LUGANO - "Io odio i negri". E poi due svastiche sui volti di due persone di colore sul cartellone pubblicitario. Questa la scena che da diverse settimane campeggia alla stazione ferroviaria di Quartino. Stazione che ormai si trova abbandonata se stessa. Spesso riceve le visite dei vandali, tanto che le autorità ferroviarie hanno dovuto chiudere i gabinetti e la sala d'attesa, perchè puntualmente soggetti ad atti vandalici. Ed è in zone periferiche come queste che c'è chi - approfittando della solitudine del posto - si lascia andare a scrivere quello che probabilmente mai avrebbe il coraggio di scrivere in pieno centro di una città.
Di svastiche naziste i muri del Ticino ne sono pieni: ne abbiamo trovate a Lugano, nei sottopassaggi, nei cunicoli più nascosti. A Mendrisio, a Taverne, a Bellinzona (vedi documentazione fotografica). Simboli di orrori del passato e che oggi suli nostri muri documentano diffusi sentimenti xenofobi.
"Gesti dettati unicamente dalla stupidità". Commenta così, Elio Bollag, ex consigliere comunale di Lugano e membro della Comunità israelita della Svizzera italiana. "Opere di ragazzi che prr farsi notare imbrattano i muri con scritte nazifasciste, senza nemmeno sapere di cosa stiano parlando. Questi ragazzi dovrebbero seguire delle conferenze per capire che cosa ha significato nella storia il fascismo e il nazismo. Dovrebbero sentire direttamente i racconti di coloro che hanno vissuto quei tempi. Sono convinto che cambierebbero idea".
Il pericolo è che passano gli anni e il ricordo della guerra, del nazismo, delle deportazioni e della tragica pagina di storia del '900 possa svanire...
"E' un mondo, quello di oggi, che purtroppo si sta abituando a dimenticare. La memoria è considerata obsoleta e inutile. Quando, però si registrano atti come quelli di cui parliamo, ritorna l'importanza della memoria. Perché se non ci si serve della memoria, si ripeteranno sempre gli stessi sbagli".
Lei parlava dell'importanza dell'educazione e dell'importanza dell'insegnamento della storia...
"E' chiaro che in queste decisioni c'entra anche la politica. Ai politici certe cose convengono, mentre altre no, indipendentemente, che questi siano di destra o siano di sinistra. Siamo alla mercé di chi ci guida. La politica non equivale a morale, a etica. Specialmente oggigiorno".
Oggi, a parte youtube dove sono visibili migliaia di video di contenuto nazifascista, vi è un certo revisionismo storico e una certa insistenza sul valore cosiddetta della libertà di pensiero...
"Quella della libertà di pensiero, di stampa, di espressione è uno slogan che rischia di essere frainteso. La libertà, però, è quella che serve all'individuo senza nuocere al prossimo. Ma questo è un valore che si è dimenticato".
s.f/ p.d'a
La Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) del Consiglio d'Europa ha pubblicato proprio oggi il suo rapporto di monitoraggio della situazione svizzera: vengono riconosciuti progressi anche se la Confederazione può fare meglio. In particolare l'ECRI è preoccupata per l'inasprimento dei toni politici. Il rapporto segnala anche casi di discriminazione diretta sul lavoro. La Svizzera è oggetto di studio ogni cinque anni, come tutti i membri del Consiglio d'Europa. L'ECRI evidenzia discriminazioni nell'accesso all'alloggio, ai beni e servizi, quali l'assicurazione per l'auto, alla naturalizzazione per via democratica. Su quest'ultimo punto la Commissione del Consiglio d'Europa accoglie positivamente il fatto che la legge federale entrata in vigore in gennaio preveda che ogni rifiuto di naturalizzazione debba essere motivato e suscettibile di ricorso.
fonte: http://www.tio.ch
Nessun commento:
Posta un commento