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martedì 29 settembre 2009

Chiesa vieta il matrimonio ad una ’ermafrodita

Lucca è stata eletta dalla rivista americana di economia e finanza Forbes, come il secondo miglior posto in cui vivere in Europa.
Ma c’è da esser certi che Morgan Ciabattari non testimonierebbe lo stesso.
Morgan è una ragazza di 36 anni che è nata ermafrodita, ma fin da piccola non ha mai avuto dubbi: la sua identità era femminile e non maschile.
Così nel 1997 si è sottoposta ad operazioni chirurgiche all’ospedale di Pisa per avvicinare del tutto il suo corpo alla sua identità di donna.
Dopo di che, lei e il suo compagno iniziano i primi tentativi per adottare un bambino, ma gli ostacoli sono molti tant’è che Morgan passerà anche per il salotto del Maurizio Costanzo Show confidando nel potere del tubo catodico.
Ma lo Stato italiano non la riconosce come donna.
Morgan non si dà per vinta e dopo una lotta legale durata 13 anni lo scorso marzo i giudici di Lucca hanno dichiarato che per legge lei è una donna a tutti gli effetti.
A questo punto il matrimonio tanto agognato da cattolica praticante quale è sembra vicinissimo.

Lei e il suo compagno lo fissano per Giugno, dichiarando di volersi sposare prima in Comune e poi in Chiesa.
I due fidanzati chiedono la pubblicazione matrimoniale, la diocesi di Lucca temporeggia.
Il mese di Giugno passa e arriva la sentenza: non ci sarà nessun matrimonio e inoltre le chiedono perentoriamente di non avvicinarsi più al sacramento della comunione, perché per gli altri fedeli sarebbe di cattivo esempio.
Se Forbes sapesse la storia di Morgan Lucca sarebbe ancora al secondo posto nella sua classifica?

Fonte: QueerBlog

redazione@gay.tv

Guido Westerwelle: ecco il primo ministro gay della Germania




Potrebbe essere lui il nuovo ministro degli Esteri tedesco. Guido Westerwelle, leader del partito dei liberali, l'FDP, è il vero vincitore delle elezioni che si sono svolte ieri in Germania e che hanno riconfermato ai vertici del paese la prima cancelliera donna, Angela Merkel. Questa volta, però, la coalizione guidata dalla Merkel sarà di segno opposto alla precedente di centro-sinistra. Se da una parte, infatti, il partito social democratico ha subito una cocente sconfitta, a prendere il suo posto in coalizione è stato, appunto, l'FDP di Westerwelle, gay dichiarato e adesso ago della bilancia del secondo governo Merkel.

Da anni Guido Westerwelle, che ha appreso la notizia della vittoria insieme al suo compagno Michael Mronz, sogna di ricoprire il ruolo di Ministro degli Esteri e questa volta potrebbe essere quella giusta dato che ha dalla sua i numeri (il 15% dei consensi, un risultato mai ottenuto dai liberali dai tempi della sconfitta di Kohl nel 1998). In più, il 48enne avvocato non deve temere neanche concorrenza interna al partito perché è proprio a lui che i liberali devono il risultato a due cifre di questa tornata elettorale. Il futuro primo ministro degli Esteri gay della Germania non solo non ha mai fatto mistero del proprio orientamento sessuale, ma non perde occasione, in comizi e apparizioni pubbliche, per ironizzare sulla sua omosessualità.
Westerwelle, come si sa, non è l'unico politico di spicco apertamente omosessuale in Germania. Gli fanno compagnia il sindaco di Amburgo, il cristiano-democratico Ole von Beust al suo terzo mandato, e quello di Berlino Klaus Wowereit socialdemocratico dell'Spd, oltre a Volker Beck, deputato dei Verdi al Parlamento tedesco. Si può tranquillamente affermare che questo governo, al primato della prima cancelliera donna, aggiunge quello del primo ministro gay.


"Come GayNet, l'associazione italiana dei giornalisti omosessuali, non possiamo che esprimere grande soddisfazione per il successo del leader liberale tedesco Guido Westerwelle che, con il suo 14,5% conquistato alle elezioni tedesche, è diventato l'ago della bilancia per la formazione del nuovo governo - ha commentato Franco Grillini, presidente di GayNet -. Omosessuale dichiarato, convivente con il compagno imprenditore, Westwelle si è sempre battuto per i diritii della comunità lgbt svecchiando il partito liberale tedesco e portandolo su posizioni relamente progressiste in materia di diritti civili". "Guido Westerwelle (nella foto qui accanto con Jimmy Wales, uno dei fondatori di Wikipedia, ndr) si avvia a diventare il politico omosessuale dichiarato più importante del pianeta con i suoi probabili incarichi di vicecancelliere e di ministro degli esteri - ha continuato Grillini -. Ma c'è anche un altro famoso politico gay tedesco che sta emergendo: il sindaco di Berlino Klaus Wowereit per la leadership del partito socialdemocratico. Dopo la bruciante sconfitta elettorale della Spd sembra essere l'unico in grado di risollevare le sorti del partito".

fonte:http://www.gay.it

Reflessioni: Giacinto Auriti.

venerdì 25 settembre 2009

L'8 ottobre Mara Carfagna incontra le associazioni lgbt

Grazie alla mediazione di Paola Concia, la ministra per le Pari Opportunità ha fissato un incontro con le associzioni lgbt. E all'apertura dell'anno scolastico, Napolitano invita al rispetto dei gay

Dopo mesi di richieste e soprattutto dopo i gravissimi episodi di omofobia delle ultime settimane la ministra per le Pari Opportunità ha fatto sapere oggi di avere messo in agenda un incontro con le associazioni lgbt italiane. Su sollecitazione dell'onorevole Paola Concia, il prossimo 8 ottobre rappresentati delle associazioni che si occupano di diritti di gay, lesbiche e trans incontreranno Mara Carfagna, alle 16.
Dopo avere ringraziato Paola Concia per il risultato ottenuto, il presidente dimissionario di Arcigay Aurelio Mancuso ha dichiarato: "Come Arcigay valutiamo positivamente questa iniziativa e parteciperemo all'incontro nella speranza che finalmente sia possibile avviare un corretto rapporto istituzionale tra la responsabile delle Pari Opportunità e la comunità lgbt italiana. Ascolteremo con attenzione le idee e le proposte del Ministro e auspichiamo una reale volontà di collaborazione e di confronto".

