Interrogazione al ministro: "Subito spiegazioni"
di Massimo Calandri
Il pericolo di questi «fatti gravissimi» è che gli studenti immigrati quasi maggiorenni potrebbero scegliere di abbandonare la scuola. «Qualcuno pensa davvero che spingere i ragazzi fuori dalla scuola sia un modo per aumentare la sicurezza dei cittadini italiani o di governare il fenomeno dell´immigrazione?», si chiede la Pinotti. Che cita la recente denuncia del presidente Napolitano sulla retorica pubblica che incorpora accenti di intolleranza o xenofobia. «E´ evidente che questo è il clima che la maggioranza e il governo stanno creando in questo Paese. Per questo chiediamo al ministro Gelmini di sapere cosa sta succedendo nelle scuole italiane e se sono state emanate disposizioni sugli studenti immigrati o di origine straniera. Vogliamo che queste pratiche siano immediatamente interrotte».
Sulla vicenda è intervenuto anche l´onorevole Claudio Fava (Sinistra e Libertà): «In tempi bui - e questi purtroppo lo sono - , quando si soffia sul fuoco della paura del diverso, quando si agita lo spettro del razzismo e dell´intolleranza c´è sempre qualcuno che si mostra più zelante di altri, e che non si rende conto di diventare strumento di un disegno perverso e sbagliato». Secondo l´assessore regionale all´immigrazione, Enrico Vesco, «è evidente come questi siano i risultati delle pesantissime scelte politiche del governo in materia di immigrazione. Scelte talmente discriminatorie da indurre l´adozione di comportamenti inaccettabili in un mondo come quello scolastico, che in Liguria si è sempre distinto per grande sensibilità e impegno nell´integrazione dei minori stranieri».
Vesco è d´accordo con l´avvocato Alessandra Ballerini, che su Repubblica ribadiva come l´introduzione del reato di clandestinità - e l´obbligo per i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio di denunciare i clandestini - è all´origine di tutti i problemi. «A causa del Pacchetto Sicurezza si sono aperte in modo drammatico questioni di cruciale importanza che mettono in discussione il nostro stato di diritto, violano i principi fondamentali della nostra Costituzione e vanno pertanto affrontate con la massima urgenza».
http://genova.repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento