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venerdì 11 febbraio 2011

L'idiozia e l'ignoranza nelle religioni e dei politici

Vi chiedo scusa per questo articolo un può lungo, ma non si potrebbe capire la situazione, senza una approfondita analisi documentata nei fatti.

La lunga distanza che c'è tra il paese reale e la classe dirigente si nota anche dalla scarsa sensibilità mostrata dai politici italiani nei riguardi dei gay: ecco alcune dichiarazioni omofobe dei nostri rappresentanti.


Partiamo da Silvio Berlusconi che ha fatto questa dichiarazione quando i media gli hanno rinfacciato la sua vita dissoluta a base di festini ed escort.

'Meglio essere appassionati di belle ragazze che essere gay'.

C'è un precedente: qualche anno fa Berlusconi assicurò: 'I gay stanno tutti dall'altra parte', intendendo dire che votano a sinistra. Qualcuno lo informi che il suo portavoce Daniele Capezzone in passato non ha disdegnato distrazioni omo.



Dopo l'apertura di Silvio Berlusconi a La Destra di Storace sembra ci siano importanti novità all'interno del partito. A discuterne è Teodoro Buontempo, assessore alle Politiche per la casa della regione Lazio. Ai microfoni di KlausCondicio, il politico ha scatenato molte polemiche per le sue dichiarazioni omofobe: 'Non sono favorevole all'iscrizione dei gay ne La Destra. Non per discriminazione, ma perchè iscrivendo dei gay al partito daremmo un cattivo esempio all'immaginario collettivo, di una condivisione di valori che nel nostro dna non abbiamo'.
«PAROLE OMOFOBE» - «Buontempo resuscita la destra omofoba - è il commento di Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, lobby trasversale sui diritti civili -. Sembrerebbe che debba decidere tra l'essere esponente di una destra dura e quindi discriminare oggi i gay, domani pure gli ebrei e i rom riesumando le leggi razziali, o essere amico dei gay in privato e però omofobo per avere un ruolo politico e visibilità mediatica». Le critiche contro Buontempo arrivano sia dal centrosinistra che dal centrodestra. «Che La Destra di Storace e Buontempo non voglia tra le sue fila le persone omosessuali non ci stupisce affatto - dice Franco Grillini dell'Idv -, essendo un gruppo estremista, erede di ideologie e di regimi che la stragrande maggioranza della popolazione rifiuta e non vuole certo vedere rinascere. Quello che stupisce è che un simile gruppo possa tornare a far parte di un governo che dovrebbe definirsi democratico».Fonte:http://www.corriere.it/politica/11_febbraio_10/buontempo-gay-tessera-partito-destra_11376534-3525-11e0-b824-00144f486ba6.shtml


Mario Borghezio ha scatenato nuove polemiche per le dichiarazioni rilasciate in un'intervista a Klaus Davi per KlausCondicio. Il leghista non sopporta le due 'T' di terremotato e terrone. Per questo ha affermato: 'Questa parte del Paese non cambia mai, l'Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. C'è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi. È sano realismo padano'. Frasi che stanno scatenando il dibattito politico e che lo stesso Borghezio ha dovuto rettificare.

«È più facile educare un cane di un rom». Parole shock della portavoce milanese di Futuro e Libertà, Tiziana Maiolo in diretta su Radio24 martedì sera. Nei giorni scorsi un altro esponente finiano, l’europarlamentare Potito Salatto, si era espresso contro coppie gay con discutibili argomentazioni bibliche.
Per le frasi razziste, i vertici di FLI prendono le distanze; poi arrivano le dimissioni ma anche le precisazioni: «ho passato la giornata a giustificarmi per una frase che non ho detto». Per le opinioni omofobiche di Salatto nessun commento dall’alto: Luca Barbareschi aveva accentrato su di sé le attenzioni della dirigenza.

I ROM VISTI DALLA MAIOLO – «Tutte le etnie sono integrabili tranne i rom». Perché? le ha chiesto il conduttore della trasmissione “La Zanzara”, Giuseppe Cruciani; «non vogliono assolutamente lavorare» ha risposto la Maiolo insieme ad altre argomentazioni stereotipate: «a noi ci odiano e pensano soltanto a sfruttarci, ci chiamano gaggi, gagé, non so, quella parola lì», «non hanno il senso dell’igiene», «fanno bambini perché li mandano a rubare» e «in molti casi avviano i bambini alla prostituzione minorile». Per concludere con un commento alle parole del Presidente della Repubblica che dopo il rogo in un campo rom a Roma e la morte di quattro bambini aveva chiesto alloggi più dignitosi: «Il Presidente Napolitano ha sbagliato perché ha parlato senza cognizione di causa: ha detto che devono avere una casa e perché gli italiani no? Quelli ci odiano e ci vedono solo come possibilità per sfruttarci o rubarci qualcosa e noi gli diamo la casa: ma l’italiano che non ha una casa cosa dovrebbe dire?».

FLI CONTRO LA PORTAVOCE MILANESE – «La dichiarazione di Tiziana Maiolo sui Rom è inaccettabile e da noi assolutamente non condivisa» dichiara il coordinatore di FLI, Adolfo Urso. «Futuro e Libertà – mette in evidenza Urso – si fonda sui principi del pieno rispetto dei diritti umani e della dignita’ di ogni persona, si batte per una seria politica di integrazione e lotta contro ogni pregiudizio e discriminazione».
Alessandro Ruben, parlamentare di Futuro e Libertà e vicino a Gianfranco Fini, ha definito le parole della Maiolo «vergognose ed inaccettabili», «inammissibili per la mia coscienza e per il movimento politico a cui con orgoglio appartengo».

LE SCUSE, LE DIMISSIONI, LE PRECISAZIONI – E dopo le polemiche, Tiziana Maiolo ha prima chiesto scusa e poi ha deciso di dimettersi dall’incarico di portavoce di FLI a Milano. «Mi scuso per la frase infelice – ha spiegato in un comunicato l’esponente di Fli – ma i problemi di integrazione restano». L’ex assessore del Comune di Milano ha ricordato che l’«esperienza di amministratore al Comune, dove ho svolto il ruolo di assessore alle politiche sociali dal 2001 al 2006 – ha aggiunto – è storia del mio grande impegno per l’integrazione dei rom, come delle altre etnie presenti in città».
Poi, dopo le dimissioni, alle 23.40 sul suo profilo Facebook, dove si leggono messaggi di sostegno di diversi sostenitori (non mancano quelli di Forza Nuova), Tiziana Maiolo pubblica una breve nota in cui invita ad ascoltare la registrazione su Corriere.it o quella trasmessa dal TG3 Lombardia: «la frase “è più facile educare un cane che un rom” è stata pronunciata dal giornalista David Parenzo, che poi se l’è rivenduta come se fosse stata mia. Basta ascoltare le voci. Visto come stanno le cose, non leggo i commenti ma mi aspetto che quelli negativi siano rivisti alla luce di come sono andati davvero i fatti» e conclude ribadendo la sua posizione: «poi, nel merito, ribadisco che i rom sono l’etnia più difficilmente integrabile. È vero o no?»

SALATTO E LE UNIONI GAY – «No, nella maniera più assoluta no. Sono contrarissimo alle coppie gay. San Giuseppe era con Maria, non era con Giovanni quando ha procreato nostro Signore. Credo che le indicazioni che ci arrivano dalle Sacre Scritture siano chiare. La Bibbia ci insegna che l’umanità deriva dall’unione di Adamo ed Eva, non di Adamo e Giuseppe». Sono parole di Potito Salatto, europarlamentare di Futuro e Libertà e coordinatore romano di Generazione Italia, pronunciate nella trasmissione televisiva “KlausCondicio” del 31 gennaio.
 «Confermo quanto detto alla trasmissione ‘La Zanzara’ di Radio24 qualche giorno fa e, cioè, che su questi temi nel FLI c’è libertà di coscienza. Gianfranco Fini è un liberale e non ci impone una linea dall’alto. Questo è un suo grande merito».
È forse su questa linea che né Fini, né Bocchino, che pure ripetono costantemente l’impegno di FLI a favore dei diritti civili, non hanno ritenuto di prendere le distanze. Erano i giorni del Barbareschi-show, la dirigenza doveva gestire quel problema. E così a rappresentare la “nuova destra” italiana in Europa, dove i diritti lgbt sono ampiamente tutelati, rimangono Salatto e le sue opinioni.

«NOI CI DISSOCIAMO» – Le uniche critiche arrivano dalla base. « Che dire delle gravissime offese che ha recato alle persone omosessuali, e del barocco accostamento con le Scritture (che evidentemente non ha mai letto)?»: esordisce così Serenella Accorsi di “FLI Laici Liberali” in una critica a Salatto ripresa da FareFuturo web magazine.
La giovane militante futurista fa notare a Salatto che «Maria era Vergine e non si è mai unità carnalmente con Giuseppe» e poi gli chiede dove fosse quando a Bastia Umbra «il Presidente Fini a bastia Umbra ha parlato dei diritti delle coppie di fatto, anche di quelle omosessuali, e c’è stata una standing ovation? Dov’era? Era per caso al congresso del Pdl o aveva sbagliato strada ed era finito a Pontida ? E il manifesto per l’Italia, l’ha letto onorevole? Punto 7: “Un’Italia rispettosa della dignità di ogni persona, cosciente della funzione educativa e sociale della famiglia, garante dei diritti civili di ognuno”. Ogni persona…garante dei diritti civili di ognuno. Ogni. Ognuno. C’è scritto questo. Non uno e qualcuno».

LA REPLICA – Con una lettera Salatto replica alle critiche della Accorsi e spiega: «Non ho mai contestato la libertà sessuale di nessuno. So bene che Gesù nasce da Maria Vergine. Volevo solo dire che ha avuto un Padre ed una Madre, non due Padri o due Madri. Sono contrario al matrimonio fra omosessuali e questo me lo deve concedere in nome di quella libertà di pensiero che Lei stessa sicuramente non può disconoscere. Per quanto riguarda le posizioni dell’On. Fini da lei citate, le faccio presente che dal 1993 ho sempre condiviso il suo progetto politico senza traumi o anatemi reciproci su visioni a volte diversificate che certamente non inficiano né il progetto stesso né la stima reciproca. Ci sono argomenti riconosciuti come attinenti alla coscienza individuale».Fonte:http://www.dirittodicritica.com/2011/02/10/rom-gay-maiolo-cane-parenzo/


Video originale dal blog del programma di Radio2, "Un giorno da pecora" del 25/10/2010: http://ungiornodapecora.blog.rai.it



"Sul piano politico e sociale io sono contro ogni discriminazione contro i gay. Ma moralmente penso che sia sbagliato. Ma ci sono tante cose che sono moralmente sbagliate e che la legge non deve perseguire."

