Transessuali, demoni in Italia, persone in Thailandia

In nessun paese come in Thailandia non si sente quasi nominare la parola homophobia (dal greco homo= uomo, phobia=paura -> paura dell’uomo). Infatti in Thailandia non c’è il concetto ‘europeo’ di fare coming-out, ovvero quando un personaggio o una persona decide di svelare la propria tendenza sessuale come per esempio recentemente ha fatto Tiziano Ferro o Elton John

a suo tempo.

Lì, sin dalla pubertà, quando si nota che un ragazzo ha degli atteggiamenti femminili si capisce la situazione e si accetta il tutto molto più facilmente.

Esempio di questo sono le cosìdette LadyBoys, uomini nati in corpi femminili, che parteciparono al campionato di pallavolo nazionale nel 1996 e vinsero. Passeggiando a Bankok nessuno si stupisce se si incontrano per strada transessuali dai lunghi capelli intenti nel fare la spesa o shopping.

Ma anche lì non è tutto rose e fiori, c’è chi non riesce ad accettare la loro se vogliamo chiamarla così diversità e i Kathoeys (così vengono chiamati) vengono derisi e presi in giro ma più che per una forma di disprezzo per una forza di compassione perché secondo un’antica leggenda i kathoeys sono la reincarnazione di qualcuno che in una vita precedente aveva commesso un grave peccato e come punizione verrebbe introdotto in un ‘corpo sbagliato’.

Sicuramente però, da questo punto di vista, in Thailandia sono molto più civili che in altri stati del mondo verso i transessuali.

febbraio 2, 2011 by Martina

Fonte:http://www.donna10.it/donne-transessuali-demoni-in-italia-persone-in-thailandia-3161.html

Commenti

sam ha detto…
Forse perché il cattolicesimo - religione profondamente e intimamente omofoba - non ha tutta questa presa nell'est Asiatico?

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