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sabato 28 marzo 2009
EARTHLINGS (Terrestri).Prima parte del magnifico -e terribile- documentario di Shaun Monson .
Un documentario diviso in capitoli, sull’assoluta dipendenza dell’umanità dagli Animali ,usati come compagnia, come cibo, come vestiario, per l’intrattenimento e per la ricerca scientifica.
Il regista e produttore del documentario Shaun Monson, mette insieme una serie di immagini girate perlopiù con camere nascoste, che lasciano a bocca aperta per la violenza della quale è capace l’uomo nel suo rapporto con gli altri esseri che popolano il pianeta.
Come sottolineato dalla voce del narratore, l’attore Joaquin Phoenix, nominato dall’Academy Award per “Il Gladiatore”, il termine “essere umano” sembra inappropriato per coloro che appartengono ad una società in grado di elaborare tanto scientificamente, non solo la sottomissione della natura ai propri bisogni, ma lo sfruttamento delle altre specie, talvolta per fini del tutto inconsistenti.
Musiche di Moby
© Nation Earth Organization 2005
Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali. Gandhi Auschwitz inizia quando si guarda a un mattatoio e si pensa: sono soltanto animali. Theodor Wiesengrund Adorno, filosofo
http://www.youtube.com/view_play_list?p=E26A116FD32AEBCC
L'ONU umilia l'ITALIA sui DIRITTI UMANI (razzismo, xenofobia, omofobia) come il Cameroon
ROMA - "È evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia. Nel paese persistono razzismo e xenofobia anche verso richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom. Chiediamo al governo di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status". Sono insolitamente dure e nette le parole che il Comitato di esperti dell'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro, agenzia Onu, usa per descrivere il trattamento degli immigrati in Italia e la violazione di alcune norme internazionali.
Come ogni anno, a marzo, esce il rapporto dell'Ilo sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro e quest'anno la pagina che riguarda l'Italia denuncia un comportamento senza precedenti per un paese europeo democratico, perché contravviene alla convenzione 143, quella sulla "promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dal nostro paese nel 1981.
Tranne il Portogallo e la Slovenia, infatti, gli altri paesi saliti all'attenzione dell'agenzia Onu per lo stesso motivo sono il Benin, il Burkina Faso, il Camerun e l'Uganda.
Il Comitato dell'Ilo, formato da venti giuslavoristi provenienti da tutto il mondo, verifica costantemente l'osservazione delle norme da parte dei governi e in questo caso richiama l'esecutivo italiano all'applicazione dei primi articoli della convenzione 143, cioè al "rispetto dei diritti umani di tutti gli immigrati, senza alcuna distinzione di status".
Inoltre, il governo ha l'obbligo di assicurare anche ai migranti occupati illegalmente il diritto a condizioni eque di lavoro e di salario, oltre che la tutela contro ogni forma di discriminazione. Le critiche e le richieste dell'Ilo si basano su quanto riportato dal Comitato consultivo della convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali in Europa (Acfc), che aveva già denunciato le dure condizioni di detenzione per gli immigrati irregolari, in attesa di rimpatrio.
Ma si basano anche sulle osservazioni di un altro organismo dell'Onu per l'eliminazione della discriminazione razziale (Cerd), che ha rilevato "gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori migranti dell'Africa, dell'Est Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e dati in ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della paga è trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua né elettricità". I rapporti Onu mettono in evidenza anche i "continui dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati non europei, discorsi ispirati dall'odio contro gli stranieri e maltrattamenti delle forze di polizia verso i Rom, specialmente quelli di origine romena, durante i raid per lo sgombero dei campi".
Insomma, una lunga lista di accuse che vanno dalla questione delle impronte digitali alla "retorica discriminatoria di alcuni leader politici che associano i Rom alla criminalità, creando nella pubblica opinione un clima diffuso di ostilità, antagonismo sociale e stigmatizzazione". Pertanto, il Comitato di esperti dell'Ilo non può che esprimere "profonda preoccupazione" e invita il governo italiano a prendere "le dovute misure affinché ci sia parità di trattamento, nelle condizioni di lavoro, per tutti i migranti", oltre che misure per "migliorare, nella pubblica opinione, la conoscenza e la consapevolezza della discriminazione, facendo accettare i migranti e le loro famiglie come membri della società a tutti gli effetti". Il documento si conclude con la richiesta al governo di rispondere punto per punto alle osservazioni fatte entro la fine del 2009.
http://www.youtube.com/user/freedomanddemocracy
La fine della Rete come la conosciamo
Dietro i tentativi dei Governi di controllo sulla Rete – e non mi riferisco alle connessioni a singhiozzo della Cina, quanto alle ultime sortite dei primi ministri europei – non c’è soltanto il timore provocato dall’unico mezzo di comunicazione che prevede la partecipazione diretta dei cittadini, o le questioni di sicurezza nazionale, c’è molto di più: ci sono le grandi società di telecomunicazioni, l’industria dell’intrattenimento e l’industria delle tecnologie informatiche di controllo del traffico di rete.
Ad affermarlo è l’Associazione Scambio Etico che sta conducendo una campagna di informazione e sensibilizzazione per scongiurare l’applicazione di alcuni degli emendamenti del Pacchetto Telecom, l’insieme delle direttive europee in materia di telecomunicazioni, attualmente in discussione a Bruxelles.
Le modifiche che saranno votate dalle commissioni Mercato Interno (IMCO) e Industria, ricerca e energia (ITRE) il prossimo 31 marzo, potrebbero consentire ai provider il trattamento del traffico e il filtraggio dei contenuti.
“Le conseguenze saranno terribili” - avverte l’Associazione - “Ogni operatore commerciale, ogni gestore di un sito Web non avrà più la possibilità di raggiungere la totalità dei cittadini della Rete. Di converso, ogni navigatore del Web vedrà solo quella parte del Web che il fornitore di accesso gli consentirà di vedere.
La base della crescita di Internet, rappresentata dal suo modello aperto e non discriminante, è direttamente minacciata da società di telecomunicazioni che sono riuscite a far installare tutta una serie di emendamenti che creeranno uno stato permanente di scarsità di larghezza di banda e consentiranno di prioritizzare certi contenuti, servizi e applicazioni a scapito di altri. Tali pratiche scoraggeranno gli investimenti sull’infrastruttura della rete, impediranno competizione e innovazione e minacceranno seriamente la libertà di espressione” .
A rischio c’è il principio fondante della Rete, la Net Neutrality, il diritto ogni utente di decidere liberamente a quali siti e servizi accedere, senza discriminazioni di sorta e senza finire nel mirino delle società di advertising a discapito della privacy.