A questo punto i conduttori Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro gli hanno chiesto di fare degli esempi. Il presidente ha risposto: "Per dirne una, l'adulterio, il trattare male le persone, non pagare le tasse, non dare i soldi ai poveri."
I conduttori hanno insistito: "È moralmente sbagliato essere gay?"
Il presidente ha concluso: "L'omosessualità è oggettivamente sbagliata."



Alessandra Mussolini violentemente omofoba su "Porta a porta". , la quale tempo fa affermò con orgoglio:"Meglio fascista che frocio"

ITALIA RAZZISTA/I tratti xenofobi, omofobi e secessionisti della Lega Nord

4 dicembre 2010 | PostAuthorIcon Autore: lospecchioblog

di Carmine Gazzanni

Oggi vogliamo soffermarci su un altro aspetto di questa vicenda. Molte dichiarazioni e provocazioni che rivelano tratti xenofobi ed anche omofobi provengono quasi totalmente da esponenti (anche di punta) della Lega Nord. Si dirà: “che c’è da sorprendersi? Oramai è risaputo”. Certamente. Ma è bene ricordarle concretamente perché dobbiamo impedire che l’anormalità diventi normalità, come troppe volte accade nel nostro Paese.

E’ indispensabile, ad esempio, parlare di Roberto Calderoli, MINISTRO DELLA REPUBBLICA ITALIANA. Anni fa il Ministro leghista – il 14 settembre 2007 – partecipò allo sciopero della pasta e propose di mangiare solo maiale per fare dispetto ai musulmani che praticavano il ramadan e inoltre di mettere a disposizione lui stesso e il suo maiale per una passeggiata a Bologna nel territorio destinato alla costruzione di una moschea proprio come aveva fatto a Lodi, e, a tal proposito, ricordò: “Il terreno dopo la passeggiata del mio maiale fu considerato infetto e pertanto non più utilizzabile per la moschea!”. Ma non è finita qui: lanciò anche la proposta di un vero e proprio “Maiale Day con tanto di mostre e ”concorsi e mostre per i maiali da passeggiata più belli”, per evitare la costruzione di moschee. Ma d’altronde il suo odio (perché di odio si tratta) verso il “diverso” si manifestò già un anno prima: il 18 settembre 2006, durante un comizio, chiese ad una platea tanto infervorata quanto ottusa: “E noi vogliamo far decidere il futuro nostro, del Paese e dei nostri figli a chi fino a cinque anni fa era nella giungla a parlare con Tarzan e Cita?

Ma Calderoli si è distinto anche per le esternazioni contro i gay: “La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni… Qua rischiamo di diventare un popolo di ricchioni”. Ed ancora, quando incombeva la “minaccia” dei Di.Co.: “Se non si fosse ancora capito essere culattoni è un peccato capitale e chi vota una legge a favore dei Di.Co. finirà nelle fiamme del più profondo Inferno”.

Cambiamo politico, ma il registro non cambia. Mario Borghezio non solo con parole, ma anche con le azioni ha dimostrato il suo essere razzista: l’europarlamentare, infatti, è un pregiudicato, essendo stato condannato in via definitiva per incendio aggravato da “finalità di discriminazione, per aver dato fuoco ai pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto un ponte di Torino, a 2 mesi e 20 giorni di reclusione commutati in 3.040 euro di multa. Ma anche con le sue dichiarazioni ha fatto intravedere la sua indole da ventennio: “Pensate se i nostri nonni avrebbero raccontato che noi ci facciamo togliere i canti natalizi da una banda di cornuti islamici di merda, detto con il massimo rispetto per gli imam, con tutte queste palandrane del cazzo, che circolano liberamente, che organizzano terrorismo e attività sovversive che nessuno controllava in questo paese di Pulcinella, con prefetti che guadagnavano dieci milioni al mese e non facevano un meritato cazzo”.

Ed ancora. Come Calderoli, anche altri non gradiscono le comunità gay. Giancarlo Gentilini: “Darò subito disposizioni alla mia comandante dei vigili urbani affinché faccia pulizia etnica dei culattoni. Devono andare in altri capoluoghi di regione che sono disposti ad accoglierli. Qui a Treviso non c’è nessuna possibilità per culattoni e simili”; “il Piave e’ vietato agli zingari, ai tossicomani, alle lucciole e ai gay. Ora deve essere vietato anche agli islamici”.

Ma il razzismo leghista sfocia anche nell’odio verso l’italiano. La Lega non è italiana, ma padana. Fu proprio Umberto Bossi ad annunciare il 15 settembre 1996 di voler perseguire il progetto della secessione delle regioni dell’Italia settentrionale (“indipendenza della Padania”): organizzò una manifestazione lungo il fiume Po arrivando a Venezia e qui, dopo aver ammainato la bandiera tricolore italiana, fece issare quella col Sole delle Alpi verde in campo bianco, e proclamò provocatoriamente l’indipendenza della Repubblica Federale della Padania leggendo una dichiarazione in cui si affermava “Noi Popoli della Padania, solennemente proclamiamo: la Padania è una Repubblica federale, indipendente e sovrana”. Fu sempre, poi, Bossi a venir condannato per il reato di vilipendio alla bandiera italiana per averla in più occasioni offesa usando, nella prima occasione la frase “Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo“, nel secondo caso, rivolto ad una signora che esponeva il tricolore, “Il tricolore lo metta al cesso, signora“, nonché di aver chiosato “Ho ordinato un camion di carta igienica tricolore personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore“.

Concetto sul quale anche Borghezio è tornato più volte: “Per la nostra gente, per la gente umile, che lavora, che produce, che si ostina a mantenere Roma ladrona che non fa un cazzo!”. Non c’è mai stato amore per Roma, dunque (e per l’Italia). Oggi sentiamo Bossi affermare “Sono porci questi romani”. Ma quante volte, ancora, abbiamo sentito ripetere come una litania lo slogan che fa breccia nei cuori leghisti: “Roma ladrona”. Indimenticabile (purtroppo), a tal proposito, fu un’intervista del 19 settembre 2003 durante la quale il senatùr svelò che “la capitale è Milano, il governo dovrebbe stare al Nord, a Milano, e il Parlamento fra Venezia e Torino” e questo perché Roma capitale non è altro che “la continuazione di uno degli errori principali fatti dai Savoia e da Garibaldi”. In un altro comizio (6 Aprile 2009 a Verbania) Bossi non accantonò l’idea di passare alle maniere forti: Queste elezioni potrebbero finire con la necessità di imbracciare i fucili e di andare a prendere queste carogne, la canaglia centralista romana […] canaglia romana!! Canaglia romana centralista, attenta! La Padania, i lombardi, decine di milioni di lombardi, di veneti, sono pronti a battersi per la loro libertà contro la merda che voi rappresentate!!!”. Interessante anche il commento di Maroni: “Qualcosa da dire sui fucili? E allora porteremo i cannoni”.

Leggi la prima parte dell’inchiesta

Guarda il video “Ecco a voi il pantheon padano”

Fonte:http://lospecchioblog.altervista.org/specchio/?p=2602

Omofobia del capogruppo della Lega Nord Stefano Galli - 13 Gennaio 2009: L'intervento di Stefano Galli, capogruppo della Lega Nord in Consiglio Regionale della Lombardia. Motiva il voto contrario alla mozione contro l'omofobia del Centro Sinistra con queste parole: "Noi diciamo subito di no primo perchè chiede di celebrare con una ricorrenza l'omosessualità come una NON malattia mentale" e conclude con "Questa mozione é un colpo di culo" con le successive risate da caserma di buona parte del consiglio regionale. Seduta del 13 Gennaio 2009. Fonte: Marcello Saponaro. Anche questo dedicato a tutti i gay che votano lega nord.


Daniela Santanchè Sono certa che tutti i genitori italiani sperano di avere figli eterosessuali
Ignazio la Russa.Una cosa sono i diritti individuali, e un’altra è equiparare il matrimonio naturale tra persone di sesso diverso con quello tra persone dello stesso sesso, finalizzato alla procreazione, perché quella è la ragione del fatto che il matrimonio sia protetto dal diritto pubblico: di questo non se ne parla

Paola Binetti
L’omosessualità è una devianza della personalità: un comportamento molto diverso dalla norma iscritta in un codice morfologico, genetico, endocrinologico e caratteriologico

Francesco Rutelli
Le minoranze omossessuali non devono essere discriminate, ma è sbagliato quel che ha deciso la Spagna di Zapatero, stabilendo che le coppie omossessuali possono adottare bambini. Noi non lo consentiremo mai
Gianfranco Fini Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente omosessuale può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini

Gianni Alemanno Ho tutto il rispetto possibile per le persone omosessuali, li conosco, ho delle amicizie, nessuna discriminazione: ma il Gay Pride è un fatto di esibizionismo sessuale ed io sono
contrario all’esibizionismo
Mara Carfagna Le coppie gay sono costituzionalmente sterili

Piero Fassino Le adozioni gay? Non credo che sia una scelta che la società possa accogliere e neppure penso che sia utile per il bambino essere adottato e crescere con due persone dello stesso sesso
Pierferdinando Casini Altre forme di convivenza sono di serie B rispetto alla famiglia

Massimo D'Alema No, non sono favorevole al matrimonio tra omosessuali, perché il matrimonio tra un uomo e una donna è il fondamento della famiglia, per la Costituzione. E, per la maggioranza degli italiani, è pure un sacramento

Giorgia Meloni Per le coppie omosessuali sono assolutamente contraria alla fecondazione o al fatto che abbiano figli. Lo dico a favore dei bambini perché hanno diritto di avere un padre ed una madre. E’ una questione di principi di riferimento

