Roma, 03-09-2009
L'ingiunzione ricevuta dall'Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello, l'EBRI, "rischia di portare alla distruzione di tutto cio' che ho fatto, dei risultati scientifici ottenuti e del capitale umano eccezionale che lavora all'EBRI".
E' quanto dichiarato dal premio Nobel Rita Levi Montalcini sul cui istituto di ricerca grava la spada di Damocle dello 'sfratto'. L'ingiunzione, si legge in una nota, è stata comunicata il 22 luglio scorso dalla Fondazione Santa Lucia, comodante degli immobili, che chiede il rilascio dei locali entro il 30 settembre.
"L'ultimo capitolo della mia vita si sta rivelando il più importante dal punto di vista scientifico - dichiara la Montalcini - con i formidabili risultati che l'impiego dell'NGF (Nerve Growth Factor - il fattore di crescita delle cellule nervose scoperto dalla Montalcini) sta dando nelle applicazioni cliniche e anche nelle altre linee di ricerca condotte dall'EBRI, che sono rivolte a comprendere ed approfondire i meccanismi che sono alla base del funzionamento del nostro cervello ed affrontare la grande sfida per prevenire e curare le malattie che lo colpiscono".
La Fondazione EBRI, che opera nella ricerca di base ed applicata nel campo delle Neuroscienze ed impiega più di 40 giovani ricercatori alcuni dei quali richiamati dall'estero, rischia così di essere distrutta, è il timore della Montalcini che ha presentato ricorso contro l'ingiunzione di sfratto.
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