La sinistra islandese ha vinto le elezioni politiche: i socialdemocratici guidati dal primo Johanna Sigurdardottir hanno conseguito il 29,8 per cento dei voti, che aggiunti al 21,7 per cento dei verdi consegnano alla coalizione una netta maggioranza. Un trionfo largamente annunciato. La Sigurdardottir è il primo capo di governo eletto ad aver dichiarato ufficialmente di essere omosessuale. Il partito conservatore dell’Indipendenza era stato costretto a lasciare il potere il 18 gennaio scorso, sull’onda delle proteste popolari per una crisi che ha portato l’Islanda sull’orlo della bancarotta. I conservatori hanno ottenuto poco più del 23 per cento dei voti.
Considerata la personalità politica più amata dell’isola, Johanna Sigurdardottir, è stata nominata capo del governo il primo febbraio scorso per traghettare il Paese verso elezioni anticipate che, secondo i sondaggi, avrebbe vinto agevolmente. Socialdemocratica, nata a Rejkyavik il 4 ottobre del 1942, Johanna è stata chiamata nel governo del premier conservatore Geir Haarde nel 2007 dove ha svolto l’incarico di ministro degli Affari sociali, ruolo già ricoperto dal 1987 al 1994. Prima di entrare in politica nel 1978, la premier islandese ha lavorato dal 1962 al 1971 come hostess per la Icelandair, la compagnia di bandiera islandese. E per sette anni ha fatto parte del comitato direttivo del sindacato degli assistenti di volo. Dichiaratamente omosessuale, madre di due figli nati in un precedente matrimonio, Johanna si è legata con una unione civile nel 2002 alla giornalista e scrittrice Jonina Leosdottir, 54 anni. Della loro unione si parla anche sul sito ufficiale del governo islandese.
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