Maurizio Gasparri E' indegno che un drappello di ministri partecipi a una manifestazione vergognosa come il gay pride

Renata Polverini Ho tanti amici gay e non penso che il matrimonio o l'adozione siano una loro priorità. Le persone che conosco io vogliono semplicemente poter vivere serenamente questa loro condizione

Nella vita penso si debba provare tutto tranne due cose: i culattoni e la droga

Rosy Bindi E' meglio che un bambino stia in Africa con la sua tribù, piuttosto che cresca con due uomini o due donne, con genitori gay

Clemente Mastella Le unioni di fatto? Sì al riconoscimento dei diritti per le coppie eterosessuali. Ma il problema sono i gay

Roberto Calderoli E se ancora non si è capito essere culattoni è un peccato capitale e, pertanto, chi riconosce per legge una cosa del genere è destinato alle fiamme dell'inferno

Vittorio Sgarbi (Al Trio Medusa delle Iene che lo aveva fatto innervosire)

'Culattoni raccomandati! Culattoni raccomandati!'

Fonte:http://www.tuttogratis.it/attualita/fotogallery/politici-italiani-omofobi-le-dichiarazioni-shock_3081.html

Nel nome del padre, dell’omofobo e del transfobo. Il Rapporto 2010 sulle religioni e l'omofobia

Testo tratto dal Rapporto 2010 sull’omofobia realizzato da SOS homophobie (Francia) nel maggio 2010, pp.113-120.
Ancora una volta l’associazione (ndr SOS homophobie) ha ricevuto soltanto un limitato numero di testimonianze che denunciano l’omofobia e la transfobia che originano dalla sfera delle religioni.
I discorsi religiosi rimangono tuttavia dei potenti vettori che troppo spesso legittimano l’omofobia e la transfobia agli occhi dei credenti.

Sette testimonianze ricevute dall’associazione richiamano indirettamente questa realtà.

Lacerati tra il loro credo, il peso della tradizione religiosa e la loro identità sessuale, un certo numero di omosessuali e di trans in questo modo fanno fatica a trovare un equilibrio.
Ma le religioni non sono entità monolitiche e la loro interpretazione varia secondo la società, secondo il Paese, e anche secondo l’atteggiamento e l’indirizzo delle diverse autorità religiose, così anche omosessuali e trans cominciano ad essere accolti/e da alcune istituzioni religiose.

IL CATTOLICESIMO TRA COMPASSIONE E IPOCRISIA

Dopo la condanna della teoria del genere (1) da parte del Papa Benedetto XVI in occasione del suo discorso alla Curia nel 2008, per tutto il 2009 il Vaticano non ha smesso di opporsi all’uguaglianza di diritti delle minoranze sessuali in nome dei valori della “famiglia tradizionale” e del matrimonio eterosessuale.
La Chiesa cattolica continua a mettere in guardia gli Stati sui pretesi pericoli per la società insiti nell’autorizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
L’anno 2009 è anche stato caratterizzato dalla revoca, avvenuta in ottobre, di Padre Santoro da parte dell’Arcivescovo di Firenze, per aver celebrato il matrimonio religioso di una transessuale e del suo compagno, che erano già sposati civilmente da venticinque anni.
Con la stessa pervicacia il Vaticano continua a condannare i progetti di legge che prevedono che le coppie dello stesso sesso possano accedere all’adozione.

