C’era una volta il sito del ministero delle Pari Opportunità. Non troppo tempo fa: qualche mese. Era la versione consegnata dall’ex ministro del governo Prodi, Barbara Pollastrini. Si parlava delle discriminazioni, e si citavano, ovviamente, quelle di natura omofobica. C’era un elenco, molto dettagliato, con relative statistiche, e cosa significasse concretamente l’omofobia. (come da screenshot sopra, qui l’immagine grande).
Da qualche giorno, quelle informazioni sono sparite. Clic. Le Pari Opportunità, oggi, si occupano di: violenza contro le donne; stalking; discriminazioni razziali; lotta alla tratta. Dei gay è sparita ogni traccia. Usando il motore di ricerca interno, si trova qualche intervista del ministro, e niente più. Non solo. Nel 2007 venne istituita una commissione per le pari opportunità per i gay e i trans gender. Oggi il link (era qui) a quella commissione è sparito: e teoricamente la commissione, da decreto, doveva rimanere in carica 3 anni. Resta la copia cache. Eppure, vengono riportati i collegamenti a varie commissioni: per il contrasto alla pedopornografia, contro le mutilazioni genitali femminili, per la tutela dei disabili. C’è persino un numero verde per i bambini contesi. Brava, bis.
La ministra Carfagna, pubblicamente, si è sempre detta pronta a combattere contro le discriminazioni verso i gay. Come? Dove? Quando?
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