L’invito, quindi, è di scrivere ai membri delle commissioni parlamentari europee, per fare sentire il nostro peso sulle decisioni che saranno prese tra pochi giorni e potrebbero mettere la parola fine alla Rete, così come la conosciamo.
mercoledì 25 marzo 2009
AUSTRALIA, UNA CAMPAGNA INFORMATIVA SU DIRITTI DELLE COPPIE GAY
SYDNEY - Il governo australiano ha lanciato una campagna informativa sui cambiamenti apportati lo scorso anno a 58 leggi, che fra l'altro assicurano alle coppie dello stesso sesso, e ai loro figli, uguale accesso delle coppie eterosessuali a sussidi e servizi di previdenza. Da luglio Centrelink, l'ente federale di sicurezza sociale, "tratterà nella stessa maniera ogni cliente che è parte di una coppia", ha detto il ministro per i Servizi umani Joe Ludwig. Le modifiche legislative sono state apportate in risposta alle conclusioni di un'indagine della Commissione diritti umani nel 2007, secondo cui molte leggi discriminavano le coppie gay e lesbiche e i loro figli. "Questa riforma comporta sia diritti che responsabilità", ha detto Ludwig. Le coppie avranno l'onere di registrare il loro status, poiché Centrelink finora non ha mai identificato le persone dello stesso sesso che sono in una relazione. Le coppie che non dichiarano la loro relazione, ma che si ritiene vivano insieme, saranno investigate come le coppie eterosessuali, perché alcuni sussidi, come la pensione di anzianità, sono calcolati per le coppie con una rata combinata inferiore ai pagamenti separati per i single.
http://www.ansa.it
martedì 24 marzo 2009
GB. IL LEADER ISLAMICO: «MANDELSON? VA LAPIDATO COME TUTTI I GAY»
LONDRA — Gli omosessuali? Tutti da lapidare. Per Anjem Choudary, leader degli estremisti islamici con tanto di passaporto britannico, non vi è dubbio su quello che dovrebbe essere il destino di gay e lesbiche: pena di morte. Il bello (o il tragico) è che questo signore, nato a due passi da Londra, e oggi guida spirituale di un gruppo di fanatici musulmani, può tranquillamente parlare, convocare conferenze stampa, inveire contro i nemici della sua fede senza che nessuno lo inviti a chiudere la bocca o moderare il linguaggio. Macché. Ormai, in Inghilterra, è un fenomeno mediatico. Ogni volta che decide di dare voce al pensiero parte il circo.
Lui, di famiglia pakistana emigrata, gode di una sorta di immunità: avendo regolare passaporto di Sua Maestà ha tutti i diritti che spettano a un cittadino del Regno Unito. E se ne fa scudo nella maniera più ampia e spregiudicata per predicare una lettura personale del Corano. L'ultimo bersaglio lo ha messo a fuoco nel corso di un incontro convocato in un albergo londinese. «Può accadere che a un uomo piaccia un altro uomo ma se appaga i desideri e se si prova che li ha appagati allora c'è una punizione alla quale deve essere condannato: la morte». Bontà sua, occorrono almeno quattro testimoni ma se si trovano e se confermano la relazione, «l'imputato » ha la vita segnata, ovvero lancio di pietre fino a ucciderlo. Siccome nel governo di Gordon Brown siede un ministro, Lord Mandelson, che è omosessuale è stato chiesto se anche a lui si riferisse. Ed ecco la risposta: «Tutti gli uomini sono uguali».
Una decina di giorni fa Anjem Choudary, «erede» politico dello sceicco Mohammed Bakri che vive in Libano dopo che gli è stato vietato di mettere piede a Londra, si era reso protagonista di una clamorosa protesta. In occasione del rientro a Luton di una battaglione di soldati, reduci dall'Iraq, una ventina di militanti dell'organizzazione islamica «Al Ghurabaa», dallo stesso «predicatore » ispirato, lo aveva accolto con lo slogan «macellai». Polemiche a non finire e una breve tregua. Anjem Choudary è però tornato alla carica con un altro show. Dimenticando che lui, oggi quarantaduenne «fedele custode e interprete della legge coranica», quando frequentava l'Università, era solito condividere con gli amici grandi bevute e feste a luci rosse. Un passato sul quale ha sempre preferito tacere. Solo un breve accenno nell'ultima performance davanti alle telecamere: «All'epoca non ero un musulmano praticante ».
di il Corriere della Sera
«SONO UNA DONNA, NON CHIAMATEMI TRANS»
FIRENZE. Sandra Alvino, la donna fiorentina nata uomo, ha denunciato alla procura della Repubblica di Firenze discriminazioni sessuali da parte di rappresentanti dello Stato, specialmente tra appartenenti alle forze dell’ordine.
La denuncia è stata presentata nei giorni scorsi ai carabinieri, ed è stata indirizzata al procuratore capo della Repubblica di Firenze per chiedere «una volta per tutte la fine, soprattutto da parte di alcuni esponenti delle forze dell’ordine, delle solite assurde discriminazioni contro coloro che, con il nulla osta dello Stato, hanno cambiato sesso». «Dopo tanti anni - ha dichiarato Sandra Alvino - sono molti coloro che nati in un corpo maschile, dopo anni di lotte e di soprusi, tra cui anche il carcere, sono diventate a tutti gli effetti delle donne. E’ venuto il momento di dire basta alla parola transessuale o transgender o diverso. Noi oggi siamo soltanto delle donne, e come donne vogliamo essere trattate».
di il Tirreno
TREVISO. IL PD: NO ALLA LEGALIZZAZIONE PER LE COPPIE GAY
Continuano dibattito e polemiche sulle coppie di fatto. Dopo il «no» della maggioranza alla proposta del consigliere comunale Antonella Tocchetto, intervengono il capogruppo del Pd Roberto Grigoletto e il coordinatore comunale Giovanni Manildo. «Il Pd non intende legalizzare le coppie omosessuali a Treviso. Il testo auspica un registro nel quale iscrivere persone, ad esempio anziani e amici che decidano di vivere assieme magari per ragioni economiche senza essere necessariamente legate da un rapporto amoroso. Questa si chiama solidarietà sociale. E di essa dovrebbe occuparsi l’assessore Michielon, invece di definire fuori tema la possibilità da offrire a due anziani, con problemi economici, di vivere insieme. Potremmo definire pittoresco, se non fosse purtroppo sconcertante, il fatto che un assessore ai Servizi sociali - così bravo da ottenere, nel bilancio di previsione, uno stanziamento praticamente pari allo zero per anziani, non auto-sufficienti, senza tetto - chiuda ancora una volta gli occhi di fronte alle vecchie e nuove povertà che albergano nella nostra città. Anche il consigliere Aloisi ha perso un’altra preziosa occasione per starsene zitto. Lui e Michielon avrebbero potuto piuttosto meditare sulle parole di monsignor Moreschini, già preside dello studio teologico, secondo il quale “le forme di amore e di amicizia reciproca, la condivisione necessaria di incombenze che di questi tempi si fanno pesanti per un singolo: tutte queste cose si possono anche accettare”. Il Pd non ha inteso mettere in dubbio l’istituto della famiglia, che non può essere posta sullo stesso piano delle altre forme di convivenza. Alle quali, tuttavia potrebbero essere riconosciuti assistenza ospedaliera e la delega per l’espletamento di alcune mansioni burocratiche».