A questo proposito il progetto di legge uruguayano, così come la decisione del tribunale amministrativo di Besançon di concedere il nulla osta all’adozione ad Emmanuelle B., sono state nuove occasioni per la Chiesa di Roma di riaffermare il suo rifiuto dell’adozione da parte di omosessuali “per il bene del bambino”.
Nella continuità delle argomentazioni tenute nel 1986 dal cardinale Ratzinger (futuro papa), che fanno riferimento all’omosessualità come ad “una minaccia per la vita e il benessere di un certo numero di individui”, il Vaticano ha rifiutato di firmare la dichiarazione presentata il 13 dicembre 2008 all’ONU che richiedeva la depenalizzazione universale dell’omosessualità (2).
La controproposta promossa dal Vaticano e da numerosi Stati islamici afferma che i diritti umani universali non includono “l’interessarsi ai diritti di specifiche persone”, escludendo di fatto le minoranze sessuali, ma sostiene “i principi di non-discriminazione e di uguaglianza”.
Fatto questo che non impedisce al Papa e alla Chiesa di opporsi nel febbraio 2010 a un progetto di legge sull’uguaglianza che proteggesse gli omosessuali e i trans dalla discriminazione nelle assunzioni al lavoro.
La Santa Sede rimane così in profondo contrasto con le realtà pastorali di accoglienza così come con il vivere quotidiano e il benessere dei credenti omosessuali e trans.
La reazione del Vaticano alla dichiarazione del cardinale messicano Javier Lozano Barragan nel dicembre 2008 costituisce un esempio del paradosso e dell’ipocrisia della Chiesa di Roma.
Il cardinale Barragan affermava: “Forse essi [le persone LGBT] non sono colpevoli ma, agendo contro la dignità del corpo, non entreranno nel Regno dei cieli [...]. L’omosessualità è dunque un peccato [...].
Ma questo non giustifica nessuna forma di discriminazione. Soltanto Dio ha il diritto di giudicare. Noi, sulla Terra, non possiamo condannare, e in quanto persone, abbiamo tutti gli stessi diritti. Sono comunque persone e dunque devono essere rispettate”.
Il portavoce della Santa Sede ha allora ricordato il Catechismo della Chiesa cattolica che definisce “disordinati” gli atti omosessuali, ma prende atto del fatto che “un numero non indifferente di uomini e di donne presentano profonde tendenze omosessuali”, e che costoro “devono essere accolti con rispetto, compassione e delicatezza”.
La Chiesa cattolica romana dunque accoglie “nella compassione” (patire insieme…) gli omosessuali o i trans, “peccatori per loro stessa natura”. Ma se essa sembra accettare le persone, per contro condanna gli atti, i comportamenti, e dunque i diritti degli omosessuali e dei trans.
Questa inaccettabile posizione è una negazione del diritto delle minoranze sessuali ad essere se stesse.
Costituisce quindi una fertile base per l’espressione di un’omofobia e di una transfobia da parte delle correnti fondamentaliste.
Così nell’ottobre 2009, riuniti in Vaticano nel quadro di un sinodo sull’Africa, alcuni vescovi hanno proposto leggi contro il matrimonio omosessuale.
Gli estremisti religiosi cristiani cercano anche i fondamenti della loro legittimità, sull’esempio della Fraternità San Pio X di Stoccarda, che nel luglio 2009 aveva paragonato l’omosessualità al nazismo.
Gli estremisti ultranazionalisti e religiosi approfittano dell’ambiguità della parola delle istituzioni religiose per far annullare il Gay Pride di Mosca o quello di Belgrado.

L’OMOFOBIA NON È OMOGENEA ALL’INTERNO DEL CRISTIANESIMO

Il cristianesimo, composto da una pluralità di Chiese, oggi si deve confrontare con le discussioni sul riconoscimento dei diritti delle minoranze sessuali.
Resa fragile da un persistente disaccordo riguardo all’omosessualità e all’ordinazione di donne vescovo, la Chiesa anglicana con la sua corrente più liberale costituisce uno dei rami del cristianesimo più consapevoli delle realtà della nostra società.
Secondo Inclusive Church, un’associazione che promuove la diversità all’interno della comunità anglicana, le persone LGBT rappresentano nel 2009 circa il 20% del clero della Chiesa anglicana.
Il fondatore di Inclusive Church oggi vuole portare le autorità religiose a riconoscere questa situazione e metter fine all’ipocrisia: “Guardate tutte queste persone, esse svolgono un ruolo nella vita della Chiesa da dieci, venti, trenta e a volte addirittura da quarant’anni”. Dobbiamo aprire gli occhi e smetterla di pretendere che tutto questo non esista”.
Tuttavia la Chiesa di Inghilterra non ha mai fatto niente per i diritti degli omosessuali e dei trans. Inoltre la benedizione dell’unione di due reverendi gay fatta nel giugno 2009 dal pastore Martin Duedley ha provocato l’ira della frangia conservatrice degli anglicani.
La Chiesa anglicana americana è anche pioniera per l’integrazione di tutti i suoi fedeli. Il vescovo del Maine affermava nel luglio 2009: “Abbiamo dei fedeli gay e lesbiche, e dei membri del clero gays e lesbiche, noi cerchiamo di onorare la diversità della fede e della teologia nella nostra Chiesa”.
In questa occasione la Chiesa episcopale degli Stati Uniti ha dato il suo accordo alla benedizione delle unioni omosessuali negli Stati che le riconoscono legalmente. Alcuni giorni più tardi, essa autorizzava ufficialmente l’ordinazione di pastori, uomini e donne, omosessuali.
Ma bisogna aspettare il dicembre 2009 affinchè la prima lesbica venga nominata vescovo di questa Chiesa e messa a capo della diocesi di Los Angeles.
Dopo la Chiesa episcopale Americana, sono i protestanti luterani ad accettare, nell’agosto 2009, i pastori omosessuali celibi o in coppia.
La Chiesa luterana ha anche consacrato nel novembre 2009 la prima vescova pastora lesbica a capo del vescovato di Stoccolma. La Chiesa di Svezia d’altra parte aveva approvato ufficialmente il matrimonio di omosessuali nelle sue chiese.

