“RAPELAY” IL GIOCO DELLO STUPRATORE Globale


Che i Giapponesi non avessero molti tabù legati al sesso è risaputo, ma che addirittura avessero prodotto un videogioco che simulasse una violenza sessuale non lo sapevo proprio.

Rapelay vi mette nei panni di un pervertito che segue una madre di due ragazzine, la violenta e poi procede a fare la stessa cosa alle due minorenni. Chi l'ha visto dice che il videogioco è molto esplicito e dettagliato e include dettagli come le lacrime delle donne e le loro suppliche.

Tramite un giro di negozi affiliati ad Amazon, il celebre sito di ecommerce si è ritrovato a vendere il gioco senza nemmeno saperlo. Dopo una segnalazione ha però velocemente provveduto a rimuoverlo dal proprio catalogo.

RapeLay (gioco di parole tra “Rape=Stupro” e “Replay=Ripetuto” Stupro ripetuto) ha varcato i confini occidentali.
Il "gioco", che simula ed “insegna” a molestare, perseguitare, adescare e violentare le proprie vittime è stato creato dalla Illusion, una società di Yokohama, che lo ha lanciato nel 2006.

In America e in Gran Bretagna sono riusciti a bandirlo dai siti web. Polemiche furiose anche in Spagna, Germania e Irlanda.
In Italia ancora non è stata intrapresa un'azione decisa e netta di contrasto del fenomeno.

C'è una cosa che non mi è chiara: i videogiochi (e la televisione) sono pieni di scene di omicidi violenti, di torture e di smembramenti con la motosega; il video qui sotto sarà visto da molti senza battere ciglio, eppure le immagini successive attireranno le ire di tutti. Con questo non sto difendendo Rapelay, al contrario. Mi rendo conto che, intellettualmente, siamo diventati ipocriti o, forse, ci siamo diventati insensibili alla violenza, alla tortura e alla morte, ma il sesso ci fa ancora paura?


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