L'annuncio dell'incontro arriva anche all'indomani del discorso d'apertura dell'anno scolastico pronunciato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Davanti ad una folla di alunni in attesa dell'inizio delle lezioni ha detto, il Presidente ha detto. tra le altre cose: "È importante ricordare, tutti noi, che un paese si fa rispettare se è rispettabile e se rispetta gli altri: se i suoi cittadini si comportano con senso del decoro, se non offendono chi è diverso da loro, le minoranze religiose, gli stranieri immigrati, gli omosessuali, chi ha una pelle di altro colore". Un'incitazione all'accettazione del diverso che assume un valore ancora più importante considerato che è proprio di questi giorni la notizia che, secondo alcuni sondaggi scientifici svolti nelle scuole italiane, per molti ragazzi l'omosessualità è ancora un tabù e un motivo di discriminazione. Napolitano si era già espresso contro l'omofobia definendola contraria alla Costituzione, all'indomani delle violenze di Roma e Firenze.

fonte: http://www.gay.it

L’omofobia vista dalla parte di chi la subisce


Un viaggio all’interno dei movimenti gay, due interviste per conoscere meglio l’attività di realtà radicate sul territorio come il Circolo Mario Mieli e l’Arcigay.
Gli atti di intimidazione e discriminazione che hanno investito la capitale sul finire dell’estate hanno visto l’impegno dell’amministrazione locale e la loro solidarietà con le vittime delle aggressioni ma anche i movimenti gay hanno acquisito una visibilità maggiore, ponendosi come interlocutori privilegiati delle istituzioni e punti di riferimento per chi in questo periodo teme per la propria libertà. Libertà sempre più messa in pericolo nel Paese che secondo il FRA, l’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, registra il maggior tasso di omofobia sociale, politica ed istituzionale dell’Unione.
Il Circolo Mario Mieli è stato fondato nel 1983 ed è il più vecchio della capitale. Negli anni si è impegnato in attività culturali a tutto tondo, che mirassero alla formazione della società civile e alla creazione di un associazionismo forte, capace di riunire le diverse anime del movimento. Dal 1994 si occupa dell’organizzazione del Gay pride di Roma. Abbiamo raggiunto Andrea Berardicurti, responsabile della segreteria politica del circolo.

Cosa sta succedendo veramente a Roma e in Italia?
Noi, come associazione presente sul territorio da tanti anni, abbiamo la sensazione che ci sia una escalation di atti omofobici, con molteplici motivazioni. In questo caso la situazione è più complicata, l’Italia e Roma hanno visto cambiare la scena politica e nel Paese si registra un generale imbarbarimento per ciò che riguarda certe tendenze sociali. A Roma ci sono frange della popolazione, una percentuale di sicuro ridotta rispetto al totale dei cittadini, che in qualche modo negli ultimi anni si sono sentite autorizzate ad “alzare la testa”. Parlo delle minacce verbali, degli atti di bullismo di vario tipo che sono stati compiuti con la sicurezza di rimanere impuniti. In particolare la vittoria di Alemanno, che ha ottenuto i voti e il sostegno anche di una destra estrema e dei centri sociali di destra, convinti dalle promessa di una sferzata alla moralità e alla sicurezza della città, ha rappresentato per queste frange una giustificazione nel compiere atti discriminatori verso chiunque, in una generale insofferenza verso la diversità, non solo di orientamento sessuale ma la diversità in genere. Siamo convinti che Svastichella la sera dell’aggressione al Gay Village avrebbe potuto fare male a chiunque, ma ha accoltellato un gay perché in quanto omosessuali siamo bersagli più facili, più riconoscibili. In questo caso la seminfermità mentale può rappresentare motivo logico per credere che si tratti di un caso, ma tutto quello che è successo dopo, dal primo incendio al Qube, all’attacco alla gay street fino allo striscione omofobo a Via Cavour e al nuovo attacco incendiario, dimostra che c’è una volontà reale e radicata.

Pensa che gli atti intimidatori siano tutti imputabili a militanti di movimenti di estrema destra o si tratta di una tendenza generalizzata?
La confusione è massima e molti elementi, come nel caso dei disordini alla gay street, sono da chiarire da parte degli inquirenti. Al di là delle dinamiche da chiarire resta però il fatto che le violenze ci sono state e gli attacchi alla comunità continuano. Bisogna sottolineare però che questi sono casi andati in pasto all’opinione pubblica e ai media ma noi come circolo abbiamo continue telefonate di denuncia di atti xenofobi. Persone sotto casa che sentono gridare da una macchina in corsa “frocio” o al supermercato dopo un litigio con il cassiere “tu sei finocchio” o coppie a cui viene rescisso il contratto d’affitto o la possibilità stessa di poter affittare un appartamento in quanto omosessuali. Molte volte a frenare le denunce è la paura di comparire, di veder violata la propria privacy, come nel caso di dipendenti di enti statali, che per paura di essere discriminati sul posto di lavoro, preferiscono non ricorrere alla protezione della legge. Una violenza sommersa, notizie mai date perché ciò che la stampa diffonde sono casi eclatanti e rappresentano solo la punta dell’iceberg.

Qual’è la vostra posizione rispetto al clima attuale?
Come Circolo Mario Mieli non vogliamo fare allarmismi e lanciare provocazioni. E’ chiaro che siamo preoccupati da questo clima ma non abbiamo paura perché su questo siamo convinti di dover combattere come associazioni e come individui ma anche e soprattutto con quel tessuto democratico e civile che ci riconosce come persone uguali. E’ un imperativo per tutti partecipare alle manifestazioni di solidarietà e di protesta, come è accaduto per il corteo del 24 Settembre organizzato in collaborazione con le istituzioni. E’ un opportunità per l’intera città.

C’è stata una notevole apertura da parte di Alemanno, pensiamo anche alla scelta di costituirsi come parte civile nel processo dell’aggressione al Gay village ma nello stesso periodo, per esempio, c’è stata la nomina alla dirigenza dell’Ama di un ex naziskin. Non temete che l’amministrazione Alemanno possa monopolizzare la questione omosessuale e cavalcare l’onda?
Noi abbiamo ricevuto diversi segnali positivi dall’amministrazione, in particolare da Alemanno, che ha detto delle cose giuste e in un modo che noi riteniamo più che adeguato, manifestando solidarietà. D’altra parte però il sindaco non ha modificato minimamente la sua posizione rispetto ai diritti della comunità gay, lesbiche e transessuali, come per la questione delle unioni di fatto o del patrocinio del Gay Pride perché considerata ancora una manifestazione “di tendenza”. La posizione politica e quella personale sono rimaste immutate. Dichiara di voler tutelare la nostra comunità ma nello stesso tempo non riconosce che ci siano problemi di fondo da affrontare, come le coppie gay, l’omogenitorialità, una generale allergia di tutti in Italia rispetto alle questioni che riguardano il mondo gay, tanto dalla destra quanto dalla sinistra che, quando ne aveva la possibilità rappresentando la maggioranza parlamentare, non si è interessata ai diritti dei gay, pagando lo scotto alla componente cattolica che è quella che indirizza ogni scelta di questo tipo.
Il problema è di carattere culturale e non si può affrontare nel breve termine. Prima di tutto c’è bisogno di un intervento normativo e poi un lavoro mirato alla crescita, all’emancipazione rispetto a concezioni vetuste. Parlo per esempio di corsi di formazione agli impiegati comunali o alle forze dell’ordine per sensibilizzare i lavoratori ed educarli al rispetto della diversità senza alcun pregiudizio. O gli interventi nelle scuole per insegnare agli alunni che è un’offesa apostrofare qualcuno “zoppo”, o “negro” ma è altrettanto offensivo chiamarlo “frocio”. Nell’immediato ci aspettiamo che venga approvata la legge proposta dalla deputata Concia (ndr aggravante dell’omofobia) , che di sicuro rappresenterebbe un passo avanti, ma pur sempre un primo passo.

