Nonostante l'incredibile giornata di sole e nonostante l'orario (le 9.45 del mattino) la sala del cinema Village è piena in occasione della proiezione per la stampa di Outrage, il nuovo documentario di Kirby Dick.

Il documentario prende l'attenzione già dai titoli e arriva direttamente al contenuto: in America i maggiori sostenitori e promotori di leggi omofobiche sono politici (prevalentemente repubblicani) omosessuali non dichiarati, in the closet, che promuovono leggi restrittive e un atteggiamento sociale pericoloso nei confronti degli omosessuali e lo fanno con il sostegno e la consiscendenza dei media mainstream disposti ad avallare l'ipocrisia politica. Kirby Dick è un documentarista dal talento investigativo e narrativo, i suoi ultimi lavori hanno affrontato di petto e senza mezzi termini la MPAA con This Film Is Not Yet Rated ed i suoi criteri di censura irrazionali e manipolatori, il vaticano Twist of Faith, raccontando la storia di un uomo che dopo 20 anni trova il coraggio di rendere pubblica la propria esperienza di ragazzino molestato dal parrocco, dopo aver visto lo stesso parroco ripetere le molestie su altri bambini.



Outrage mostra Washington come il più grande gay club in incognito del mondo "Siamo persone perfette per fare i politici -dice uno degli intervistati, gay dichiarato- Non abbiamo una famiglia dove tornare la sera, possiamo lavorare fino a tardi e la domenica" Ma la maggior parte dei politici americani non pensa che dichiararsi omosessuale sia conveniente, non lo pensa ad esempio il governatore della Florida, Charlie Crist, fiero oppositore dei matrimoni, delle adozioni e dei diritti omosessuali: non lo pensa Ken Mehlman, frequentatore abituale di locali gay che si è occupato della campagna presidenziale di Bush nel 2004 facendo dell'omofobia un cavallo di battaglia per ingraziarsi i votanti evangelici o Larry Craig, senatore dell'Idaho, promotore di leggi restrittive sorpreso nei bagni pubblici di un aeroporto in atteggiamenti bizzarri per un omofobo. Barney Frank, uno dei pochi membri del congresso apertamente omosessuale, afferma nel film che il diritto alla privacy non è diritto all'ipocrisia. Non come principio da anima bella, ma come vero pericolo per gli omosessuali dichiarati che non hanno la scorta della Casa Bianca e che diventano vittime della rabbia ignorante di chi viene fomentato da campagne politiche demonizzanti. Questa caccia alle streghe porta direttamente alle storie di cronaca di ragazzini picchiati a morte perchè omosessuali, adulti torturati da vicini di casa intolleranti, tutta una serie di diritti civili calpestati per difendere una normalità etero che altro non è che il pretesto per raccogliere voti. "Sono cinici, sono calcolatori, usano la carta omofobica come strumento elettorale incuranti dei danni che provocano -ha detto Kirby durante la conferenza stampa dopo il film- e questo è il tratto d'unione con il documentario sulla pedofilia nella chiesa cattolica: l'arroganza del potere, la noncuranza del potere". Un'arroganza che viene protetta dai media, Fox television prima tra tutte. I tanti nomi di politici segretamente omosessuali e pubblicamente ipermoralisti che passano durante il documentario, fanno parte di un bagaglio di notizie diventate pubbliche grazie ai blogger e alla stampa indipendente, non certo grazie alle grandi major televisive dove, a quanto pare, non si assume personale omosessuale a meno che non restino nel closet, come nel caso di Shepard Smith, anche lui omosessuale nell'armadio. Ma non ci si limita ad ignorare ciò che è pubblico nelle televisioni main stream, si cambia anche un po' la realtà e nel documentario vediamo il girato originale di un intervista a Bill Maher fatta dal giornalista della CNN, Larry King, dove Maher parla dell'omosessualità non dichiarata di Ken Mehlman. Vediamo poi come l'intervista è andata in onda, come sono state tagliate le parti spinose. In questa sfilata di ipocrisia, matrimoni di copertura, fidanzamenti nati poco prima la campagna elettorale e finiti subito dopo, brilla la figura dell'ex governatore del New Jersey, Jim McGreevey, che ha ammesso la propria omosessualità spontaneamente, non perchè sorpreso nei bagni della stazione o in una chat tematica ma lo ha ammesso a fianco a sua moglie, spogliandosi di tutto il pesante fardello di normalità erotico-politica che l'aveva accompagnato per anni. Il documentario uscirà a metà Maggio in alcune città americane, tra cui Washington.