«Io sono una bella di notte e un uomo di giorno». Un’inchiesta pericolosa che non interessa la polizia. È stata uccisa Buse, travestito. Indaga il primo detective transgender. Un noir libertario nella Istanbul sotterranea.
«Io sono una bella di notte e un uomo di giorno». Forse una volta, quando il sospetto era preferito all’intreccio, qualcuno avrebbe potuto definire questo libro un noir a pretesto, perché è evidente, sottinteso al mistero di un omicidio da chiarire, l’intento di rivendicare una parità e un diritto contro la discriminazione. La detective che narra in prima persona la sua inchiesta è un travestito, giovane, benestante, di successo, passabilmente felice. Di giorno progetta sistemi antihacker per i computer di ditte importanti, di notte dirige un suo club, nel cuore di Beyoglu, il quartiere della vita notturna di Istanbul. Un mattino, una delle ragazze, la più elegante e ricercata del suo club, viene a trovarla e sconvolta le rivela il pasticcio in cui s’è infilata. Un uomo potente, che non può essere compromesso in nessun modo, teme lo scandalo e la minaccia: e chi potrebbe aiutare una come lei? La ragazza nei guai si chiama Buse, che significa «bacio» e, prevedibilmente, dopo quella disperata richiesta è scomparsa. L’amica inizia e cercarla, presto scopre che Buse è stata uccisa, e a spingerla a improvvisarsi detective sono le circostanze, ovvero l’indifferenza della polizia e la caccia che aprono contro di lei certe organizzazioni, criminali e di nazionalisti tradizionalisti. E da questo momento inizia per il lettore un itinerario alla Maigret negli interni di un'umanità varia e movimentata, nel loro piccolo tran tran e nei divertimenti, nelle confessioni e nei loro sogni: l’umanità parallela, a suo modo integrata, dei travestiti e degli omosessuali di una grande e intricata Istanbul. Un itinerario, accidentato, e pur narrato con tratti di umorismo e ironia, ma che non può che sfociare, dal mondo scandaloso e sotterraneo, in quello in superficie delle persone «normali», in cui l’irreprensibile conformismo confina con il più vile delitto.
Mehmet Murat Somer (Ankara, 1959) è l’autore di una serie di polizieschi ambientati nei quartieri della trasgressione ad Istanbul. È oggi uno degli scrittori di punta di una letteratura, quella gay in Turchia, contenente una forte domanda di parità e di tolleranza, pur nei toni dell’avventura e del divertimento.
Traduzione di Anna Lia Proietti Ergün312 pagine 13.00 Euro
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