Quindi c’è stato un riconoscimento dei gay come cittadini ma non come persone…
Peggio ancora, un riconoscimento di gay, lesbiche e transessuali quando minacciati. Ecco perché la necessità reale è quella di una svolta a livello culturale. La possibilità di denunciare qualcuno per omofobia si rende vana se chi potrebbe sfruttarla è fermato dal timore dell’opinione altrui e se chi riceve la denuncia ed è tenuto ad aiutare tutti i cittadini allo stesso modo non si comporta da servitore dello Stato. Non abbiamo bisogno di fare proselitismo per gli omosessuali, non ce n’è bisogno, siamo già in tanti, ma si tratta di sradicare pregiudizi e leggende metropolitane che vedono i gay destinati a lavorare come parrucchieri o stilisti. Ci sono gay muratori, impiegati, ragionieri, medici, esattamente come tutti gli altri. Il Ministro Carfagna qualche mese fa ha detto che i gay sono “costituzionalmente sterili”. Noi non possiamo fare figli ma ne abbiamo, molti omosessuali che in passato hanno scelto il matrimonio per non incorrere nei giudizi altrui e poi hanno affrontato la propria omosessualità, molti altri che hanno affittato un utero all’estero e ora hanno figli. Negli altri Peasi simili concezioni non esistono, perché sono state superate queste barriere di bigottismo, per lo più edificate sotto i vessilli del cattolicesimo.Il nostro circolo esiste dal 1983, in ventisei anni non è cambiato nulla dal punto di vista dei diritti civili, semplicemente i gay hanno guadagnato più visibilità per il progresso generale della società.

Quali sono le cose da fare per uscire da questa fase e riuscire concretamente a spingere avanti, migliorare la situazione del mondo gay?
E’ importante che passi la legge contro l’omofobia, ma non basterà questa legge a fermare chi è omofobo dentro, strutturalmente. Questo pericolo si scardina con una società più civile, che riconosca i diritti a 360° senza considerarci cittadini “di serie b” e questo deve partire dalla politica e dalle istituzioni locali. Noi siamo pronti e teniamo a conservare le ottime collaborazioni che abbiamo già stretto con la Regione, la Provincia e anche il Comune.

L’Arcigay è l’associazione nazionale di riferimento per tutto il movimento gay, è diffusa in tutta Italia e alcuni suoi iscritti, come Nichi Vendola e Franco Grillini, negli anni passati sono stati eletti al parlamento italiano e tuttora hanno incarichi politici. Sentiamo Fabrizio Marrazzio, presidente dell’Arcigay Roma dal 2003.

La stessa domanda di apertura rivolta a Berardicurti. Cosa accade davvero rispetto alla questione omofobia?
Sottolineiamo un elemento fondamentale: il livello di omofobia è sempre stato alto. Ora però è aumentata la visibilità della comunità gay e lesbo e le aggressioni da verbali sono diventate sempre più “fisiche”, conseguenze di violenze organizzate. Il nuovo governo si è disinteressato e alcune volte ha assunto posizioni di contrasto rispetto alle istanze della nostra comunità e a Roma Alemanno si è espresso in maniera chiara per quanto riguarda la tutela del singolo. Noi però abbiamo fatto notare che le aggressioni sono per lo più destinate alle coppie. Il fatto di non riconoscere diritti civili alle coppie omosessuali rappresenta un freno enorme alla libertà della comunità lgbt e crea una dicotomia che stride: per i singoli il massimo supporto, per le coppie nessuna tutela, perché non rientrano in un sistema convenzionale di valori.

Quali sono le scelte politiche necessarie in questa fase?
Il governo avrebbe già dovuto emanare un decreto per dare un segnale forte alla popolazione attraverso l’estensione della Legge Mancino, che regola le pene per le aggressioni di matrice religiosa e razziale ma non tiene conto dell’aggravante omofobica e della discriminazione sessuale. Un segnale positivo arriva da pare del governo con la disponibilità a lavorare sulla proposta di legge contro l’omofobia della deputata Anna Paola Concia. Ma serve molto altro. Informazione, campagne e iniziative rivolte a lavoratori, specie ai più giovani, le violenze infatti avvengono soprattutto ad opera di persone trai i quindici e i trenta anni. A Roma è necessario aumentare i presidi, migliorare qualitativamente il livello di sicurezza, non bastano Ztl e videosorveglianza circoscritte a Via San Giovanni.

L’associazionismo lgbt ha molte anime al suo interno, voci diverse che si battono per obiettivi diversi e con modalità diverse. Crede che la frammentazione possa rappresentare un limite in questo periodo in cui la compattezza è necessaria e serve un impegno comune per ottenere risultati concreti?
Se il movimento avrà compattezza e unitarietà secondo la linea indicata dalla piattaforma del Gay Pride la forza aumenterà. Assumere iniziative individuali e separate dagli intenti condivisi non è utile né saggio. L’unità nei contenuti è fondamentale per generare azioni coerenti, senza marcare le differenze su molti punti. Alla società vanno lanciati pochi messaggi chiari: parità dei diritti di coppia, diritti per i trans, laicità dello Stato, approvazione della legge contro l’omofobia. Al momento si sta facendo uno sforzo comune di compattezza, che dimostra che in quanto movimento di lotta per la difesa e la tutela della diversità accordiamo le diversità interne al movimento con armonia e facendone proprio il nostro punto di forza.

I micropride, gli assembramenti volontari di persone che manifestano per protestare contro l’escalation di omofobia in atto lo dimostrano…
Sono iniziative civili che stimolano la popolazione. Esclusa la fase iniziale di “impeto” è necessario coordinarsi con il movimento in modo da avere un’unica voce e coordinare un’azione unitaria in cui concentrare le forze di tutti.

Quali sono ora le prospettive reali per la comunità lgbt?
Non è scontato e prevedibile che la violenza si stemperi in poco tempo, l’omofobia è radicata profondamente nella società italiana. Sono indispensabili prima di tutto azioni volte a stabilire una precisa normativa di tutela per la nostra comunità e un impegno nella formazione culturale per eliminare piaghe sociali come la discriminazione sul posto di lavoro e il bullismo nelle scuole nei confronti dei degli alunni gay. Col tempo si arriverà al riconoscimento delle coppie omosessuali e alla loro tutela, ma con l’attuale compagine di governo non ci sono spiragli. In Francia i Pacs hanno facilitato il coming out, la libertà di orientamento sessuale e la prospettiva di creazione di una famiglia da parte dei giovani. Questo dimostra che se non ci sarà un elemento normativo netto non potrà verificarsi alcun cambiamento nella società.

fonte: Stefano Cangiano

http://www.urloweb.com

Lecce: Convegno, "I diritti negati alle diversità per orientamento sessuale e identità di genere"

Convegno

Il Circolo L.G.B.T.E. "Pier Paolo Pasolini" di Lecce organizza il Convegno dal titolo: "I diritti negati alle diversita' per orientamento sessuale e identità di genere: prospettive". Il Convegno vedrà la partecipazione dell' On.Rita Bernardini (delegazione radicale nel PD, relatrice del progetto di riforma della legge 164/82) e dell'On. Anna Paola Concia (PD, relatrice del progetto di legge contro la transomofobia).Il Convegno avra' luogo venerdi' 25 settembre 2009, a partire dalle ore 18, presso l'Auditorium della Chiesa di S. Giovanni Battista, in Via Novara s.n. a Lecce, messo a disposizione dall'Amministrazione Provinciale di Lecce. L'incontro è finalizzato ad analizzare sul piano sociale e legislativo la situazione e le aspettative delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali/transgender, anche in relazione alla recente recrudescenza delle violenze transomofobe.La cittadinanza e' invitata.