La Tribuna di Treviso
Luxuria, Nella Mia Vita Rifarei Tutto Anche Prostituirmi
Roma, 23 mar. (Adnkronos) - "Non c'e' nulla della mia vita che non rifarei. Compresa la prostituzione. Sarei un'ipocrita se adesso dicessi 'mi pento' sbattendo la testa contro il muro. E' stato un breve periodo della mia vita in cui ho scoperto la solitudine di tanti uomini". Deputata di Rifondazione nella precedente legislatura, vincitrice della sesta edizione de "L'Isola dei famosi" e autrice di un libro di favole a breve nelle librerie, Vladimir Luxuria, il transgender piu' famoso d'Italia si racconta a Grazia, il settimanale diretto da Vera Montanari, in edicola domani.
"Sto scrivendo un libro di fiabe sul tema della trasformazione e del transgender -racconta Luxuria- la persona che nasce in un corpo che non sente suo non e' tanto diversa dal principe che la strega cattiva ha trasformato in un ranocchio".
Poi Luxuria confida di credere nella reincarnazione e rivela: "Vorrei rinascere soddisfatta del mio sesso anagrafico, vorrei essere bellissima e intelligentissima, vorrei essere mamma. Ma se dovessi reincarnarmi in un animale, allora mi piacerebbe essere un orata, perche' puo' cambiare sesso senza ricorrere alla chirurgia. La natura fa si' che -conclude- se prevalgono i maschi, alcuni si trasformano in femmine per garantire la sopravvivenza dalla specie".
lunedì 23 marzo 2009
Nozze gay/ Venezuela, in dicussione legge per introdurle
Roma, 21 mar. (Apcom) - Anche il Venezuela, come già hanno fatto altri Paesi, potrebbe presto legalizzare una forma di matrimonio tra gay. Secondo quanto riporta il sito web del quotidiano El Nacional, è in discussione all'Assemblea Nazionale un progetto di legge organica per l'eguaglianza dei sessi, presentato dalle deputata Romelia Matute, in cui è inserito un articolo che autorizza le unioni legali tra persone dello stesso sesso. "Abbiamo deciso di chiamare" queste unioni "associazioni di convivenza", spiega Matute. "Questo permetterà a due persone dello stesso sesso di unirsi legalmente, con effetti giuridici e patrimoniali, come è gia avvenuto in molti Paesi, tra cui il Messico e la Spagna". La deputata venezuelano sa bene che si tratta di una questione che solleverà polemiche, ma avverte che gli omosessuali sono pronti a dare battaglia per vedersi riconosciuto questo diritto. "Stanno rivendicando questo diritto, perchè dovremmo negargli la possibilità di unirsi con chi vogliono?", aggiunge. Con questa legge, dice ancora Matute, rispetteremo i diritti di tutte le persone, quale che sia il loro orientamento sessuale. "La nostra Costituzione garantisce la libertà alle persone, e qualcuno dirà che non permette (le unioni gay) perchè parla di matrimonio tra un uomo e una donna: per questo noi parliamo di 'associazioni di convivenza'".
http://www.wallstreetitalia.com
Usa: Vermont verso si' a nozze gay
(ANSA) - WASHINGTON, 21 MAR - Una commissione del Senato ha approvato il riconoscimento nel Vermont del diritto al matrimonio delle coppie omosessuali. Si tratta di un ulteriore passo verso il riconoscimento definitivo dei matrimoni gay. Il voto e'giunto al termine di una settimana di manifestazioni davanti al Campidoglio di Washington. Se sara' approvato, il testo di legge fara' del Vermont il terzo Stato americano, insieme a Massachusetts e Connecticut, a consentire matrimoni omosessuali.
http://www.ansa.it
venerdì 20 marzo 2009
Berlino: la campagna contro l'omofobia benedetta dal sindaco
Baci normali tra ragazzi normali, gay, etero e lesbo, affissi per le strade di Berlino con la totale approvazione del sindaco, omosessuale, per sensibilizzare la popolazione contro l'omofobia.
Lo slogan, scritto in tedesco,arabo e turco è sempre lo stesso (come l'amore che è uguale a prescindere dall'orientamento sessuale di chi lo prova) recita: "L'amore merita rispetto". Una sintesi perfetta di quello che tutti noi vorremmo diventasse un valore condiviso da tutti.
Klaus Wovereit, primo cittadino di Berlino, ha presentato la campagna pubblicitaria ideata dall'associazine Lsvd qualche giorno fa nella sua città annunciando che le immagini, scattate sulla banchina della metropolitana, saranno affisse proprio nelle stazioni della metro della città, dove tutti potranno vederle. Da noi, si sarebbe già urlato allo scandalo.
DONNA EVITA DI ESSERE VIOLENTATA AL GRIDO:"NON FARLO, SONO UN TRANS"
Una donna di origini colombiane, di 40 anni, è riuscita ad evitare di essere violentata dicendo di essere un transessuale. È accaduto a Bari, in un residence del centro della città, dove la donna è stata dapprima rapinata da un ventenne che poi ha tentato di violentarla. Il giovane Antonio S., di 20 anni, con precedenti penali, è stato arrestato da agenti della squadra mobile della questura di Bari; con lui è stato denunciato un 17/enne per favoreggiamento personale. Le indagini sono state avviate subito dopo che la donna, di origini colombiane, è riuscita a denunciare l'accaduto al numero di emergenza. Utilizzando anche le immagini di un sistema di videosorveglianza interno alla struttura, gli agenti hanno identificato il giovane e lo hanno arrestato. Non è il primo caso scoperto negli ultimi mesi di giovani che, con grande violenza, tentano di sopraffare donne che si prostituiscono e questo - secondo il dirigente della squadra mobile, Luigi Liguori - non «soltanto per motivi economici, ma anche e soprattutto per motivi sessuali».
INDIA: VIOLENTA FIGLIA PER ANNI SU CONSIGLIO DI UN VEGGENTE
NEW DELHI - Un uomo d'affari indiano di Mumbai, che su consiglio di un veggente esperto di Tantra ha violentato per nove anni sua figlia per cercare di raddrizzare le proprie attività commerciali, è stato arrestato dopo che la ragazza, ora 21/enne, ha rivelato tutto ad una zia. Lo scrivono oggi i media. La vicenda, che ricorda le gesta raccapriccianti dell'austriaco Josef Fritzl condannato all'ergastolo per aver abusato per 24 anni della figlia, ha scosso e indignato la società indiana. L'uomo, Kishore Chauhan di 49 anni, aveva avuto a quanto pare un tracollo finanziario nel 2001 e per cercare di uscirne non aveva trovato di meglio che recarsi da un noto astrologo, Hasmukh Rathod. Questi, dopo aver studiato il caso, gli consigliò di avere rapporti sessuali con sua figlia, allora di 12 anni. Secondo la polizia, l'uomo ha così cominciato a sottoporre la piccola a vessazioni sessuali, con la complicità di sua moglie e dello stesso veggente che svolgeva riti propiziatori. Di recente però, scrive l'agenzia di stampa Pti, poiché gli affari non miglioravano, Chauhan ha chiesto nuovamente aiuto a Rathod che non trovato di meglio che consigliargli di avere rapporti sessuali anche con la figlia minore, di 15 anni. A questo punto la più grande si è rivolta in lacrime allo zio materno che ha presentato una denuncia alla polizia, permettendo di mettere fine alla triste vicenda.
http://www.ansa.it
AIDS in Africa
Stalin chiedeva: “Quante divisioni ha il Papa?”. L’Unione Sovietica non esiste più, il Vaticano è ancora lì. Una ragione ci sarà, solo che non riesco a trovarla.
