Perché dovremmo, noi persone transessuali, senza diritti per quanto riguarda gli elementi fondamentali della nostra vita – il riconoscimento delle nostre relazioni, il rispetto del nostro habeas corpus – perché dovremmo pagare anche una tassa per vederci offendere e inseguiti come animali da caccia in un mostruoso e sanguinolento safari?
RAVENNA - La prostituzione si combatte non solo con la repressione, ma anche con la paura. Almeno così pare a sentire le parole del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che per fronteggiare il problema delle ‘lucciole' in riviera ha rivelato di aver fotografato i trans e i clienti che con essi contrattavano una prestagione tra Lido di Classe e Lido di Savio. Foto che, dice il sindaco, "si trovano nel mio cassetto e serviranno da deterrente contro la prostituzione".
L'annuncio di Matteucci è destinato evidentemente a destare più di una preoccupazione tra le decine e decine di clienti dei trans che affollano, tra le vivaci
Contro la prostituzione maschile, ma non solo, Matteucci è pronto ad usare il pugno duro: "Controlleremo i permessi di soggiorno e andremo a verificare perché molti di questi viados sono registrati come badanti. Controlleremo severamente anche chi affitta loro gli appartementi". Già perché il problema della prostituzione nei due lidi ravennati non è solo in strada, ma riguarda anche condomini e appartamenti affittati dai viados per svolgere la propria ‘professione'.
Il sindaco di Ravenna, sotto il cui territorio rientrano le frazioni di Lido di Classe e Lido di Savio, si dice contrario a fare della prostituzione un reato, ma si dice convinto che sia giusto sanzionare chi si prostituisce per strada e i clienti che ne usufruiscono
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