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lunedì 14 febbraio 2011

Transessuale non trova lavoro perché non è un uomo


Pubblicato da Igiul in Cronaca Gay.
Venerdì, 11 Febbraio 2011.

Una donna transessuale ha denunciato un ufficio di collocamento al quale si era rivolta per cercare un lavoro dopo che era stata licenziata. La denuncia è scattata dopo che il consulente dell’agenzia di lavoro ha suggerito alla donna che l’unico modo per trovare lavoro sarebbe dipeso da lei, che non avrebbe potuto trovare lavoro in quelle condizioni e che l’unica soluzione era quella di vestirsi da uomo.

Tina Cook, 54 anni, che ha iniziato il processo di transizione lo scorso anno, lavorava nel settore edile ma è stata licenziata circa 18 mesi fa.

Così la donna si è data da fare cercando una nuova occupazione ma pare che il centro di occupazione a cui si era rivolta, Jobcentre di Darlington, le avrebbe consigliato di iniziare a vestirsi da uomo se davvero avesse voluto trovare un lavoro.

La Cook è da poco diventata una donna e quindi per abituarsi alla sua nuova identità necessita di presentarsi e vivere come una donna in ogni momento della giornata. Il suo trattamento potrebbe essere a rischio nel caso non dovesse rispettare questo comportamento.

E poi come potrebbe modificare la proprio immagine dopo aver vissuto per 53 anni in un corpo sbagliato, dopo aver impiegato tutto questo tempo per sentirsi in pace con se stessa?

Dopo aver rinunciato a tante cose per ottenere la sua vera personalità, non ha più rapporti né con gli amici e neppure con i familiari. Ma di certo non potrà rinunciare anche al lavoro.

È un oltraggio una vera forma di razzismo,come ha dichiarato Janett Scott, della Trans Beaymont Society, organizzazione per i diritti dei transessuali, dichiarando che se a un omosessuale venisse detto di comportarsi da eterosessuale o ad una persona appartenente ad una minoranza etnica che non avrà lavoro per via della sua razza, è una vera forma di razzismo.

Emma Roebuck, coordinatrice di un’organizzazione di attivisti gay di Darlington, ha definito il consiglio e di conseguenza il comportamento dell’agenzia di lavoro poco professionale visto che la gente che decide di sottoporsi a cambiamenti di questo tipo avrebbe bisogno di essere aiutata e incoraggiata e non esclusa.

Dopotutto il compito dell’agenzia di lavoro è aiutare l’utente, uomo o donna che sia a trovare un lavoro e per legge le persone lgbt non dovrebbero essere discriminate sul posto di lavoro.

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