Se si uccide con un coltello o con una pistola un essere umano si viola la legge di Dio. Non uccidere. Se si induce con la parola a non utilizzare il condom e, per questo, muoiono milioni di persone di AIDS è una questione di fede. Teologia applicata. Ho fatto catechismo, ho letto i Vangeli. Non mi risulta che Gesù Cristo abbia vietato il preservativo. Si usava anche allora, non è un’invenzione moderna. La Chiesa si preoccupa della vita di Eluana, ma ignora la morte dei malati di AIDS. Il Cristo non ha proibito ai preti di sposarsi. Non li ha costretti a vivere una vita aliena, lontano da una condizione naturale dell’uomo, che è la famiglia. Il Cristo ha invece attaccato i Farisei, i preti del suo tempo. Che lo consegnarono ai Romani per metterlo in croce.
Una donna non può servire messa, né diventare sacerdote. Chi lo ha deciso? Gesù non mi risulta. Un prete, un uomo che non è stato padre, marito, amante come può giudicare il comportamento di un padre, di un marito, di un amante? La Chiesa è interessata al sesso. Ne discute ogni giorno. Il sesso degli altri. Spiega quando è lecito, come farlo e con chi. Se controlli il sesso, controlli la società. La Chiesa è ricca, ricchissima. E’ nelle banche, è il più grande proprietario immobiliare del mondo. La sua ricchezza è dovuta al lavoro di milioni di persone nei secoli. Il loro lavoro, i loro beni sono andati al Vaticano, non a una famiglia che non potevano avere.
Se la Chiesa si occupa di ciò che facciamo sotto le lenzuola, è giusto che noi ci occupiamo della vita sessuale dei preti. Anche per loro è giunto il tempo della liberazione sessuale con o senza preservativo. Il sesso è un dono del Creato, i religiosi devono poterne godere. Propongo un referendum in Vaticano per la fine della schiavitù sessuale dei religiosi e per uguali accessi ai sacramenti tra uomini e donne. Nel segreto dell’urna preti e suore voterebbero sì. Quando voti, Dio ti vede, il Papa no.
Su le Monde Gesù 'moltiplica' i preservativi
PARIGI - Il disegnatore satirico di Le Monde, Plantu, dipinge oggi nella sua vignetta di prima pagina un Cristo che fa il miracolo della "moltiplicazione dei preservativi", distribuendone a piene mani, e sorridendo, a una popolazione di africani in attesa. Sulla stessa barca, dietro l'immagine di Gesù, c'é un rassegnato Benedetto XVI che commenta: "buffonate!". Ancora più dietro, un monsignor Williamson negazionista a tutti i costi anche dell'Aids oltre che delle camere a gas: "...e poi l'Aids non è mai esistito".
http://www.beppegrillo.it/
http://www.ansa.i
giovedì 19 marzo 2009
Onu, Obama sosterrà la depenalizzazione gay
Washington - Nuovo passo avanti di Barack Obama sui diritti civili: gli Stati Uniti, a differenza di quando fecero sotto George W. Bush, sottoscriveranno la dichiarazione presentata a novembre dalla Francia per decriminilizzare in tutto il mondo l’omosessualità, ancora reato in 91 nazioni. Il testo, appoggiato da decine di Paesi occidentali, aveva trovato contrari il Vaticano e diverse nazioni islamiche.
La mossa di Obama Obama si appresta ad annunciare il suo sostegno alla dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti degli omosessuali. E' l'ennesimo passo della nuova amministrazione in una direzione diametralmente opposta a quella seguita dall’amministrazione Bush. Washington annuncerà al più presto alla Francia, ispiratrice del documento sostenuto da decine di altri paesi, il sostegno che intende dare a questo documento, riferiscono fonti ufficiali. La dichiarazione, che non ha il carattere costrittivo di una risoluzione, era stata presentata lo scorso dicembre della Francia e, invocando l’universalità dei diritti dell’uomo, chiede la depenalizzazione mondiale dell’omosessualità.
La carta per la depenalizzazione La carta è composta da 13 punti che mirano ad "assicurare che l’orientamento sessuale o l’identità di genere non possa mai costituire la base per infliggere condanne, in special modo esecuzioni, arresti o detenzioni". Il testo ha ricevuto 60 voti a favore, tra cui la maggior parte degli Stati europei e sudamericani. Alla risoluzione si erano opposti il Vaticano, diversi paesi islamici, la Cina, la Russia e gli Stati Uniti. Nell’ultimo periodo sono finiti all’indice anche alcuni riferimenti ritenuti discriminatori nei confronti degli omosessuali contenuti nella bozza di dichiarazione finale della conferenza dell’Onu contro il razzismo Durban II prevista ad aprile a Ginevra.
Studenti denunciano professoressa: "Tiene lezione contro i gay"
"Gli omosessuali sono persone che non condivido e se mi capitasse di incontrarne ne starei bene alla larga, certe persone devono essere evitate". E' l'ora d'italiano in una classe della sezione C nell'istituto tecnico Armellini nel quartiere San Paolo-Ostiense. In classe si affrontano temi d'attualità e si incomincia a parlare anche di omosessualità.
E' a questo punto che la docente d'italiano avrebbe spiegato alla classe il suo pensiero: parole segnalate da una decina di studenti alla Gay Help Line di Arcigay Roma. "Le dichiarazioni dell'insegnante sono fortemente discriminatorie verso lesbiche, gay e trans - sostiene il presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo - e hanno provocato un duplice effetto, da un lato l'indignazione da parte degli studenti lesbiche e gay, e dall'altro un rafforzamento della condizione dei bulli della classe, che ora si sentono maggiormente liberi di prendere in giro le lesbiche ed i gay". Ma nessuno in classe avrebbe risposto alla docente: "C'è difficoltà a parlare soprattutto in una scuola per lo più maschile - spiega Fabrizio Marrazzo - e quel che è accaduto non aiuta certamente".
Il preside dell'Istituto tecnico Paolo Maria Reale ha convocato immediatamente l'insegnante per chiarire quanto è successo: "Non ne ero a conoscenza fino a ieri pomeriggio quando mi ha telefonato l'Arcigay - spiega il dirigente - E' una frase che mi fa inorridire ma ho parlato con l'insegnante e mi ha dato un'altra versione dei fatti". La docente - che chiede di rimanere anonima - smentisce categoricamente l'accaduto: "Con anni di insegnamento ed esperienza alle spalle, non avrei mai avuto l'ingenuità di dire una cosa del genere, né in classe né fuori, neanche se lo pensassi. E' importante riflettere su ciò che l'alunno, chiunque egli sia, ha recepito delle mie spiegazioni poiché non ho veramente idea di cosa possa aver generato questo equivoco". E continua: "Amo l'arte e tutte le sue espressioni: come non riconoscere il genio di Michelangelo e di Leonardo? Come poter non sentirsi vicini alla loro umanità? Ed è solo uno dei mille esempi che potrei citare. Sono veramente perplessa e rammaricata ma escludo con convinzione e con fermezza qualunque attacco o risentimento personale alle libertà di scelta che competono solo ed esclusivamente a chi le fa". Ma Marrazzo non si accontenta di queste spiegazioni: "In questi giorni abbiamo contattato la scuola per segnalare quello che ha fatto l'insegnante e per chiedere di attuare immediate azioni di formazione verso gli insegnanti e gli studenti al fine di evitare il ripetersi di episodi di discriminazione. Inoltre, in base ai dati rilevati dal numero verde Gay Help Line i casi di discriminazioni nelle scuole sono in crescita, per questo chiediamo l'intervento delle istituzioni nelle scuole".
