali - ha osservato - meritano sì la nostra protezione, ma non la merita meno l'uomo come creatura, nella quale è iscritto un messaggio che non significa contraddizione con la nostra libertà, ma sua condizione». A partire da questa prospettiva papa Ratzinger ha suggerito di «rileggere la Humanae vitae: l'intenzione di papa Paolo VI - ha detto - era di difendere l'amore contro la sessualità come consumo, il futuro contro la pretesa esclusiva del presente e la natura dell'uomo contro la sua manipolazione.

LA RESPONSABILITA' DELLA CHIESA - «La Chiesa non può e non deve limitarsi a trasmettere ai suoi fedeli soltanto il messaggio della salvezza. Essa - ha proseguito il Papa - ha una responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità anche in pubblico. E facendolo deve difendere non solo la terra, l'acqua e l'aria come doni della creazione appartenenti a tutti. Deve proteggere anche l'uomo contro la distruzione di se stesso». In un passaggio successivo del discorso alla Curia il Papa, riflettendo ancora sulla Gmg di Sydney, è tornato sul tema della protezione del creato. Con il tema dello Spirito Santo, ha detto, «si rende visibile tutta l'ampiezza della fede cristiana, un'ampiezza che dalla responsabilità per il creato e per l'esistenza dell'uomo in sintonia con la creazione conduce, attraverso i temi della Scrittura e della storia della salvezza, fino a Cristo e da là alla comunità vivente della Chiesa, ...». Prima di concludere papa Ratzinger ha ricordato infine che «lo spirito missionario della Chiesa non è altro che l'impulso di comunicare la gioia che ci è stata donata...» e che «fa parte della natura della gioia l'irradiarsi, il doversi comunicare».

corriere.it
22 dicembre 2008

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