Data: venerdì 25 settembre 2009
Ora: 18.00 - 21.00
Luogo: Auditorium della Chiesa di S. Giovanni Battista
Indirizzo: Via Novara, s.n.- Lecce
Telefono: 3405880544
E-mail: info@circolopasolini.it

Il presidente delle Nazioni Unite Abdussalam Treki dichiara: ‘L’omosessualità è inaccettabile’


Venerdì scorso Abussalam Treki, che oltre a essere il nuovo Presidente delle Nazioni Unite (UN) è anche il segretario Libanese presso l’ African Union Affairs, ha aperto la 64esima sessione dell’assemblea generale delle UN con una conferenza stampa.
Di fronte ad una domanda sulla depenalizzazione universale dell’omosessualità Treki ha affermato che: “ La questione è molto delicata. Come musulmano non sono a favore di questa mozione. (L’omosessualità) Non è accettabile nella maggioranza dei paesi. La mia opinione su questa questione non è assolutamente favorevole. Credo che non sia accettabile per la nostra religione e per le nostre tradizioni.”

Ha poi aggiunto che:” L’omosessualità non è accettabile in buona parte del mondo. E ci sono certe paesi che la permettono pensando che sia una sorta gesto democratico. Ma io penso che non sia così”.
Ilena Ros-Lehtinen, membro repubblicano agli affari esteri ha dichiarato a On top Magazine che: “L’omofobia bigotta che è venuta fuori oggi è l’ennesima dimostrazione che le Nazioni Unite sono invase da avvocati dell’odio e dell’intolleranza.”


Fonte: Pinknews

mercoledì 23 settembre 2009

RABBIA...




Vi era un tempo in cui il
mondo era popolato solo da buoni sentimenti:
Amicizia, Amore e Bontà. Ma un brutto giorno, dalle labbra di Amicizia
prese vita Menzogna e Amore ne rimase ferito. Da questo episodio,
nacquero i primi sentimenti negativi: Tristezza e Gelosia. Nonostante
fossero fratelli, i due si accoppiarono dando luce a Odio. Vedendo ciò
che aveva provocato, Amicizia pianse e, una sua lacrima, generò
Speranza. Intanto, Amore cercò di fermare Odio, ma la loro forza si
equivaleva e nessuno riusciva a prevalere sull’altro. E da questo
scontro nacqui io, Rabbia.


Mi isolai, poiché
non volevo nessun sciocco sentimento accanto a me. Non odiavo Amore, né
amavo Odio. Tutto mi era indifferente. Eppure accadde qualcosa che non
avevo previsto: Amicizia riuscì a trovare il modo di raggiungermi e di
toccarmi il Cuore. Mi addolcì e, quando Amore mi sfiorò, dal mio petto
sbocciò Fiducia. Ma ciò che credevo Amicizia si rivelò essere sua
figlia Menzogna. Tradita e incredula, ritornai in me e al mio antico
splendore. Tuttavia le lacrime e il sangue causato da Menzogna
scorrevano ancora in me e da essi generai Dolore e Sofferenza. Scatenai
la furia dei miei figli su Amicizia, che non potevo perdonare, e su
Amore, che mi aveva ingannato. Tuttavia Bontà, attraverso Fiducia,
riusciva ancora ad esercitare il suo potere su di me. Non lo potevo
permettere, perciò mi liberai della mia primogenita tramutandola in ciò
che più le si addiceva: una bolla di sapone. E se una parte di me
avrebbe voluto che Speranza la trovasse per fortificarla, dall’altra
desideravo che esplodesse in modo che scomparisse dalla Terra.
Approfittando del mio momento di distrazione, Bontà mi baciò e io fui
sigillata all’interno di una maschera di Rassegnazione. Sottoforma di
quest’ultima, fermai i miei figli, Dolore e Sofferenza, e li richiamai
dentro di me. Grazie a Bontà, Amore e Amicizia erano salvi e, gioendo
insieme, originarono Felicità. Anch’io mi unii a loro, tuttavia era
solo apparenza perché Rabbia pulsava ancora viva dentro di me e,
presto, sarebbe fuoriuscita tramutandosi in Vendetta. Ma la vendetta
non poteva vivere dentro di me perchè non mi apparteneva, un giorno
incontro Altruismo ma diceva di chiamarsi Egoismo, Egoismo era sincero,
buono e Generoso, è non c'era giorno che in qualche modo trovava il
tempo e il modo di starmi accanto vicino per farmi capire che non
potevo vivere con tutti questi sentimenti dolorosi dentro di me da
questo grande sentimento venne Tranquillità una leggera è piccola
Tranquillità..... ma ora è l'unica cosa che mi fà sopravvivere.....


GuerrieraTenera

Questo racconto è stato scritto da Laura Pozzi il finale è diverso come il titolo ma a me è stata passata così cercando qualcosa che descrivesse la "RABBIA" Un'altra persona con un nik diverso mi dice che la storia è sua ( premetto una persona diversa) ora mi chiedo di chi sia questo racconto visto che c'è più di una persona che si è appropiata dell'originalità di questa storia..... Una cosa la posso garantire mi piace molto ma non è mia...

Londra: la Regina cerca guardie gay, lesbiche e trans


La Regina d'Inghilterra Elisabetta II, a quanto pare, vuole che le sue residenze di Windsor e Balmoral siano protette da guardie gay, lesbiche e trans. "Richiesto addestramento con le armi - recita l'annuncio -. Inoltrare i curriculum alla sezione SO14 di Scotland Yard". Sembra che la polizia britannica voglia così compensare la mancanza quasi totale di persone appartenenti alla comunità lgbt con questa bizarra ricerca di personale."Gli agenti che avranno successo - recita l'offerta di lavoro - potranno lavorare presso i palazzi londinesi o al castello di Windsor. Sono richiesti anche dei turni in Scozia. Sono particolarmente ben accette richieste da parte di donne, gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, neri e altre minoranze etniche". I posti disponibili, secondo le stime del Royality Protection Branch, sarebbero 30.

Puntuali quanto prevedibili sono arrivate le critiche. "E' un lavoro terribile, a nessuno piace - ha dichiarato Daily Express John O'Connor, ex comandante della Metropolitan Police -. Che cosa può esserci di più demoralizzante che stare seduto per ore in un vecchio gabbiotto di ferro arrugginito?" Ma l'ex dirigente si spinge oltre azzardando l'ipotesi di uno "specchietto per le allodole, per salvare il politicamente corretto".
Tra i contestatori più aspri dell'iniziativa di Scotland Yard, i parlamentari conservatori, guidati in questa protesta da Philips Davies eletto nel collegio di Shipley. "Tutto ciò ha del ridicolo - ha reagito perentorio Davies -. Non so se la famiglia reale si sentirà più sicura sapendo che là fuori a proteggerli c'é un transessuale. Che male c'é ad assumere solo i più capaci per il ruolo? Non m'interessa sapere se questi agenti sono gay o eterosessuali la cosa importante è che siano i migliori".

