Le lesbiche e i gay del Comitato Gay e Lesbiche Prato intendono esprimere attraverso questo Comunicato le riflessioni generali e specifiche su quanto accaduto prima, durante e dopo il Pride Nazionale a Bologna.
Un elemento rilevante è la nostra solidarietà a Graziella Bertozzo, con la quale condividiamo l'attivismo e il sostegno ai temi portati avanti da Facciamo Breccia e sicuramente in prima linea anche da lei.
La nostra è un'associazione giovane, ma sappiamo che la nostra esistenza deve un GRAZIE a chi, come Graziella, da anni porta avanti il Movimento GLBT, con la propria vita, con il proprio sudore, con le risa, le lacrime, la testardaggine e la resistenza, l'opposizione ferma a qualsiasi forma di razzismo, di fascismo e di clerical-fascismo, di violenza. Un grazie al suo impegno volontario e disinteressato affinché tante persone possano beneficiare un giorno di uno stato migliore rispetto a quello di oggi.
Nel nostro statuto associativo abbiamo voluto ribadire il legame che intercorre fra impegno per i diritti di lesbiche, gay, bisessuali, trans e l'antirazzismo, l'antifascismo, l'anticlericalismo, la lotta del movimento delle donne. La violenza portata avanti dalla Destra neofascista e clericale nonché dal Vaticano ha la stessa matrice e affonda le sue radici nella violenza maschile sulle donne, nella xenofobia, nell'omofobia, lesbofobia, e transfobia. Per questo motivo riteniamo che non si possa dialogare con quelle realtà che negano i principi fondanti della nostra democrazia, come p. es. i gruppi neofascisti, xenofobi e razzisti, perché ciò significherebbe rinnegare i principi e i valori in cui crediamo e per i quali ci battiamo.
Purtroppo assistiamo ad episodi preoccupanti di intolleranza politica o di vera e propria violenza e discriminazione nei confronti delle minoranze, talvolta anche più deboli ed emarginate, vittime di questa nuova ondata razzista, xenofoba e omofoba.
Gli esempi potrebbero essere innumerevoli, ma ci fanno sentire particolarmente indignati/e l'episodio accaduto in piazza San Pietro agli/alle attivisti/e di Facciamo Breccia durante lo scorso Pride Roma 2008, fermati/e per aver srotolato pacificamente uno striscione e denunciati/e per manifestazione non autorizzata, la vicenda accaduta sotto il palco del Pride nazionale Bologna 2008 all'amica Graziella durante l'intervento di Porpora Marcasciano, le dichiarazioni sorprendenti della ministra Carfagna al suo esordio di governo, il progetto leghista di raccolta delle impronte digitali di cittadini e cittadine rom.
Non riteniamo in alcun modo condivisibile l'intervento di polizia per evitare che Graziella portasse avanti lo srotolamento d'uno striscione che aveva fatto sfilare con noi nel corteo del Pride e che rivendicava un fatto importante nella storia del Movimento GLBT italiano.
Ed in ogni caso è da ritenere spiacevole che sotto il palco di un Pride una donna lesbica sia stata portata via a quel modo, ci è sembrata una reazione esagerata e sfuggita di mano. Ed infatti all'inizio pensavamo che quanto accaduto sarebbe stato gestito proprio come un malinteso.
Prima del Comunicato del Direttivo del Bologna Pride avremmo voluto semplicemente chiedere alle lesbiche, ai gay, alle/ai bisessuali, alle/ai trans che hanno organizzato il Pride a Bologna, evento pacifico, soltanto di festa per alcune persone, anche di TESTARDA rivendicazione di PARITA' DIGNITA' LAICITA' per altre, di chiarire prima possibile quanto accaduto.
Ci sembra purtroppo grave che il Comunicato del Bologna Pride non abbia chiarito la spiacevolezza di quanto accaduto ed abbia avallato un'accusa del tutto infondata nei confronti di Graziella.
Un altro fatto importante che si è poi aggiunto è stato il Comunicato di Aurelio Mancuso che rappresenta Arcigay e di Francesca Polo che rappresenta Arcilesbica.
Dai Comunicati si evince la criminalizzazione di FACCIAMO BRECCIA, a cui il Comitato Gay e Lesbiche Prato ha aderito fin dall'inizio, come tentativo di zittire le molte realtà GLBT che non si sono mai riconosciute o non si riconoscono più nel percorso politico di Arcigay ed Arcilesbica, e che non si vergognano mai di aver chiesto, di chiedere, di pretendere sempre PARITA' DIGNITA' LAICITA'. Ricordiamo peraltro che quest'ultima rivendicazione, divenuta poi uno slogan politico particolarmente incisivo ed efficace di tutto il movimento è entrata a pieno diritto nelle piattaforme dei Pride anche e soprattutto grazie al sostegno di FACCIAMO BRECCIA.