(19 marzo 2009)
http://roma.repubblica.it
mercoledì 18 marzo 2009
Scompare in Brasile il deputato Clodovil Hernandes
Il deputato Clodovil Hernandes, l’unico deputato dichiaratamente omosessuale del parlamento brasiliano, muore il 17 marzo a 71 anni a causa di un ictus cerebrale.
Nato nel 1937 a Elisiário, (SP), Brasile, fu adottato in tenera età da una coppia di immigrati spagnoli (Domingo Hernández e Isabel Sanchez), ricevette un' educazione scolare in un collegio cattolico.
Terminati gli studi collegiali, sentì fin da giovane la passione per il design di abiti e diventò uno degli stilisti più conosciuti in Brasile. Noto per il suo carattere polemico, nel 2006 si è candidato per il Partido Trabalhista Cristão (PTC) alle elezioni federali. È diventato il primo omosessuale ad essere eletto in Brasile nel parlamento federale. Nel 2007 si è iscritto al gruppo del Partido da República (PR), essendo il deputato più votato del Brasile.
Nel 2008 presentò un emendamento per ridurre i deputati in parlamento da
Si fece sempre carico dei diritti della comunità glbt, e in questo senso presentò una proposta di legge sulla regolarizzazione delle unioni omoaffettive.
Controverso, autentico, creativo di buon gusto e talentuoso, Clodovil Hernandes era una persona speciale, amata e odiata con la stessa intensità, per questa sua personalità forte che in ogni occasione esprimeva.
Lascerà un grande vuoto nella storia della comunità glbt del Brasile.
Primo discorso da deputato.
Vanessa M.
Nato nel 1937 a Elisiário, (SP), Brasile, fu adottato in tenera età da una coppia di immigrati spagnoli (Domingo Hernández e Isabel Sanchez), ricevette un' educazione scolare in un collegio cattolico.
Terminati gli studi collegiali, sentì fina da giovane la passione per il design di abiti e diventò uno degli stilisti più conosciuti in Brasile.Noto per il suo carattere polemico, nel 2006 si è candidato per il Partido Trabalhista Cristão (PTC) alle elezioni federali. È diventato il rpimo omosessuale ad essere eletto in Brasile nel parlamento federale. Nel 2007 si è iscritto al gruppo del Partido da República (PR).
E morto nel pomeriggio di Martedì 17 in Brasiliaridurre .
martedì 17 marzo 2009
Danimarca/ Il Parlamento approva le adozioni per coppie gay
Copenhagen, 17 mar. (Ap) - I parlamentari danesi hanno approvato una legge che concede alle coppie omosessuali gli stessi diritti di quelle etero in tema di adozioni.
La Danimarca si unisce così alla lista, per ora breve, di Paesi europei, tra cui Spagna, Olanda, Belgio e Svezia, nei quali le coppie dello stesso sesso potranno adottare un bambino. La legge è passata dopo un voto "sul filo del rasoio", con 62 sì, 53 no e 64 assenti.
La legge è stata presentata da un parlamentare dichiaratamente gay, che ha trovato il sostegno dell'opposizione socialdemocratica e del partito socialista danese. Mentre l'esecutivo di centro-destra si è opposto al progetto, sette esponenti del partito liberale al governo hanno votato a favore. Finora nel paese scandinavo l'adozione era concessa solo a coppie etero o ai single.
L'IDEOLOGIA BERLUSCONIANA DEL BASTONE E DELLA CAROTA
di Federica Pezzoli
Due pesi e due misure, è l'ideologia Berlusconiana di (centro) destra, quella del bastone e della carota - dove il bastone (o manganello), viene usato contro i "diversi": immigrati, rom, sinti, rumeni (a torto, ritenuti geneticamente dei pericolosi criminali da 41 bis), lesbiche, gay, transgender (in attesa, da anni, di una pari dignità sociale), clochard, disabili, pensionati (alle prese con la Social Card, ancora scarica), lavoratori (ormai quasi tutti precari o disoccupati) studenti e poveri; mentre, la carota (o zuccherino) è per la "razza" rigorosamente nostrana, cafona e razzista, ariana, eterosessuale, rondista, benestante, e omologata giustappunto al regime-berlusconiano. I cosiddetti "normali", e "protetti". Un'ideologia che sta producendo effetti devastanti in un'Italia sempre più povera, affamata, e dove, con frequenza giornaliera, grazie al dilagare della "cultura della caccia al diverso", il "diverso", infatti, patisce le persecuzioni (insulti, aggressioni squadriste, attentati incendiari etc.) dei cosiddetti "normali" - miseri criminali, che in alcuni casi agiscono secondo modalità definite dagli inquirenti da "Arancia meccanica", come nel caso dell'omicidio di Samanta, una persona straniera, ma transessuale, che il 29 luglio dello scorso anno, a Milano, è stata rapita da due balordi - di cui uno italiano - ferita con numerose coltellate, stuprata, ed infine gettata in un fosso - dov'è morta -, così leggiamo in una nota relativa alla richiesta di rinvio a giudizio di Davide Giuseppe Grasso, ventunenne, a firma del pm di Milano, Roberto Pellicano.
Se poi disgraziatamente sei disabile e gay, allora gli effetti punitivi dei "normali" si moltiplicano. Per loro, fanatici della razza pura, esiste un doppio motivo per massacrare con calci e pugni - e poi, si sa, nessuna testata giornalistica metterà in prima pagina la foto di questi squadristi criminali. Forse, godono di un'immunità mediatica ordinata dal presidente del consiglio editore? Di certo, se condannati, beneficiano di una sorta di sconto sulla pena perchè nel nostro ordinamento giuridico non esiste l'aggravante per i reati commessi per finalità di discriminazione o di odio fondati sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere. Insomma, dei criminali privilegiati - indirettamente tutelati - che a modo loro, secondo le loro modalità - da Arancia meccanica - "collaborano", facendo pulizia etnica, e contro il diverso da loro, anche LGBT. E' il fare militanza dei simpatizzanti del partito della sottomissione - sicuramente antidemocratico, e razzista. In una parola: (neo)fascisti, del terzo millennio.