"Che Scotland Yard voglia incrementare la presenza di donne e agenti neri nelle sue fila è comprensibile - ha dichiarato sempre al Daily Express, una fonte definita interna al corpo di poliz,ia - ma la regina davvero ha bisogno di travestiti che imbracciano un mitra intorno a Buckingham Palace o Windsor?".
Tempestiva la risposta di Scotland Yard che tenta di sopire le polemiche: "Noi - ha dichiarato un portavoce - vogliamo reclutare i migliori profili nelle diverse comunità di Londra. Questo significa anche assicurarsi che tale diversità si rifletta in quelle particolari unità in cui al momento è scarsamente rappresentate".

fonte:http://www.gay.it

martedì 22 settembre 2009

Annozero, Travaglio in bilico


ROMA. Giovedì sera andrà in onda la prima puntata della nuova stagione di Annozero ma la Rai non ha ancora preso una decisione sul contratto di Marco Travaglio, ospite di punta della trasmissione.

L'incontro tra il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), Corrado Calabrò, per trattare appunto del caso riguardante il giornalista-scrittore, si terrà non prima di mercoledì.

Sembra che l'incontro sia stato richiesto dallo stesso Masi per discutere sulle diverse interpretazioni emerse nell'ultimo cda della Rai sull'effettiva portata delle passate delibere dell'autorità in merito alla vicenda Annozero-Travaglio.

Dello stop al contratto di Travaglio si era parlato già nell'ultimo cda della Rai del 17 settembre, mentre gli altri nodi intorno al programma condotto da Michele Santoro andavano via via sciogliendosi, dopo il via libera alle troupe per le inchieste e la partenza dei contratti per la redazione e per Vauro, a cui erano seguiti gli spot di rete.

Il direttore generale avrebbe espresso le sue perplessità in merito all'assenza di contraddittorio nei confronti degli interventi di Travaglio durante il programma, anche alla luce dei pronunciamenti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con i uali la Rai è stata condannata a pagare una sanzione di 10mila euro per le parole proferite dal giornalista durante la trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio del 10 maggio 2008, quando si soffermò sulla figura del presidente del Senato, Renato Schifani, ritenendolo non degno dei suoi predecessori e accusandolo di aver avuto rapporti con persone condannate per mafia, in base a ciò che scrive il giornalista dell'Ansa Lirio Abbate.

Intanto, è attesa per stamani la conferenza stampa di presentazione del programma, ma Santoro riunirà prima la sua redazione per decidere il da farsi.

I problemi restano anche per la trasmissione Report di Raitre alla quale la Rai non intenderebbe garantire copertura legale.


fonte:http://www.pupia.tv/notizie/0006321.html

Rifugiati, l'Unhcr all'Italia: stop ai respingimenti L'Alto commissario Onu per i rifugiati (Unchr), Antonio Guterres, ha lanciato un forte appello

L'Alto commissario Onu per i rifugiati (Unchr), Antonio Guterres, ha lanciato un forte appello all'Italia affinchè fermi i respingimenti di immigrati verso la Libia, che non può garantire la protezione dei richiedenti asilo e dove le condizioni di detenzione sono «terrificanti».

«La nostra posizione - ha detto Guterres rispondendo ai cronisti a margine del Consiglio dei ministri degli Interni Ue a Bruxelles - è molto chiara. Non pensiamo che in Libia esistano le condizioni necessarie per garantire la protezione dei richiedenti asilo». «La situazione attuale non lo consente», ha affermato ancora Guterres sottolineando che in Libia «ci sono condizioni di detenzione terrificanti».

Sulla stessa linea anche Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione europea e commissario per Giustizia, Libertà: «Conto sull'aiuto dell'Unhcr e dell'Alto commissario Guterres per mostrare ai libici che la situazione in Libia è inaccettabile e non può perdurare".

21 settembre 2009

Francia, sgomberata la «giungla»sono almeno 278 le persone fermate




CALAIS - Su uno striscione si legge: «We need shelter and protection» («Abbiamo bisogno di uno scudo e di protezione»). Su un altro: «The jungle is our home, please don't destroy it» («La giungla è la nostra casa per favore non distruggetela»). Appelli e speranze. Lacrime e resistenze. Perché alla fine la Giungla è stata sgomberata. Cioè quella striscia di terra vicino a Calais, in Francia, occupata dagli immigrati alla ricerca di una vita migliore. E che in molti casi, se non in tutti, è rappresentata da quel Paese al di là della Manica. L'Inghilterra. Ma la polizia d'oltralpe ha avuto il mandato di fare un giro di vite. Soprattutto contro quell'occupazione abusiva. E gli occupanti di quelle tende azzurre che in qualche maniera ricordano i campi profughi. Quasi 300 persone sono state fermate. Ammanettate e schedate. Di questi 132 sono minori.

IL GOVERNO- Lo sgombero è stato progettato, pensato, e alla fine eseguito. A tirare le fila il ministro dell'Immigrazione Eric Besson. È stato lui fin dalle prime ore del mattino a confermare l'operazione, già annunciata da diversi giorni. «È una base per i trafficanti di persone», ha spiegato. E se lunedì c'erano 250 clandestini, dopo meno 24 ore se ne contavano 278. Tutti fermati. E l'interrogativo è sempre lo stesso: «Ma noi dove andremo a vivere?». Gli agenti non rispondono. Spingono. Esortano. «Muovetevi, andiamo». Oltre a decine di camion della polizia, sul posto ci sono anche centinaia di volontari di associazioni umanitarie e di militanti dell’organizzazione «No Border». Anche loro hanno gli striscioni.

fonte:http://www.corriere.it

Slovenia: il governo a favore dei matrimoni gay


Il governo sloveno si è detto a favore dei matrimoni gay proponendo oggi una serie di emendamenti alla legge sulla famiglia, dove tra l'altro si definisce il matrimonio come "un'unione di due persone di sesso opposto o uguale". Lo riferiscono oggi i media di Lubiana. "Con questa legge vogliamo equiparare l'unione di due partner dello stesso sesso con le altre forme di famiglia" ha detto oggi ai giornalisti il ministro per la famiglia e gli affari sociali Ivan Svetlik. In alcuni casi la legge prevede anche le adozioni da parte di coppie omosessuali, con il loro riconoscimento sopratutto se l'adozione è avvenuta all'estero. La proposta di legge del governo dovrà ora essere sottoposta all'esame del parlamento.

fonte:http://unionesarda.ilsole24ore.com

Germania, l`associazione Maneo realizza uno spot anti omofobia.

