Roma, 21 apr (Velino) - Commemorazioni in Israele per le vittime della Shoah. Ovunque, nello Stato ebraico, sono stati osservati due minuti di silenzio per non dimenticare gli oltre sei milioni di ebrei sterminati dalla furia nazista. Tante le cerimonie organizzate in tutto il paese, tra cui la deposizione di una corona di fiori davanti allo Yad Vashem Memorial di Gerusalemme, a cui prenderanno parte il presidente Shimon Peres, il premier Benjamin Netanyahu, e il capo delle Forze armate Gabi Ashkenazi. Nel Paese e’ forte lo sdegno per l’attacco del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad sferrato dal palco della conferenza Onu sul razzismo, apertasi ieri a Ginevra. Il leader iraniano ha definito Israele “un governo razzista”, provocando l’immediato abbandono dei lavori da parte dei delegati dell’Unione europea.
“L'antisemitismo è un fenomeno antico e storico - ha commentato oggi il premier Netanyahu, durante la cerimonia del "Yom Hashoah", la giornata dell'Olocausto -. Se qualcuno pensava che le conseguenze di questi orrendi eventi sarebbero scomparsi dal mondo, oggi è chiaro che aveva sbagliato. Non permetteremo a chi nega l’Olocausto – ha aggiunto il capo del governo – di portare avanti un altro Olocausto contro il popolo ebraico. Questo è il dovere supremo dello Stato di Israele, questo è il mio dovere supremo come primo ministro di Israele”. Netanyahu ha definito la conferenza sul razzismo – boicottata da tanti paesi, tra cui Stati Uniti e Italia – “una dimostrazione dell’odio verso Israele”.
Parole di condanna per le dichiarazioni di Ahmadinejad sono arrivate dal presidente Peres, che ha paragonato il presidente iraniano a un dittatore della Seconda guerra mondiale. “È difficile capire il motivo per cui despoti come Hitler, Stalin e Ahmadinejad abbiano scelto gli ebrei come principale obiettivo del loro odio, della loro follia e della loro violenza – ha osservato il capo di stato -. Forse hanno colpito il popolo ebraico per il suo potere spirituale, un paese povero per possedimenti materiali, ma ricco di valori”.
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