"Sequestro di funzioni parlamentari a fini estorsivi con ricatto e riscatto": questo secondo il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro è il 'reato' che sta commettendo il governo Berlusconi. Di Pietro dal palco della manifestazione di piazza Navona ha ricordato che "qui c'è la vera democrazia, la vera politica e non l'antipolitica". "Andate a rileggervi le proposte della P2 sulla giustizia - ha attaccato Di Pietro rivolgendosi alla platea -, una giustizia asservita al potere. Questo e' un comportamento da nuova P2 anzi vecchia perche' sono sempre loro, erano iscritti prima...".
"L'antipolitica - ha proseguito l'ex pm - è quando un pregiudicato si candida per non andare in galera e quando fa fare leggi per la propria impunita'". "Con tutti i problemi che ha il paese - ha attaccato Di Pietro - e' possibile che ci dobbiamo occupare solo di quelli di Berlusconi con la giustizia" perché "noi abbiamo bisogno di cariche dello Stato che siano innocenti e non impunite".
"Sono tra quelli che ha voluto organizzare quest'incontro - ha detto di Pietro in piazza - per far sapere al palazzo qua vicino che qui c'è la democrazia, la politica, non l'antipolitica , ogni volta che i cittadini si riuniscono in piazza per far sentire la proprio a voce questa e politica, ogni volta che un pregiudicato si candita per sfuggire alla galera quella è antipolitica".
Sulle leggi ad personam proposte dal governo Di Pietro ha promesso che: "abrogeremo queste leggi in volute in violazione della costituzione noi proporremmo un grappolo di referendum per abolire queste leggi informeremo i cittadini su quello che succede quando c'e' emergenza democratica si sta al fronte non si scappa".
Travaglio attacca Quirinale e Pd
Il suo intervento è intessuto di accuse e sfottò irriverenti contro Silvio Berlusconi ma il vero obiettivo di Marco Travaglio sono Quirinale e Pd, accomunati dall'accusa di accondiscendenza con il leader del Pdl. Anche se nel corso del pomeriggio l'applausometro di piazza Navona ha tributato il suo omaggio a Giorgio Napolitano è molto più forte l'ovazione che accoglie questa frase di Travaglio: "Fino ad ora il Quirinale ha firmato tutto, compresa l'aggravante razziale. Speriamo che la smetta".
Sono anche molto applauditi dalla piazza i continui riferimenti al centrosinistra, cioé al Pd, che dialoga con il premier che Travaglio descrive così: "E' come una mantide religiosa, fa una scopatina con un leader del centrosinistra e poi se lo mangia. Il bello è che ogni volta ne trova uno nuovo che gli va incontro sorridendo". "Quello di Berlusconi è il governo più ridicolo della storia: abbiamo un ministro della Giustizia, Alfano, che spara cazzate tutti i giorni e ha il record di aver presentato in un mese ben cinque leggi incostituzionali", ha affermato il giornalista Marco Travaglio. Per Travaglio Berlusconi in campagna elettorale ha fatto di tutto "per perdere ma quando lui arretra anche l'opposizione lo fa: la sua più che una vittoria è stato un sorpasso in retromarcia". Per il giornalista la sinistra in questi anni si è data il compito "di risuscitare ogni volta Berlusconi, anche quando appariva politicamente morto". Travaglio ha quindi criticato aspramente l'attività del governo in tema di intercettazioni e sul censimento dei nomadi definendo "orrenda" l'idea di prendere le impronte digitali dei bambini.
L'intervento della Guzzanti
Durissimo intervento di Sabina Guzzanti in piazza Navona, che ha contestato senza mezzi termini la questione del gossip sulle presunte intercettazioni che riguarderebbero le conversazioni di Berlusconi su alcune ministre. Per la Guzzanti, "è uno sfregio, mettila dovunque ma non alle Pari opportunità", ha detto a proposito di Mara Carfagna esprimendo un pesante apprezzamento. La Guzzanti ha iniziato il suo intervento cantando una filastrocca: "Osteria delle ministre...se a letto sei un portento figuriamoci in Parlamento". L'attrice sferra un duro attacco contro Papa Ratzinger. Per Guzzanti è anche colpa del Pontefice se il governo Prodi è caduto perché "è stata montata una polemica inesistente" sull'intervento negato al Papa all'università di Roma, mentre "non c'è un motivo al mondo per cui Ratzinger avrebbe dovuto inaugurasse l'anno accademico de La Sapienza".
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