Maneo è un'associazione tedesca anti omofobia che offre uno dei servizi telefonici più completi in Germania, a sostegno delle persone lgbt vittime di violenza. Da poco Maneo ha fatto uscire un video di sensibilizzazione e di denuncia verso i continui attacchi omofobi che ogni giorno siamo costretti a sentire, non solo in Italia ma in tutta Europa. Protagonisti del video, i baci, intesi come espressione di libertà personale.

redazione@gay.tv

lunedì 21 settembre 2009

Palermo: studentessa universitaria trans.“Non trovo una casa perchè sono trans”


Naomi ha 24 anni e vive a Torretta. È una studentessa universitaria alla facoltà di Agraria. Ieri sfilava insieme a tanti altri compagni di viaggio durante la manifestazione contro l’omofobia. Naomi è una transessuale, da un anno ha iniziato il suo percorso di transizione. Fortunatamente può contare sul pieno sostegno della famiglia e degli amici, ma gli sguardi che la scrutano, la giudicano, non riescono a vedere la persona prima del transessuale, sono tanti.
“Da mesi sto cercando una stanza in casa con altre studentesse – racconta – mi piacerebbe trovare un posto da dividere con la mia migliore amica (una ragazza etero, che in altri casi non avrebbe nessuna difficoltà a trovare alloggio, ndr), ma mi sono sempre ritrovata la porta sbattuta in faccia. Una volta la scusa è che ruberei il fidanzato alle coinquiline, un’altra è che le ragazze sono di paese e i loro genitori non condividerebbero. Altre volte dicono di essere cattoliche, oppure che non vogliono ragazzi in casa”.
A Palermo non c’è posto per i trans, non solo a Ballarò, oppure allo Zen, ma anche in un ambiente culturale aperto, come dovrebbe essere quello universitario.
“Tra un anno sarò completamente donna – continua – sto facendo il percorso di transizione sia a livello medico, che psicologico. Sono seguita da uno psichiatra che collabora con l’associazione Agedo. Sul piano medico e legale, è complicato l’iter qui al sud. È difficile trovare un avvocato disposto a seguirti fino all’approvazione dell’istanza necessaria per cambiare sesso. Stessa cosa dicasi per l’endocrinologo che deve somministrarti le cure ormonali. In entrambi i casi, sono stati dei professionisti amici di mio padre a venirmi incontro, altrimenti sarei ancora qui ad aspettare”.
Parte il corteo, Naomi è in testa, per niente scoraggiata dalle avversità che sa di dover affrontare. Potrebbe essere più facile, ma va bene così. Perché lei è tutto quello che ha sempre voluto essere. Il resto del mondo potrà condividerlo o meno, non importa. Dovrà comunque accettarlo. Via da casa a 19 anni
“I miei clienti? Mi pagano e sono soddisfatti, ma guai a dire di essere andati a letto con un trans!”
Non usa mezzi termini, Valentina. Lei la strada la conosce bene, si prostituisce da 19 anni, da quando, ancora adolescente, andò via da casa per poter essere se stessa. Ogni notte è in via Roma, tra gli insulti dei passanti e la polizia che fa finta di niente.
È nata e cresciuta nel centro storico di Palermo, dove ha frequentato la scuola fino alla quarta elementare, quando la famiglia la ritirò per farla lavorare col padre. “Ma io so tutto, la mia cultura me la sono fatta lo stesso – dice – so usare il computer, conosco l’inglese e poi molti dei miei clienti sono avvocati, medici, anche poliziotti, quasi tutti di Palermo.”
Che atteggiamento hanno nei tuoi confronti?
“Quando qualcuno ti carica in macchina, non sai mai come andrà a finire. Se ti picchieranno, ti deruberanno, se alla fine non ti pagheranno. Ne ho viste tante all’inizio. Adesso, ricci ca viennu. Oggi mi so difendere”
Protettore?
“No, mai avuti. Non mi servono. I soldi che dovrei dare a loro, me li spendo addosso io”.
Quanto c’è di rifatto nel tuo corpo?
“Il naso, i glutei, i fianchi. Per il resto sono naturale. Anche il seno è mio, faccio le cure ormonali”.
È stato difficile trovare un endocrinologo che ti prescrivesse i farmaci?
“Il mio dottore sono io. Le iniezioni le faccio da sola. Le medicine? Le compro. Non si potrebbe fare, ma col mio mestiere ti fai un sacco di amici….”
Quanti clienti hai ogni sera?
“Dipende, non si può fare la media. Ci sono serate che ne hai dieci diversi e altre che non ce n’è nessuno. La legge Carfagna ci ha rovinate. I clienti adesso stanno molto più attenti”.
E se li incontri, diciamo, fuori dall’orario di lavoro?
“Ci sono quelli che ti salutano, fingono che tu sia una loro amica. Altri ti evitano, fanno i perbenisti. Una volta ho incontrato un cliente con la moglie. Ha fatto dei commenti pesanti su di me, così sono tornata indietro e ho detto alla moglie che io suo marito me lo portavo a letto. Lui, ovviamente, ha negato. La moglie è invece diventata paonazza, li ho lasciati che ancora litigavano….”
Ti sei mai innamorata?
“Si. Tre volte. L’ultima è durata 5 anni. Non ti nascondo che ci penso ancora”
Progetti futuri?
“Voglio essere donna, a tutti gli effetti. Tra un anno finirò di pagare il mutuo e potrò fare l’intervento. Per il resto sono felice, ho ricucito i rapporti con la mia famiglia, le mie nipoti mi adorano. Mi auguro di non restare per sempre sulla strada, comincio ad essere stanca. E poi, chissà, l’amore…”. M.D.P.

fonte:http://www.livesicilia.it

Coppia gay si presenta alle selezioni del reality Usa `So You Think You Can Dance`: sbalordisce gli esperti, commuove il pubblico.

Coppia gay si presenta alle selezioni del reality Usa `So You Think You Can Dance`: sbalordisce gli esperti, commuove il pubblico e costringe un giudice a rimangiarsi un giudizio omofobo.

Una coppia gay ha lasciato senza fiato e (fortunatamente) senza parole i giudici del popolare reality show americano "So You Think You Can Dance". Willem De Vries e il suo compagno Jacob Jackson si sono presentati alle audizioni dello show, presentando un numero di "classico" ballo da sala (quello che, tanto per capirsi, si balla nelle balere romagnole).

Il pubblico e la giuria tecnica si sono entusiasmati, addirittura commossi di fronte all'esibizione dei ragazzi.

Fonte: Gaywave

venerdì 18 settembre 2009

Gb, cambia sesso a soli 12 anni



Aveva terminato l'anno scolastico da maschietto. Si è ripresentato in classe con i nastri tra i capelli, con un abbigliamento femminile. E con un nuovo nome. Al momento della riapertura delle scuole, un ragazzino di 12 anni è tornato in classe, in un istituto del sud dell'Inghilterra, da ragazza. Ed è pronto (pronta?) a sottoporsi all'intervento chirurgico e alla terapia ormonale per completare la trasformazione.

A raccontare la storia è il quotidiano britannico "The Sun", dove si dice che l'evento ha suscitato evidentemente grande clamore tra ragazzi e genitori. Ma soprattutto, dove si sottolinea che il fatto non sarebbe stato gestito con la corretta attenzione dai vertici della scuola. I genitori degli altri ragazzi infatti non erano stati avvertiti di quanto accaduto. E i compagni, quando si sono ritrovati accanto il loro amichetto diventato una bimba, lo hanno preso di mira con scherzi, prese in giro, commenti pesanti.