In questi comunicati si legge che FACCIAMO BRECCIA, e quindi il coordinamento nelle varie realtà anche GLBT che lo compongono e sostengono, realtà non tutte di Bologna, non ha collaborato al Pride Nazionale di Bologna. Parlando di collaborazione, ci sentiamo di ricordare alcuni avvenimenti passati che hanno contribuito a determinare lo svolgersi di fatti attuali:
Il percorso che ha portato al Pride Nazionale Unitario a Roma l'anno scorso e a quello Nazionale a Bologna quest'anno è iniziato con una riunione a Roma che ha escluso molte realtà presenti invece agli Stati Generali il 30 settembre 2006. Non sappiamo se sia stata una scelta determinata oppure una semplice svista, sta di fatto che la nostra associazione ha accettato quanto deciso, suo malgrado, da altre parsone e associazioni. Il Comitato Gay e Lesbiche Prato ha sempre sostenuto la necessità di avere i Pride Nazionali nella capitale, nessuno/a a gennaio 2007 ci ha chiamate/i. Tuttavia abbiamo partecipato alla creazione di un pride unitario, terminato il quale purtroppo siamo stati/e esclusi/e ancora una volta dalla discussione con il senatore Salvi a proposito dei CUS. Nessuno/a di noi aveva dato delega di rappresentarci ad Arcigay ed Arcilesbica.
Abbiamo partecipato ad una riunione il 6 aprile 2008 a Roma presso il Circolo Mario Mieli ed abbiamo espresso nuovamente il disagio per la nostra esclusione, tuttavia abbiamo condiviso che il Pride a Roma fosse locale e che il Nazionale fosse a Bologna. Questo anche perché alla fine della suddetta riunione la delegazione del Comitato Bologna Pride aveva affermato che avrebbe indetto, presumibilmente in data 20 aprile, una riunione aperta a Bologna per prendere parte ai lavori per la piattaforma del Pride. Non ci risulta di essere mai state/i coinvolte/i, non ci è mai giunta nessuna comunicazione per promuovere il Pride Nazionale, né ci è stato chiesto di esprimerci per esempio su temi come il puraido di Italo che non avremmo mai potuto né concepire né condividere e che ha determinato una reazione di grande stupore in molte associazioni e gruppi GLBT. Il Pride è sì momento di festa e rivendicazione per tante e tanti, ma Italo, da "buon" neofascista, non avrebbe partecipato a questa gioia; più probabilmente avrebbe tentato di bloccare il Pride come accaduto due anni fa a Catania.
La nostra associazione partecipa a FACCIAMO BRECCIA fin dall'inizio, ma da quanto si legge da Aurelio Mancuso e Francesca Polo saremmo state/i più di peso al Movimento che "fermento".
Il Comitato Gay e Lesbiche Prato non si è mai ritrovato nella politica di Arcigay ed Arcilesbica e non riteniamo necessario che il Movimento GLBT italiano debba essere rappresentato da una sola voce. La stessa FACCIAMO BRECCIA non è da noi vissuta come un'alternativa ad Arcigay/Arcilesbica e da che ci risulti non lo è mai stata.
Di volta in volta abbiamo ritenuto di partecipare alle manifestazioni promosse da FACCIAMO BRECCIA, abbiamo sfilato ai Pride nello spezzone di NO VAT.
Noi del Comitato Gay e Lesbiche Prato vogliamo un Movimento GLBT nazionale plurale e unitario ad un tempo (modello che ci pare presente in FACCIAMO BRECCIA) e non un Movimento unitario "istituzionalizzato" fittizio che si impone come unico referente politico di tutto il mondo GLBT. Il nostro desiderio è di poter partecipare con le nostre specificità e di poter essere fermento politico rilevante.
Affermiamo inoltre che la mancanza di dialogo e di discussione all'interno del Movimento GLBT nazionale e ancor peggio le lotte interne e gli ostracismi, come quello accaduto in questa occasione con la criminalizzazione di FACCIAMO BRECCIA, non portano sicuramente vantaggi al perseguimento degli obiettivi comuni che sono e restano l'affermazione e la rivendicazione dei diritti civili di gay, lesbiche, bisessuali e trans contro ogni discriminazione ed emarginazione.
Chiediamo quindi:
al Direttivo del Comitato Bologna Pride di chiarire un episodio uscito fuori controllo e che secondo noi è scaturito dalle divergenze fra Arcigay-Arcilesbica e FACCIAMO BRECCIA e che purtroppo la vicenda di Graziella Bertozzo ha in qualche misura catalizzato. Un episodio che sicuramente si sarebbe dovuto gestire diversamente, come divergenza nel modo di manifestare, non come attacco fisico e violento rivolto allo svolgimento del Pride, alla stessa stregua di un'incursione di fascisti di Forza Nuova.
Ad Aurelio Mancuso e Francesca Polo, ad Arcigay ed Arcilesbica, chiediamo di chiarire meglio quanto espresso nel loro Comunicato poiché l'attacco rivolto a FACCIAMO BRECCIA ci investe direttamente e sicuramente viene percepito e vissuto come ennesimo tentativo di voler prevalere come sola voce nel rapporto con la politica.
Inoltre riteniamo che i chiarimenti debbano esserci prima di tutto per impedire che Graziella Bertozzo subisca una denuncia infondata da parte delle autorità, fatto che sarebbe di grave ingiustizia per una persona che tanto si è prodigata nella sua vita per la causa del Movimento GLBT di questo paese.
Infine ad Arcigay e Arcilesbica chiediamo che non venga criminalizzato il fatto di avere un'altra idea di manifestare al Pride e soprattutto che si tenga conto delle peculiarità dei diversi Movimenti GLBT. Esprimendo il nostro dissenso nei confronti di Arcigay non ci auguriamo ovviamente che tale movimento scompaia, ma che rispetti il fatto di non essere la sola realtà rappresentativa degli ideali portati in corteo da tutte tutti e tutt* ai Pride.
Prato, li 07 luglio 2008