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martedì 21 settembre 2010

Dopo 9 anni di mobbing, trans tenta il suicidio

Roma_ E’ insopportabile quanto avvenuto nei giorni scorsi ad Aprilia, dove una transessuale di trentacinque anni ha tentato il suicidio a causa dello stress provocato dalle tante persone in azienda che non riuscivano ad accettare il cambio di sesso della collega, e per questa ragione lo rendevano vera vittima di azioni di mobbing.

S.T . di 35 anni, impiegata presso un’azienda casearia pontina, dopo anni di vessazioni da parte di colleghi e dirigenti della ditta, ha tentato di suicidarsi sabato scorso tagliandosi le vene. Lei è una trans dichiarata alla quale erano stati preclusi gli accessi al gabinetto e allo spogliatoio e i colleghi per anni l’hanno insultata dicendole: “Sei mezza lesbica e mezzo frocio, vedrai, un po’ alla volta ti faremo impazzire”. È purtroppo così è stato, poiché la trans alla fine, dopo tante persecuzioni ha tentato di togliersi la vita proprio mentre era al lavoro. A chiamare i soccorsi sono stati degli operai di una ditta vicina poiché i suoi colleghi quando hanno visto che si era tagliata le vene, invece di soccorrerla, l’hanno spintonata con disprezzo. S.T. attualmente si trova ricoverata all’ospedale per le dovute cure.

Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma e responsabile di Gay Help Line, ha dichiarato: “Questo episodio mostra in modo drammatico una condizione lavorativa assurda, disumana e inaccettabile e dimostra la necessità di norme severe che contrastino l’omofobia e la transfobia“.

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