Mamme e papà hanno dunque dichiarato che il preside della scuola avrebbe dovuto informarli in anticipo di quanto accaudto in modo che potessere preparare i loro figli all'evento e cercare almeno di evitare situazioni imbarazzanti. Una mamma ha detto: "Si sono comportati malissimo lasciando che i nostri ragazzi rivolgessere a noi, assolutamente impreparati, inevitabili domande a cui è difficile dare una risposta. Forse, se avessimo saputo, avremmo potuto parlare con i nostri figli invitandoli a essere più sensibili e attenti nei confronti di quel ragazzino".

Intanto, la madre del ragazzo che ha deciso di cambiare sesso ha dichiarato al "Sun": "Ci siamo impegnati perchè la transizione per nostro figlio avvenga nel miglior modo possibile. Stiamo lavorando perchè il suo benessere venga garantito". Il ragazzo aveva deciso di fare il fatidico passo nelle vacanze estive che separavano il "primary school" dalla "secondary", praticamente le nostre elementari dalle medie. Ma evidentemente molti dei suoi ex compagni si sono ritrovati con lui nella nuova scuola e lo hanno riconosciuto, notando la differenza. Il ragazzo, che per anni aveva detto ai suoi compagni che desiderava essere una femmina, ha così dovuto sopportare frecciatini e prese in giro, con i ragazzi che gli chiedevano con insistenza se fosse gay.

Gli insegnanti hanno affrontato la questione in un'assemblea straordinaria, in cui agli allievi è stato detto che ci saranno provvedimenti disciplinari se non lo tratteranno da ragazza o se non useranno il suo nuovo nome.

"per una volta dei genitori che hanno fatto la cosa giusta (assecondare e sentimenti del proprio figlio) vengono scherniti e passati alla gogna. era meglio frustrare questo figlio e umiliarlo in famiglia come a scuola come succede a TUTTI gli altri bimbi meno fortunati che hanno genitori egoisti che pensano solo a salvare le apparenze. spero un futuro migliore per questa ragazza inglese e i suoi coraggiosi e amorevoli genitori"

fonte:http://www.tgcom.mediaset.it

Michael Douglas e Matt Damon gay, Nicole Kidman trans



Matt Damon e Michael Douglas insieme nella pellicola ispirata alla vita di Wladziu Valentino Liberace , showman americano gay non dichiarato. Mr. Douglas interpreterà il protagonista mentre Matt farà la parte di Scott Thorson, storico fidanzato di Liberace.

La vita di Liberace è stata un successo per 40 anni, fino alla rottura col fidanzato. Scott trascinò l'artista in tribunale con una richiesta del tutto simile agli alimenti, portando alla luce la mal celata omosessualità di Liberace, che per il terrore dell'outing arrivo a dichiarare che: “l'omosessualità offende le convenzioni e la società”.

Liberance morì di Aids 04/02/1987.

anche se la famiglia fece di tutto per coprire le cause della morte.
Aspettiamo con curiosità il nuovo film biografico diretto da Steven Soderbergh con Matt Damon e Micheal Douglas sulla vita di questo personaggio.

Nicole Kidman

La bellissima attrice australiana si mette alla prova interpretando la prima transessuale della storia, il pittore olandese Einar Mogens Wegener. Della serie "attori che si mettono in gioco"...


ha accettato di girare The Danish Girl, nei panni di una transessuale. trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo, tradotto in italiano come "La danese", dello scrittore americano David Ebershoff.

La pellicola, che vede alla regia lo svedese Tomas Alfredson (che ricordiamo per "Lasciami entrare") anche se inizialmente si era fatto il nome di Anand Tucker, e che sarà prodotta tra gli altri dalla stessa Kidman, racconta della vera storia di Einar e Greta Wegener, due artisti danesi della prima metà del Novecento.
La coppia, molto nota nell’ambiente artistico di Copenhagen, felicemente sposata, si trova ad affrontare una questione alquanto delicata, soprattutto se si pensa al periodo storico del momento.

Einar comincia per gioco a travestirsi da donna e a posare come modella per la moglie: da qui alla consapevolezza di essere una transessuale il salto è quasi immediato e, spinta dalla stessa Greta, l'artista decide di sottoporsi ad un'operazione chirurgica per diventare a tutti gli effetti una donna. Era il 1931 e questa storia fece il giro del mondo.
Einar diventa Lili Elbe ma dopo tre mesi, a causa di complicazioni che insorgono dopo l'intervento, muore.

Attendiamo di vederla in questa nuova sfida...


Radio 101, con Vladimir Luxuria


l’ex onorevole di Rifondazione Comunista e vincitrice della scorsa edizione dell’Isola dei Famosi, Vladimir Luxuria, ha debuttato su R101 con un programma tutto suo, Siamo donne, dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 14 al fianco di Laura Basile.
No si sa quale i contenuti di questo spazio, ma sicuramente si parlerà di diritti della comunità lgbt . Auguriamo tutto il bene di questo mondo per la sua scelta a una paladina della comunità gay in Italia, ammirata da sempre per il suo coraggio.

fonte: http://www.gaywave.it

giovedì 17 settembre 2009

AFGHANISTAN Attacco a truppe italiane a Kabul


Sei militari italiani - uno dei quali nato a Glarona - sono rimasti uccisi e quattro feriti in un attentato avvenuto nel pieno centro di Kabul, sulla Massoud Circle, la strada che conduce all'aeroporto della capitale afghana. Sia i morti che i feriti (questi ultimi non sarebbero in pericolo di vita) sono tutti del 186.o Reggimento Paracadutisti Folgore. Nell'attentato sono morti altri quindici civili e 60 sarebbero rimasti feriti. Decine di veicoli hanno preso fuoco.

L'attacco è stato rivendicato dai talebani ed è stato fatto - hanno riferito fonti dei ribelli ad Al Jazira - "con lo scopo di dimostrare che nessuno può considerarsi al sicuro in Afghanistan".

"Sui mezzi c'erano complessivamente 10 nostri soldati. Sei sono morti", ha confermato il ministro della Difesa Ignazio La Russa intervenendo al Senato.

I morti italiani sono quattro caporal maggiore, un sergente maggiore e il tenente che comandava i due blindati Lince. Due delle vittime tornavano dalla licenza.

Secondo una prima ricostruzione della Difesa italiana, a provocare l'esplosione sarebbe stata un'autobomba. Due i mezzi militari - due veicoli blindati Lince - rimasti coinvolti. L'auto carica di esplosivo è scoppiata al passaggio del primo mezzo del convoglio, uccidendo tutti e cinque gli occupanti. Danni gravi anche al secondo Lince: uno dei militari a bordo è morto e altri tre sono rimasti feriti.

L'attentato è avvenuto alle 12.10 locali nei pressi della rotonda Massud, dove il traffico è rallentato per i controlli sul traffico diretto verso l'ambasciata Usa, il comando Isaf e l'aeroporto. Sui due lati delle strade sono stati distrutti case e negozi. Secondo le prime ricostruzioni, un automezzo civile (una Toyota bianca secondo quanto ha riferito in Senato il ministro della Difesa Ignazio La Russa) con a bordo i due kamikaze e con un notevole carico di esplosivo sarebbe riuscito ad infilarsi tra i mezzi prima di esplodere.

fonte;http://www.tio.ch

Svastiche a Quartino, e non solo

Simboli nazisti, croci uncinate. Ingiurie contro i neri. Tutto ciò su un manifesto situato alla stazione di Quartino. Elio Bollag: "Gesti dettati unicamente dalla stupidità"

LUGANO - "Io odio i negri". E poi due svastiche sui volti di due persone di colore sul cartellone pubblicitario. Questa la scena che da diverse settimane campeggia alla stazione ferroviaria di Quartino. Stazione che ormai si trova abbandonata se stessa. Spesso riceve le visite dei vandali, tanto che le autorità ferroviarie hanno dovuto chiudere i gabinetti e la sala d'attesa, perchè puntualmente soggetti ad atti vandalici. Ed è in zone periferiche come queste che c'è chi - approfittando della solitudine del posto - si lascia andare a scrivere quello che probabilmente mai avrebbe il coraggio di scrivere in pieno centro di una città.

