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mercoledì 16 luglio 2008

VIRILI AL VOLANTE


Chiedesi indagine onde capire motivi per cui l´Ospedale militare informò la Motorizzazione che il giovane Danilo Giuffrida, in quanto omosessuale dichiarato, non – dicesi non – era in possesso dei «requisiti psicofisici richiesti» per la guida, tanto da sospendergli la patente. Ora è intervenuta la condanna dei Ministeri della difesa e dei trasporti per discriminazione sessuale. Ma pregasi notiziare perché a giudizio di codesti Enti, tutti maiuscoli, un gay non fosse adatto alla guida. Sarà forse stato, nella psicologia buromilitare, uno slittamento progressivo del detto «donna al volante pericolo costante»? Evidentemente l´Ospedale, la Motorizzazione, il Minidif e il Minitrasp mantengono l´idea che per mettersi in strada ci vuole una certa virilità. Meglio, una virilità certa. Può darsi che gli Enti giudicassero più consoni alla guida atteggiamenti maschi come le corna, il medio alzato, gli insulti sanguinosi, i sorpassi a destra, il virile urlo «coglione!» dal finestrino. Ovvero vige il principio che l´omosessualità è sintomo di comportamenti instabili. E come noto non c´è nulla di peggio dell´instabilità: sbandamenti, dérapage. Problemi che in genere si risolvono con l´Abs. Ma anche, come avrebbe detto il rimpianto colonnello Buttiglione, con una guida da macho.

di EDMONDO BERSELL
di la Repubblica

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