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martedì 5 maggio 2009
Roma Gay Pride, negata piazza San Giovanni
Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, organizzatore del RomaPride 2009 e a nome di un coordinamento di più di 30 associazioni omosessuali e transessuali di tutta Italia, si è visto negare dalla Questura di Roma Piazza San Giovanni per la tradizionale parata di giugno, quest’anno fissata per sabato 13.
Questo luogo di arrivo è legato a due dei soli sei percorsi previsti nel Protocollo del 2009, promosso dal Comune della Capitale per lo svolgimento delle manifestazioni.
La motivazione del rifiuto è la presenza di una processione rionale in onore di Sant’Antonio. Il Circolo Mario Mieli ha quindi chiesto medesime strade e piazza anche per il 20 giugno, disposto ad uno spostamento della data pur di ottenere un percorso coerente con una manifestazione che ormai da tre anni porta nelle strade più di 200.000 persone. Anche per questa data è stato opposto un diniego, motivato da una serie non precisata di manifestazioni religiose a partire dal 20 giugno per la preparazione della festa di San Giovanni Battista.
Il Circolo Mario Mieli non è andato oltre nelle richieste, spinto ad immaginare ancor più insormontabili ostacoli per la successiva festa di San Pietro e Paolo, patroni di Roma. La Questura ha quindi invitato gli organizzatori ad indirizzarsi sui soli tre percorsi rimasti, avendo indicato come impraticabile quello per Piazza del Popolo, inadatto per una parata imponente e fornita di carri quale è il RomaPride.
Il Mieli ha rifiutato le alternative, mortificanti e totalmente impossibili viste la estrema brevità dei percorsi e la limitatezza degli spazi di arrivo, e denuncia la situazione paradossale, chiamando anche in causa direttamente il sindaco Alemanno, responsabile del famoso Protocollo.
Due le considerazioni che poniamo al sindaco e a tutti i cittadini, non solo romani.
Tutti hanno un Santo in paradiso, tranne le persone omosessuali e transessuali. Ovvero per il secondo anno consecutivo un incredibile susseguirsi di eventi religiosi prolificano in Piazza San Giovanni per un mese intero, chiamati in causa ad impedire al RomaPride l’utilizzo dell’unica grande piazza capace di accogliere una manifestazione così significativa, cospicua, di rilevanza nazionale e che non accoglie più soltanto gay, lesbiche e transessuali.
La pretestuosità ormai è evidente, la discriminazione pure. Rifiutiamo inoltre decisamente e con sdegno la contrapposizione tra fedeli e il RomaPride, addotta come pericolo di turbative.
Registriamo inoltre come il Protocollo comunale sia in effetti un insieme di false alternative, poiché per i grandi eventi sono previsti o piazze incapaci di accoglierli, o luoghi rifiutabili per interi mesi con identiche giustificazioni, a volte risibili. Una carta straccia pronta a colpire tutti i cittadini non solo romani, limitandone la libertà di manifestazione garantita dalla Costituzione.
Per questo motivo il Circolo Mario Mieli chiede un urgente incontro ad Alemanno, affinché sbrogli le incongruenze di un regolamento da lui fortemente voluto e affinché si spenda, da sindaco di tutti, a vagliare e fare da intermediario sulle reali cause ostative poste al RomaPride. Ricordiamo inoltre che nel 2007, sotto l’amministrazione di Veltroni, il RomaPride si è concluso a San Giovanni felicemente e senza nessun problema di sorta.
Ricordiamo infine che la parola d’ordine del RomaPride prevista per quest’anno, pensata con senso ampio sui diritti, si dimostra a causa di questi ostacoli uno slogan di incredibile urgenza: Liberi tutti, libere tutte. Persino per la semplice possibilità di poterlo gridare degnamente nelle strade di Roma.
Rossana Praitano
Presidente Circolo Omosessuale Mario Mieli
Organizzatore RomaPride 2009
Andrea Berardicurti - Segreteria Politica ed Organizzativa
06/5413985 - 348/7708437 - 348/7708439
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