Cosi succede che a Pordenone, in pieno centro, tra l'indifferenza dei passanti, un trentenne disabile e gay viene prima insultato e poi aggredito e pestato a sangue,. Eseguito dalle forse dell'ordine l'arresto dei balordi, viene fuori che i presunti responsabili sono dei maggiorenni italiani che "volevano dare una lezione ai froci". Segue, il silenzio mediatico - nessuna foto pubblicata sui giornali, e in pochi hanno riportato le loro generalità: Nicola Tuan, 22 anni di Pordenone, Federico Scabbio, 21 anni di Porcia, Stefano Ostaria, 43 anni di Pordenone - tanto per onorare il diritto/dovere di cronaca.
Lascia basiti l'indifferenza del Governo Berlusconi che non ha proferito verbo anche su questo ennesimo episodio criminale consumato dal boia omo/trans-fobico, sempre a caccia del "diverso". Un grave silenzio, che preoccupa, e molto. Un martirio che può e deve essere fermato con l'estensione della legge Mancino inserendo l'aggravante per i reati commessi per finalità di discriminazione o di odio fondati sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere. Motivo per il quale Sabato 14 marzo, davanti a Montecitorio, si è svolto un sit-in di protesta organizzato da Imma Battaglia, presidente dell'associazione Di'Gay Project, manifestazione alla quale ha aderito e partecipato Articolo 21 con una sua delegazione.
http://blog.libero.it/Pezzoli/
UOMINI NATI DONNA: Documentario
Può capitare di nascere in un corpo e sentirlo come una prigione. Può capitare di nascere donna ma sentirsi uomo.
UOMINI NATI DONNA racconta la storia vera di quattro ragazze, Nidia, Serena, Rosanna e Rosalia, che hanno deciso di rivoluzionare il proprio corpo e cambiare sesso. La loro unica certezza è quella di voler mutare in modo definitivo e irreversibile la propria identità.
Uomini nati donna è la storia di quattro viaggi e del lungo processo di transizione che caratterizza il passaggio da un sesso a un altro, raccontato attraverso le sue 4 fasi.
Si tratta di un processo complicato che ogni donna affronta a suo modo, e come in ogni percorso di trasformazione, le difficoltà da superare - di ordine giuridico, medico, sociale e psicologico - sono innumerevoli. Le paure e i dubbi sembrano a volte insormontabili. Ma il sogno di una nuova identità è troppo forte per avere paura ed arrestare il viaggio.
Uomini nati donna è prodotto da Greed per Fox Channels Italy
La programmazione di Cult
L'offerta di Cult combina il cinema indipendente, il cinema-documentario e originali programmi seriali d'autore - selezionati tra le migliori produzioni dell'intrattenimento televisivo realizzate da realtà come Sundance Channel, Independent Film Channel, Channel Four, Arte, HBO - con produzioni originali italiane di alta qualità e di spessore internazionale, realizzate dai migliori talenti del nostro paese.
fonte: http://www.cult-tv.it/
lunedì 16 marzo 2009
Genova - "Città dei diritti"
Molti bambini dell’asilo nido di San Donato, accompagnati dai propri genitori, hanno partecipato all’inaugurazione dell’infopoint Genova pride.
Nel locale messo a disposizione dal Comune, sito in salita Mezzagalera (proprio a fianco dell´ingresso del nido) è sorto questo ufficio, che lavora per il riconoscimento dei diritti della comunità GLBT italiana.
Inutile dire quante polemiche siano dilagate in consiglio regionale.
La difesa arriva proprio dai genitori dei piccoli ospiti del nido, che hanno sottoscritto una lettera aperta dove invitano a «non strumentalizzare i bambini».
«Il problema della sicurezza dei nostri figli non è legata affatto alla presenza nella palazzina adiacente all′asilo dell’associazione del pride - scrivono i genitori - ma piuttosto ai cocci di vetri, alle siringhe, agli escrementi umani e non, all’alcol abbandonato in bicchieri e lattine» presenti nella zona adiacente l′asilo.
«Questa è l′occasione giusta per ospitare un’importante manifestazione nazionale - spiega la sindaco Marta Vincenzi - in modo da concretezzare la posizione di Genova come "città dei diritti". E′ arrivato il momento per tutti noi di riflettere e crescere, con una scelta di civiltà, soprattutto alla luce del momento di difficoltà che la nostra società sta attraversando. Bisogna riconoscere e accettare le diversità».
Fonte: La Repubblica Genova
Lui, Lei, L'altro: Diverso da Chi?
La commedia italiana alza il tiro, per ironizzare, con leggerezza, sul rapporto tra società e politica, sesso e candidature. Il tutto ambientato in una città del Nordest, per niente cupa, a dimostrazione che la gente spesso è meglio di chi la rappresenta.
Piero (Argentero) è un brillante 35enne gay, è ‘fidanzato in casa’ con Remo (Nigro) e vive a Trieste. Per testimoniare il ‘diritto alla diversità’ partecipa alle primarie del centrosinistra, vincendole, e diventando automaticamente il candidato Sindaco, tra i pregiudizi degli avversari e lo sgomento del suo partito. Come può un gay diventare Sindaco nel profondo nord? Per bilanciarlo gli affiancano Adele (Gerini), moderata tutta d'un pezzo, soprannominata “la furia centrista”, simbolo vivente dei valori tradizionali, contraria persino al divorzio. L'inizio della campagna è un'ecatombe: Piero e Adele litigano su tutto. Finché Remo suggerisce al compagno di corteggiare politicamente la sua vice, per cercare di trovare un accordo. La situazione però sfugge di mano e Piero e Adele vengono travolti da un'attrazione irresistibile. Galeotto fu il compromesso: il "gay duro e puro" e la "moderata di ferro" precipitano in una relazione segreta che va contro i loro valori, le loro identità, la loro linea politica. Piero è a dir poco confuso: simbolo del movimento gay, sceso in campo per difendere il diritto alla libertà sessuale, ora vive di nascosto una storia proibita con una donna! Cosa penseranno i suoi elettori? Cosa diranno i suoi avversari? Ma soprattutto come dirlo a Remo? Tra mille peripezie di ogni genere, Piero deve cercare di risolvere la situazione nella quale si è cacciato e capire da che parte stare. Lui, che della propria "diversità" aveva fatto un cavallo di battaglia dovrà affrontare la sua situazione di uomo "due volte diverso" fino a porsi una domanda: ma diverso da chi?
Scritto da Fabio Bonifacci (Lezioni di cioccolato, Si può fare) e diretto da Umberto Carteni, al suo primo lungometraggio dopo essere stato assistente alla regia di Luca Lucini (Tre metri sopra il cielo) e Luis Pietro (Ho voglia di te), Diverso da chi? è una divertente e intelligente commedia che respira l’aria dei nostri tempi. “Il quadro – ha detto Carteni – è un po’ quello dell’ex Unione, inciuci compresi. L’idea è quella di mostrare che la società civile è più avanti rispetto alla politica che ci rappresenta. Infatti Piero arriva inaspettatamente secondo alle primarie, sfidando anche una certa intolleranza della sinistra sui temi dell’omosessualità”. Perfetto il cast con un Luca Argentero sempre più bravo e una Claudia Gerini in versione sexy Binetti, con chignon, tailleur e maglione a collo alto. ‘La coppia perfetta’ come recitano i manifesti elettorali. Con lui che chiede ‘modernità, diversità, tolleranza’, e lei che difende ‘i valori della famiglia e le tradizioni’.
http://www.primissima.it
sabato 14 marzo 2009
Gay: regolamento antidiscriminazione
(ANSA) - POLISTENA (REGGIO CALABRIA), 14 MAR - E' Polistena, in Calabria, il primo comune in Italia a dichiararsi 'amico delle persone lgbt' (gay friendly). Il consiglio comunale - rende noto l'associazione Eos Arcigay Calabria - ha approvato un regolamento contro le discriminazioni sessuali. Il Comune di Polistena si impegnera' a promuovere l'approvazione da parte del Consiglio regionale di una apposita legge per sostenere l'inserimento lavorativo delle persone discriminate per il loro orientamento sessuale.
