Protesta del gruppo Lgbt Soulforce davanti alla sede del Vaticano alle Nazioni Unite

Un'associazione Lgbt religiosa non confessionale terrà una due giorni di veglia al di fuori della sede del Vaticano presso l'Onu (New York) per protesta contro il rifiuto di firmare la Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'orientamento sessuale e l'identità di genere. Il 22 e 23 aprile la veglia sarà organizzata da Soulforce, già conosciuta per le proteste contro le discriminazioni dei college privati nei confronti degli studenti gay. Il mese scorso, l'amministrazione Obama ha formalmente approvato la Dichiarazione delle Nazioni Unite che chiede la depenalizzazione mondiale dell'omosessualità, una misura che l'ex presidente George W. Bush aveva rifiutato di firmare. Ad oggi, 70 dei 192 paesi membri delle Nazioni Unite hanno l'hanno firmata.

Mons. Celestino Migliore, l'ambasciatore del Vaticano presso le Nazioni Unite, è stato tra i primi a criticare la dichiarazione, sostenendo che potrebbe essere utilizzata per far pressione ai paesi a riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso. "Se adottato", ha detto Migliore, "si creerebbero nuove discriminazioni. Ad esempio, gli Stati che non riconoscono le unioni tra persone dello stesso sesso come 'matrimonio' saranno fatte oggetto di pressione per legiferare a favore di queste unioni". Essere gay o lesbica è illegale in quasi 80 paesi e i almeno sette di questi si è soggetti alla pena di morte. Migliore non ha risposto ad una lettera da Soulforce che lo invitava a prendere una posizione personale contro la denigrazione di persone LGBT e di lavorare con il Vaticano per il rispetto dei diritti umani di tutti.
La veglia di New York City coinciderà con azioni simili di Soulforce a Little Rock, Dallas, Phoenix, Detroit, Los Angeles e New Haven. "Vogliamo ricordare al Vaticano - ha dichiarato il portavoce Haven Herrin - che l'unica strada per la giustizia è la dignità e il rispetto di tutti gli uomini".

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365gay Newscenter Staff
fonte: 365gay
tradotto da Davide Bombini

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