“Io non ho ucciso i giornali, ok?” Bastano cinque parole per un discorso, nell’era di Twitter. Lo sa bene Arianna Huffington, la fondatrice del sito politico più influente del mondo, l‘Huffington Post che con questa frase ha ricevuto uno dei tanti (una settantina) Webby Awards, gli “Oscar” di internet assegnati ieri nella 13esima edizione dall’Accademia Usa delle arti digitali. E proprio a Twitter è andato un altro dei premi, quello per la rivelazione dell’anno: “La creatività è una risorsa rinnovabile” ha detto uno dei fondatori del sito di microblogging in 140 caratteri, Biz Stone. Tra gli altri premiati anche i siti de l’Economist (”Leggete un fottuto settimanale, per favore”) e il New York Times.
Il premio “person of the year” è andato al comico Jimmy Fallon per aver postato su Youtube il video del suo show, mentre l’”artista dell’anno” è stato considerato il cantante Trent Reznor dei Nine Inch Nails che ha lasciato scaricare gratuitamente il suo ultimo album. L’unico premio in cui c’è un po’ di Italia è quello alla miglior performance individuale in video andato a Isabella Rossellini per il suo originale “Green Porno”.
Per il “miglior uso della fotografia” è stato premiato il Boston Globe, mentre per la “migliore community” è stato premiato il sito di condivisione foto Flickr, il cui rappresentante ha ringraziato con queste parole: “Potete stringervi un po’? grazie”. Ma forse il migliore di tutti è stato il discorso del “best religion and spirituality” andato al blog del Guardian, Comment is free: “Grazie, questo prova l’esistenza di Dio”.
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