SUDAFRICA, STUPRI: COSì VENGONO «PUNITE» LE DONNE GAY
JOHANNESBURG. Sta diventando una vera e propria piaga sociale, in Sudafrica, lo stupro di gruppo usato come mezzo per “curare” le donne lesbiche. Lo denuncia un rapporto dell’Organizzazione non governativa (Ong) ActionAid intitolato «Crimini d’odio: l’aumento dello stupro correttivo in Sudafrica». Sempre più spesso bande di uomini sudafricani attaccano, violentano e in alcuni casi uccidono donne il cui orientamento sessuale è ritenuto una malattia da estirpare. La gravità della situazione è apparsa evidente dopo il caso di Eudy Simelane, calciatrice, lesbica, stuprata e uccisa l’anno scorso. Una vicenda che fece scalpore e che ha attirato l’attenzione delle organizzazioni umanitarie sul problema.
La Costituzione sudafricana è peraltro una delle più progressive e il Sudafrica è stato il primo Paese dell’Africa a legalizzare, nel 2006, il matrimonio tra omosessuali. I pregiudizi però restano, soprattutto nelle enormi periferie metropolitane. Solo a Città del Capo, secondo i dati raccolti da ActionAid, ogni settimana sono almeno dieci le lesbiche aggredite e costrette a subire quello che viene definito “stupro correttivo”. Dal 1998, 31 lesbiche sono state assassinate in Sudafrica da aggressori omofobici, ma la cifra è probabilmente molto al di sotto della realtà. E i crimini di questo tipo sono in continuo aumento. Anche perché, secondo ActionAid, la polizia e la magistratura non riescono quasi mai ad arrestare e a condannare i colpevoli. Solo due dei 31 omicidi sono finiti con un processo e solo in un caso il tribunale ha emesso sentenza di condanna.
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Sesso e sangue: 70enne accoltella due trans per vendetta
MILANO 13/03/2009 - Un pensionato settantenne, dopo essere stato derubato del portafogli in seguito a un incontro a luci rosse con due transessuali, per vendetta li ha accoltellati. Uno dei due è stato ferito all’altezza del cuore con un coltello, l’altro ha invece riportato una ferita lieve all'addome. Nessuno dei due sarebbe però in pericolo di vita. L'episodio è avvenuto poco dopo le 10 di ieri mattina.
A quanto si apprende dai carabinieri, il 70enne si era appartato in via Novara, zona nota per essere frequentata da trans e prostitute, con una coppia di transessuali. Dopo l’incontro bollente, l’uomo si sarebbe accorto che gli mancava il portafogli. E così, in un impeto d’ira, si è scagliato prima a calci e pugni verso i due trans e poi li ha colpito con un coltello. In realtà, a rubare il portafogli sarebbe stato un nordafricano specializzato in furti ai clienti delle prostitute, che probabilmente ha approfittato della distrazione del pensionato per derubarlo. A spiegare la situazione ai carabinieri sono stati proprio i due transessuali, ascoltati ieri mattina.
I due hanno spiegato infatti ai militari di non conoscere il malvivente, e che non avevano colpa di quanto era successo. I due transessuali sono stati portati a Niguarda e al San Carlo per essere medicati, uno è già stato dimesso. L'uomo è stato denunciato ai Carabinieri per lesioni.
Scritto da: Marianna Vazzana - marianna.vazzana@cronacaqui.it
http://www.cronacaqui.it
Turchia: sgozzata una transgender che militava per i diritti dei gay
Ankara - E' stata accoltellata alla schiena e poi sgozzata nella sua abitazione nel cuore di Istanbul. La vittima del brutale omicidio e' la transessuale Ebru Soykan, 28 anni, militante della per la difesa dei diritti dei gay e dei transgender. La sua fine sta suscitando nuove e aspre polemiche nei confronti delle autorita' turche accusate di non fare abbastanza per contrastare il clima di violenza e di discriminazione in base all'identita' sessuale.
La denuncia e' stata fatta dalla sezionie dell'ong Human Rights Watch. Il fatto risulta ancora piu' grave alla luce della richiesta che la vittima aveva fatto al pubblico ministero di essere protetta da un uomo che l'aveva piu' volte minacciata e picchiata. la polizia lo aveva fermato, interrogato, ma poi dopo un paio d'ore lo aveva liberato. Adesso si trova in stato di fermo in una caserma di Istanbul.
Ebru Soykan e' la seconda attivista del gruppo Lambda uccisa in meno di otto mesi. Ahmet Yildiz, uno dei dirigenti del gruppo, era stato ucciso lo scorso luglio: gli avevano sparato mentre usciva da un cafe della citta' sul bosforo e l'assassino non e' mai stato trovato.
fonte: http://www.voceditalia.i
Massimo Alberico
Il 17 maggio 2009 veglieremo ancora per ricordare le troppe vittime dell'omofobia
venerdì 13 marzo 2009
Burundi: in 20.000 in piazza contro l'omosessualità
Nella più grande manifestazione da quando il Presidente Pierre Nkurunziza è salito al potere nel 2005, da 10.000 a 20.000 cittadini del Burundi sono scesi per le strade di Bujumbura per chiedere che il governo criminalizzi l'omosessalità. Sì, avete letto bene. Ma come, direte voi, e il progetto della Francia, a nome dell'UE di chiedere che venga depenalizzata in tutto il mondo? Pare che una grossa fetta della popolazione del Burundi (o quanto meno quella che appoggia la maggioranza della rappresentanza politica) non ne voglia neanche sentir parlare, nonostante il parlamento.
Lo scorso 17 febbraio, i senatori hanno votato una bozza di codice penale che abolisce la pena di morte, ma hanno respinto un emendamento che mette fuori legge l'omosessualità. La camera bassa del parlamento ha adottato gli emendamenti che condannano l'omosessualità con una pena fino a due anni di reclusione.
La versione del senato, adesso, deve essere rimandata alla camera bassa, ma se non dovesse passare, i due rami del parlamento dovranno formare una commissione che trovi una mediazione prima che il testo venga mandato al presidente per l'approvazione. Il principale partito d'opposizione del paese ha definito le proteste di strada. 'una grnade manipolazione dell'opinione pubblica e una mossa demagogica', come ha dichiarato il suo portavoce Pncrace Cimpaye all'agenzia di stampa AFP. Gli attivisti per i diritti dei gay hanno bollato la manifestazione come una mossa propagandistica del rinato Nkurunziza che mira alla rielezione il prossimo anno.
