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martedì 8 settembre 2009

Sudan, libera la donna arrestata perché portava i pantaloni

"Lubna Hussein, la coraggiosa ed intelligente ragazza di Kartoum, altre due donne di straordinario coraggio civile che hanno contributo a cambiare la cultura del mondo: Franca Viola, la diciassettenne che nel 1966 rifiutò di sposare il suo stupratore e lo mandò in galera rompendo tabù cristallizzati nella cultura italiana e Rosa Parks l'afroamericana che nel 1955 rifiutò di cedere il suo posto in autobus ad un bianco e diede luogo ad un movimento antiapartheid che, nonostante le lugubri incursioni del Ku Klux Clan si sviluppò fino a diventare un un grosso problema politico per le istituzioni USA. I rifiuti opposti da queste tre donne hanno un comune movente: la rivendicazione del diritto alla libertà ed alla liberazione da pastoie e pregiudizi che imprigionano nel sottosuolo oscuro della subalternità di genere e razziale."

di Andrew Heavens

KHARTOUM (Reuters) - Una donna sudanese arrestata per aver indossato un paio di jeans in pubblico -- abbigliamento ritenuto indecente -- è stata liberata oggi, dopo che il sindacato dei giornalisti del suo paese ha pagato a suo nome una multa da 209 dollari.

Lo ha detto il capo del sindacato.

Lubna Hussein è stata giudicata colpevole di indecenza ieri, in un caso che ha attirato l'attenzione internazionale: la corte le ha ordinato di pagare una multa di 500 sterline sudanesi (circa 209 dollari) o di affrontare un mese di carcere, ma le ha risparmiato la condanna a 40 frustate.

Hussein, arrestata in luglio ad una festa a Khartoum con altre 12 donne, aveva detto a Reuters dopo il verdetto che si sarebbe rifiutata di pagare la multa e che avrebbe preferito il carcere, per contestare la legittimità della legge.

"Sono venuti qualche minuto fa da me in prigione e mi hanno detto che potevo andarmene. Non avevo idea del perché. Non sono felice. Ho detto a tutti i miei amici e alla mia famiglia di non pagare la multa", ha detto a Reuters. "Ma sono stata liberata".

"Non sono contenta perché ci sono più di 700 donne ancora in carcere che non hanno nessuno disposto a pagare per loro".

Mohieddin Titawi, presidente del sindacato dei giornalisti, non ha spiegato perché il suo gruppo abbia pagato la multa, ma molti giornalisti sostengono che l'organizzazione abbia dei legami con il governo.

Il caso di Hussein è visto come un test sulle regole sudanesi sulla decenza, che -- secondo molte attiviste -- sono vaghe e concedono alla polizia ampia libertà nel decidere se un certo abbigliamento sia accettabile o meno per una donna. Il suo legale ha detto che aveva intenzione di ricorrere in appello contro il verdetto.


fonte:http://it.reuters.com

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