ISLAM: TUTTO LO SPETTRO DELL’OMOFOBIA E DELLA TRANS FOBIA

L’Islam, benché non sia il solo a fare discorsi di odio verso le minoranze sessuali, resta nel 2009 una delle confessioni maggiormente omofobe e transfobe.
Delle dieci testimonianze riguardanti questa confessione ricevute quest’anno da SOS homophobie, sei mettono sotto accusa delle affermazioni e delle azioni omofobe e transfobe provenienti da individui di religione musulmana.
Nel mondo musulmano d’oggi, il fatto di svelare la propria identità sessuale può sempre condurre a morte.
L’Islam considera la famiglia tradizionale come la chiave del mantenimento di una società “morale”.
Numerosi musulmani LGBT devono affrontare l’isolamento e l’ostracismo da parte della loro famiglia e della loro comunità.
Così Ahmet Yildiz, omosessuale turco ventiseienne, nel luglio 2008 veniva assassinato a colpi di fucile ad Istanbul in un agguato che la famiglia, in nome dell’onore e dei valori famigliari dell’Islam, aveva vigliaccamente organizzato contro di lui.
In casi estremi, le minoranze sessuali possono dover affrontare sentenze legali di carcerazione, di flagellazione, e anche di morte.
Così l’Iran, che figura tra i 77 Paesi che vietano penalmente l’omosessualità e la transessualità ancora nel 2009, ha condannato a morte nel mese di ottobre 2009 il sedicenne Nemat Safavi riconosciuto colpevole da un tribunale di aver praticato “atti sessuali che non sono ammessi”.
Ed inoltre, secondo un rapporto dal titolo: Vogliono sterminarci: assassinio, tortura, orientamento sessuale e generi in Iraq, pubblicato nell’agosto 2009 da Human Rights Watch, le azioni di tortura e le sommarie esecuzioni riguardanti uomini sospettati di omosessualità si vanno intensificando in nome dell’applicazione della legge islamica.
L’Arabia Saudita contribuisce attivamente alla sanguinosa repressione dell’omosessualità, come ha dimostrato la decapitazione con la sciabola di due Sauditi il 4 agosto 2009. Alcuni Paesi musulmani, come il Senegal, stigmatizzano le minoranze sessuali esumando le spoglie delle persone LGBT dai cimiteri musulmani (maggio 2009).
Altri Paesi islamici, anche se non puniscono con la morte gli omosessuali e i trans, si sono opposti, insieme al Vaticano, alla depenalizzazione universale dell’omosessualità all’ONU, nel dicembre 2008.
Ali Abdussalam Traki, diplomatico libico all’ONU, d’altra parte si era espresso così: “Si tratta di un argomento molto delicato, molto sensibile. In quanto musulmano, io non sono favorevole. L’omosessualità non è accettata nella maggioranza dei Paesi del mondo. E ci sono Paesi che l’autorizzano, pensando che sia una forma di democrazia… Penso che non sia così”.
I Paesi europei contano un’importante popolazione musulmana, dalla quale le persone LGBT possono essere respinte in nome della religione.
I comportamenti omofobi e transfobi che si basano sull’interpretazione di testi e sulla parola del clero musulmano continuano ad essere numerosi in Francia.
Ad esempio il club di football Bébel Créteil il cui allenatore nell’ottobre 2009 ha rifiutato che la sua squadra giocasse contro il club Paris Foot Gay per via delle convinzioni religiose dei calciatori musulmani.
Se non si può far altro che condannare ogni discorso di odio e il respingimento nella clandestinità delle minoranze sessuali da parte dei musulmani francesi, in compenso possiamo salutare il coraggio di uomini e di donne di cultura musulmana che testimoniano la loro aspirazione a vivere pienamente la loro omosessualità (Un omosessuale nella città di Brahim Nait-Balk; Homo-ghetto: Gays e lesbiche nelle città: i clandestini della Repubblica di Franck Chaumont).
Lo sforzo di reinterpretare il Corano e la legge islamica in favore dell’integrazione di tutti i fedeli deve costituire una priorità.
Siti Musdah Mulia, professore di pensiero islamico all’Istituto di Scienze indonesiane, ha del resto dichiarato nel novembre 2009 che “Gli omosessuali e l’omosessualità sono naturali e creati da Dio, e dunque compatibili con l’Islam”.