Il portavoce del partito di governo, Jeremie Ngendakumana ha dichiarato: "Il CNDD-FDD sta manifestando per supportare il pensireo della maggior parte dei cittadini del Burundi che pensano che l'omosessualità debba essere punita per legge. L'omosessualità è un peccato. E' una cultura importata per danneggiare la nostra morale ed è praticata da gente immorale. Se amiamo il nostro paese, se amiamo la nostra cultura, dobbiamo mettere al bando questa pratica che porterà solo disgrazie e sventura sul nostro popolo".
Se qualcuno aveva ancora bisogno di conferme, questa è la dimostrazione che ha ragione la Francia: serve una posizione ufficiale e condivisa dell'Onu sui diritti umani delle persone lgbt.
fonte: http://www.gay.it
14 MARZO 2009: 2° CONGRESSO NAZIONALE DELL`ASSOCIAZIONE RADICALE `CERTI DIRITTI`
Sabato 14 marzo 2009 si terrà a Bologna il secondo congresso nazionale della associazione radicale “Certi Diritti”. Ospitato all'Hotel Europa dalle 9:30 alle 22:00, l'incontro è aperto a tutti. Come si legge dal comunicato ufficiale: “I temi di cui ci occupiamo sono molti e ogni altro tuo contributo è il benvenuto, di qualsiasi tipo esso sia, anche di idee e suggerimenti” Leggi il comunicato>>>.
In conferenza si tratteranno i temi dei diritti civili con alcune personalità politiche. Inoltre verranno premiati il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Ministro degli Esteri Franco Frattini per l'impegno dimostrato contro le discriminazioni Leggi la notizia>>>. In serata, poi, sarà proiettato il documentario “Over the Rainbow” di Maria Martinelli e Simona Cocozza. Le protagoniste sono Daniela e Marica, due donne che vivono insieme da quattro anni. Desiderano da sempre avere un figlio, per questo hanno deciso di ricorrere alla inseminazione assistita. Leggi la scheda del film>>>
TRAILER di OVER THE RAINBOW
giovedì 12 marzo 2009
A Empoli il primo penitenziario in Italia solo per transessuali
Firenze, 12 mar. - (Adnkronos) - Nasce in Italia il primo carcere riservato esclusivamente a detenuti transessuali e transgender. Sorgera' ad Empoli, in provincia di Firenze, nella casa circondariale del Pozzale, che finora ospitava donne con problemi legati all'abuso di alcol e droga.
L'obiettivo e' di iniziare ad ospitare i primi reclusi transessuali a partire da aprile. Per questo motivo sono in corso lavori di adeguamento e riammodernamento dell'edificio, e il personale di custodia sara' sottoposto a uno specifico corso di formazione.
fonte:http://www.adnkronos.com
Trans candidato dal Pdl a Salerno
Salerno, 12 mar. - (Adnkronos/Ign) - ''Onestà, lealtà e impegno per la gente, per le persone, soprattutto per le fasce più deboli. Questo è ciò che posso offrire''. Martina Castellana, è una transessuale, ed è candidata nelle liste del Pdl alle prossime elezioni per la provincia di Salerno. Castellana è un medico dermatologo della Asl che vuole entrare in politica ''con il solo scopo di aiutare le persone'', senza attirare troppo l'attenzione su di lei e sul suo percorso personale che senza dubbio rompe un tabù. Insomma, vuole essere votata non perché è una transessuale, ma perché è medico.
In un mondo in cui "ci sono sogni e speranze che possono essere tradite da dure realtà, possiamo anche provare a trasformare i sogni in una realtà un po' più vivibile e serena'', dice all'ADNKRONOS. E racconta: ''A spingermi a questo passo è stata l'idea di poter fare qualcosa di utile. Trovo una cosa bella la mia presenza in politica. In quanto persona e in quanto medico mi è stata offerta la possibilità di fare qualcosa di buono, di offrire il mio contributo. Ed è quello che intendo fare, con un occhio di riguardo per la sanità: un aspetto che mi piacerebbe molto curare".
"Per me - spiega Castellana - la politica significa ascoltare le persone, farsene carico e diventarne l'interprete principale. Se mi verrà data fiducia ne sarò felice. Ma io non miro a raggiungere la 'montagna sacra', per così dire. Semplicemente, questo è il mio modo per essere presente. Il mio obiettivo è riuscire a confrontarmi in maniera leale e corretta, dare un contributo. Non aspiro certo a diventare una soubrette... Anzi, sono fin troppo schiva - rivela la candidata - Non ho bisogno di visibilità o di entrare nel mondo dello spettacolo. Sono un medico, e la mia passione sono le persone, sono i miei pazienti".
A chi trova curiosa, o contraddittoria, la candidatura di un transgender nelle file del centrodestra, la dermatologa risponde così: "Credo che il disaccordo sia la via più breve per l'incontro tra due anime. Non si può essere simpatici a tutti, non si può essere amati da tutti. So che cosa mi crollerà addosso, spero di poter avere il tempo di dare una risposta a tutti, corretta e onesta, su quello che mi verrà chiesto".
L'anima 'anticonformista' di Martina Castellana viene fuori anche riguardo al Gay pride. La candidata del Pdl non ha dubbi: "'Est modus in rebus''', sottolinea, e aggiunge: ''Qualsiasi cosa può essere chiesta con la naturalezza più estrema, ma senza eccessi, con misura. Sugli eccessi non sono d'accordo mai, fanno sempre male, in ogni campo, in ogni situazione".
Anche lei come molti politici è su Facebook anche se dichiara di non essersi mai interessata più di tanto al mondo virtuale. ''Mi affaccio per la prima volta a questa esperienza - racconta - preferendo di gran lunga il contatto vero con la gente, la stretta di mano".
E arrivano gli auguri di Vladimir Luxuria, ex deputato nelle fila di Rifondazione Comunista, con la speranza che Castellana "riesca a convincere il suo Ministro di riferimento, Mara Carfagna, che esistiamo anche noi''.
''Da parte del Pdl - aggiunge a www.diacoblog.com, il sito diretto dal giornalista Pierluigi Diaco- mi sembra un importante gesto di apertura, anche se temo abbia solo un valore puramente simbolico. Comunque staremo a vedere, ma è evidente che questa candidatura deve essere accompagnata dalla volontà politica, da parte del centrodestra, di riconoscere a noi trans tutti quei diritti ancora. Per quanto riguarda l'accusa di 'machismo', che la Castellana inoltra allo schieramento a cui appartengo, voglio dire chiaramente che il 'machismo', così come la stupidaggine, sono trasversali. Certo, abbiamo esempio di 'machismo' anche a sinistra: uno per tutti potrebbe essere Marco Rizzo. Pero', una cosa deve essere chiara: meglio una trans che si sposta a destra, che un transfugo come Mastella. Trovo che sia molto più nobile un transito sessuale che il trasformismo politico''.
fonte:http://www.adnkronos.com