Gb: sesso, unioni civili e coppie gay, a scuola si impara


Nel regno di Elisabetta II non si è fatto ancora in tempo a metabolizzare la notizia che l'educazione sessuale diventerà materia di insegnamento obbligatoria in tutte le scuole statali inglesi che già sulle pagine del 'Timesonline' si può leggere che gli alunni delle scuole secondarie britanniche seguiranno dall'anno prossimo lezioni anche sulle coppie gay, sulle unioni civili e sulle malattie sessualmente trasmissibili: sul sito del quotidiano britannico è infatti citato uno studio sull'educazione sessuale nelle scuole condotto da Alasdair MacDonald su incarico del ministero dell'Istruzione di Londra.

Secondo l'indagine, le lezioni su 'compulsory sex and relationship, gay unions and civil partnershpis' diventeranno obbligatorie dal 2011 per cercare di aiutare gli alunni delle primarie (4/5-11 anni) e secondarie (12-16) a "navigare nelle complessità del mondo moderno" anche se, naturalmente, i bambini più piccoli, quelli delle primarie, si concentreranno esclusivamente sullo studio del loro corpo.

Tutto questo perché, secondo le statistiche, gli insegnamenti di educazione personale, sociale, alla salute e all'economia (Pshe) finora impartiti nelle scuole non hanno raggiunto lo scopo desiderato visto il notevole aumento del numero di gravidanze e di infezioni da malattie sessuali tra gli adolescenti inglesi. Secondo le proposte avanzate dal governo britannico, le scuole religiose tuttavia potranno essere libere di impartire lezioni di (o contro) il sesso all'interno (o fuori) del matrimonio non essendo costretti a fuoriuscire dal contesto dei propri valori, il che significa insegnare anche ai bambini che la propria religione considera l'uso dei contraccettivi un peccato.

I genitori potranno comunque naturalmente chiedere l'esenzione dei figli su base religiosa anche perchè gli esperti hanno sottolineato il fatto che rendere obbligatorie le lezioni sull'educazione sessuale e la contraccezione da una parte e poi sostenere che quest'ultima è sbagliata potrebbe creare confusione negli adolescenti. Julie Bentley, direttrice generale dell'Fpa, la Family Planning Association, ha detto che benché la religione e l'educazione sessuale non siano incompatibili, "le scuole non possono essere autorizzate ad interpretare l'argomento, nel senso che possono dire ai ragazzi, per esempio, che la contraccezione non è una questione di scelta, ma è semplicemente sbagliata".

Mentre Simon Blake, direttore nazionale dell'ente di beneficenza sulla salute sessuale 'Brook', è convinto che "i giovani hanno bisogno di capire la legge, di capire che possono usare contraccettivi o decidere di abortire, di rendersi conto di quali sono i benefici di praticare sesso sicuro. Non è giusto dire loro che tutto questo è sbagliato, ma è corretto far sapere che qualcuno pensa che lo sia". (F.U.)

martedì 28 aprile 2009
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Commenti

Anonimo ha detto…
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Anonimo ha detto…
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