L’EBRAISMO: TU NON AMERAI AFFATTO

La religione ebraica non rimane inattiva. Si veda l’esempio di Israel Gutman, storico dell’Istituto Yad Vachem di Gerusalemme, che nel maggio 2008 condannava la costruzione a Berlino di un monumento alla memoria della deportazione degli omosessuali durante la seconda guerra mondiale.
All’interno dei gruppi più estremisti i soggetti omosessuali e trans rimangono ancora tabù e oggetto di disprezzo per le autorità religiose, come denuncia il primo film di Haim Tabakman, ‘Tu non amerai affatto’, uscito nel 2009.
E sono ancora gli ebrei ortodossi che, nel maggio 2009, tramite il ministro israeliano dell’Interno, Eli Yishai, membro del partito ultraortodosso Shass, e del Grande Rabbinato di Israele, hanno richiesto lo spostamento del Gay Pride di Tel Aviv “lontano dalla popolazione credente e dai minori”.
Tuttavia un rabbino ortodosso, Ron Yosef, ha rivelato pubblicamente la sua omosessualità e nel febbraio 2008 ha creato l’associazione HOD (acronimo ebraico che indica gli “omosessuali religiosi”) e www.hod.org.il, il primo sito Internet indipendente concepito per gli omosessuali ebrei ortodossi.
Questo sito mira a sensibilizzare la comunità religiosa, a promuovere un dialogo in uno spirito più tollerante e a portare un sostegno psicologico al pubblico religioso omosessuale.
Per fare ciò, il fondatore di HOD non ha esitato a rivolgersi direttamente ai capi, agli educatori e ai rabbini della comunità ebraica ortodossa per difendere il diritto a partecipare alla vita quotidiana ebraica senza essere messi al bando dalla comunità.
L’assenza di argomentazioni religiose che condannano fermamente l’omofobia e la transfobia continua a rafforzare il senso di impunità degli estremisti delle tre grandi religioni monoteiste, ma continua anche ad escludere, di fatto, gli omosessuali e i trans rifiutando loro di poter vivere serenamente il loro orientamento o la loro identità sessuale e la loro fede.
Benchè nelle società più liberali comincino a sorgere i dibattiti e i confronti, è ancora difficile per un credente omosessuale o un trans trovare un posto nelle comunità religiose. Ed è proprio negli Stati religiosi, nei quali i diritti degli individui fanno riferimento all’interpretazione rigida della “legge divina”, che l’omofobia e la transfobia rimangono più radicate.
In questo contesto, la difesa del principio di laicità sembra essere una protezione per lottare contro la diffusione dei valori omofobi e transfobi veicolati dalle tre religioni del Libro.
Nel 2010 e nel 2011 la giornata contro l’omofobia (Idaho) ha per tema le religioni. Questa è l’occasione, per SOS homophobie e per l’insieme delle associazioni LGBT, di denunciare i discorsi e le azioni omofobe e transfobe che originano dalle diverse confessioni.
Il mondo associativo LGBT e SOS homophobie invitano così i dignitari religiosi, ma anche i credenti, ad interrogarsi insieme sulla riconciliazione tra la fede e l’orientamento sessuale, la fede e la transidentità, allo scopo di instaurare il dialogo, di dare maggior incisività alla lotta contro le discriminazioni fatte alle persone LGBT e di riconoscere tutti i credenti, ciascuno nelle proprie diversità.
Il testo integrale è disponibile sul sito www.sos-homophobie.org
liberamente tradotto da Dino – gionata.org
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Fonte:http://fenjus.wordpress.com/2011/01/04/nel-nome-del-padre-dell%E2%80%99omofobo-e-del-transfobo-il-rapporto-2010-sulle-religioni-e-l%E2%80%99omofobia/

In un’epoca in cui il modello è quello dell’egoismo e di una cultura ancora più maschilista dove l'intreccio criminale tra fondamentalismo religioso e complicità delle istituzioni, che trovano nelle persone LGBT un comodo capro espiatorio per l'odio sociale prodotto da condizioni di vita proibitive . Che con i suoi principi morali, vuole usurpare la nostra dignità di essere umano , rinforzando e contribuendo a plasmare l’altro.. In nome di che cosa? o di chi? ci fa passare per innaturale quando anche noi facciamo parte di questa natura. Quello che mi consola ma anche mi rattrista è che, noi persone gay , lesbiche, trans e tutte quelle persone chiamate diverse continueremo a nascere anche nelle loro famiglie, e voglio vedere quando toccherà a loro piangere per la morte di un figlio o per il pestaggio dei loro figli o parenti perchè nati così come noi. La grande sfida del nostro tempo penso sia sconfiggere questi pensieri malati, queste argomentazioni marce, tutte queste idiozie, razziali e omofobe, e quando questo succederà allora si potrà guardare avanti per un futuro di rispetto e democrazia. Questa deve essere una battaglia di tutti. una sfida di cultura e democrazia che deve assumere i problemi di tutti i suoi cittadini, rispettando la costituzione che dice che siamo tutti uguali. Devono capire che non esistono solo bianchi o neri, stranieri o italiani, uomini e donne biologiche, ma bisogni a cui dare risposta. Una sfida ai valori dominanti, che produce ogni giorno nuovi mostri.

Qui un piccolo passo della bibbia. Queste persone che vogliono passare per delle famiglie del Mulino Bianco, come questa classe politica, mi sa che non hanno letto molto bene questo passaggio.

“‘Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?’ Gesù gli disse: ‘Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente’. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: ‘Ama il tuo prossimo come te stesso‘. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti’” (Matteo 22:37-40, cfr. Levitico 19:9-18).

Finchè un comportamento non provoca del male a nessuno, per me vale il primo verso scritto in quest’articolo, e rifiuto con tutta la mia forza quanto scritto qui:

“…ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare”.(1 Corinzi 5:11)

Lo trovo lontano dall’amore e dal rispetto.

vanessa mazza.


Fonte:http://lospecchioblog.altervista.org/specchio/?p=2602

Fonte:http://www.tuttogratis.it/attualita/fotogallery/politici-italiani-omofobi-le-dichiarazioni-shock_3081.html

Fonte:http://fenjus.wordpress.com/2011/01/04/nel-nome-del-padre-dell%E2%80%99omofobo-e-del-transfobo-il-rapporto-2010-sulle-religioni-e-l%E2%80%99omofobia/

Fonte:http://www.dirittodicritica.com/2011/02/10/rom-gay-maiolo-cane-parenzo/

Fonte:http://www.corriere.it/politica/11_febbraio_10/buontempo-gay-tessera-partito-destra_11376534-3525-11e0-b824-00144f486ba6.shtml

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