STRASBURGO - Il governo italiano, nell' ultimo anno, ha fatto «passi insufficienti nella giusta direzione sul fronte della lotta al razzismo, per assicurare eguali diritti alle popolazioni Rom e Sinti, per chiarire la propria posizione in merito alla politica migratoria adottata». E anche sul fronte della «mancata osservanza delle richieste della Corte di Strasburgo di sospendere l'esecuzione delle espulsioni verso Paesi sospettati di praticare la tortura».
IL GIUDIZIO - Questo il giudizio espresso da Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, in occasione della pubblicazione del suo secondo rapporto sull'Italia in meno di un anno. Rapporto che fa seguito alla missione compiuta dal commissario a metà dello scorso gennaio. Nel rapporto Hammarberg scrive «d'essere particolarmente preoccupato dai resoconti che continuano a evidenziare una tendenza al razzismo e alla xenofobia, che occasionalmente sfocia in atti estremamente violenti, rivolti principalmente contro immigrati, Rom e Sinti o cittadini italiani con origini straniere, anche in ambito sportivo».
LA MANCATA CONDANNA - Per il commissario Hammarberg, le autorità italiane dovrebbero «condannare queste espressioni con maggiore forza e reintrodurre pene più severe per questi reati». Hammarberg invece descrive come molto positivo il fatto che una parte della classe politica italiana presti maggiore attenzione nell'esprimere certe opinioni: «Un anno fa - afferma - reagii alle affermazioni fatte da alcuni esponenti politici perché le ritenevo ostili verso certe minoranze. Ora noto che i politici sono molto più attenti».
fonte;
http://www.corriere.it/
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