Di svastiche naziste i muri del Ticino ne sono pieni: ne abbiamo trovate a Lugano, nei sottopassaggi, nei cunicoli più nascosti. A Mendrisio, a Taverne, a Bellinzona (vedi documentazione fotografica). Simboli di orrori del passato e che oggi suli nostri muri documentano diffusi sentimenti xenofobi.

"Gesti dettati unicamente dalla stupidità". Commenta così, Elio Bollag, ex consigliere comunale di Lugano e membro della Comunità israelita della Svizzera italiana. "Opere di ragazzi che prr farsi notare imbrattano i muri con scritte nazifasciste, senza nemmeno sapere di cosa stiano parlando. Questi ragazzi dovrebbero seguire delle conferenze per capire che cosa ha significato nella storia il fascismo e il nazismo. Dovrebbero sentire direttamente i racconti di coloro che hanno vissuto quei tempi. Sono convinto che cambierebbero idea".

Il pericolo è che passano gli anni e il ricordo della guerra, del nazismo, delle deportazioni e della tragica pagina di storia del '900 possa svanire...
"E' un mondo, quello di oggi, che purtroppo si sta abituando a dimenticare. La memoria è considerata obsoleta e inutile. Quando, però si registrano atti come quelli di cui parliamo, ritorna l'importanza della memoria. Perché se non ci si serve della memoria, si ripeteranno sempre gli stessi sbagli".

Lei parlava dell'importanza dell'educazione e dell'importanza dell'insegnamento della storia...
"E' chiaro che in queste decisioni c'entra anche la politica. Ai politici certe cose convengono, mentre altre no, indipendentemente, che questi siano di destra o siano di sinistra. Siamo alla mercé di chi ci guida. La politica non equivale a morale, a etica. Specialmente oggigiorno".

Oggi, a parte youtube dove sono visibili migliaia di video di contenuto nazifascista, vi è un certo revisionismo storico e una certa insistenza sul valore cosiddetta della libertà di pensiero...
"Quella della libertà di pensiero, di stampa, di espressione è uno slogan che rischia di essere frainteso. La libertà, però, è quella che serve all'individuo senza nuocere al prossimo. Ma questo è un valore che si è dimenticato".

s.f/ p.d'a

La situazione in Svizzera

La Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) del Consiglio d'Europa ha pubblicato proprio oggi il suo rapporto di monitoraggio della situazione svizzera: vengono riconosciuti progressi anche se la Confederazione può fare meglio. In particolare l'ECRI è preoccupata per l'inasprimento dei toni politici. Il rapporto segnala anche casi di discriminazione diretta sul lavoro. La Svizzera è oggetto di studio ogni cinque anni, come tutti i membri del Consiglio d'Europa. L'ECRI evidenzia discriminazioni nell'accesso all'alloggio, ai beni e servizi, quali l'assicurazione per l'auto, alla naturalizzazione per via democratica. Su quest'ultimo punto la Commissione del Consiglio d'Europa accoglie positivamente il fatto che la legge federale entrata in vigore in gennaio preveda che ogni rifiuto di naturalizzazione debba essere motivato e suscettibile di ricorso.

fonte: http://www.tio.ch

SCOZIA Si presenta travestito al funerale, storia di una promessa da mantenere


EDIMBURGO - Questa è la storia di due soldati, una storia dolorosa ma con un pizzico di ironia. Lo humour che due soldati scozzesi hanno usato per farsi forza nella guerra d'Afghanistan.

Due amici di 24 anni vengono mandati in guerra e si fanno una promessa: se uno dei due viene ucciso, l'altro deve recarsi al suo funerale travestito da donna. Così purtroppo è stato, e Barry Delaney si è visto costretto a onorare la parola data. All'inizio del mese di settembre si è recato al funerale del suo amico Kevin Elliott, nella cittadina di Dundee, con un vestitino da donna.

Un tubino giallo fosforescente, scaldamuscoli rosa e scarponi neri non sono certo usuali per un ultimo saluto, ma la famiglia del soldato era informata del patto e della ferma intenzione di Barry di rispettarlo.

fonte:http://www.tio.ch

La comunità glbt milanesi, spagnoli per un giorno


Come era stato annunciato, le associazioni lgbt lambarde avevano fatto richiesta di asilo politico presso il Consolato spagnolo di Milano, per protesta contro gli atti di violenza e omofobia che hanno caratterizzato la cronaca delle ultime settimane. La richiesta è ancora in corso seppur simbolicamente: dal tramonto all'alba di giovedì 17 settembre gay, lesbiche, bisessuali e transessuali milanesi saranno "rifugiàti per un giorno contro l’omofobia.

Questo lo slogan del sit in organizzato per le 19.00 di giovedì davanti alla sede del Consolato generale spagnolo di Milano. La comunità lgbt lombarda si ritroverà per rinnovare alla Spagna le proprie richieste "non desideriamo fuggire da una nazione che sentiamo pienamente nostra, ma rompere quel muro di silenzio e di colpevole omertà con cui la classe politica ha risposto in questi anni alle nostre molteplici sollecitazioni".

Fonte: Queerblog

mercoledì 16 settembre 2009

20 mila persone ballano con la musica dei Black Eyed Peas

The Black Eyed Peas sorprende nella trasmissione di Oprah con una performance dal vivo. Rapper Will.i.am ha creato una coreografia speciale per la hit "I got a feeling" e ha invitato 800 persone a partecipare. Istruiti dai ballerini, le 800 persone hanno imparato i passi e li hanno insegnati ad altre 20 mila persone che erano presenti. Qui di seguito il risultato:

martedì 15 settembre 2009

Dopo una lunga lotta contro un tumore pancreatico è scomparso Patrick Swayze.


E' morto lunedì 14 settembre a Los Angeles Patrick Swayze.

L'attore americano, noto per essere stato il protagonista di film amati in tutto il mondo tra i quali "Dirty Dancing" e "Ghost", si è spento all'età di 57 anni a causa di un tumore al pancreas che gli era stato diagnosticato nel 2008 e contro il quale combatteva da 20 mesi.

Di seguito vi proponiamo una delle scene più toccanti e romantiche della storia del cinema tratta dal film "Ghost" con Patrick Swayze e Demi Moore.

venerdì 11 settembre 2009

Buon fine settimana a tutti… con questo bellissimo video.



Vanessa Mazza.

Uruguay estende diritti di adozione alle coppie gay


MONTEVIDEO (Reuters) - I parlamentari uruguayani hanno votato ieri a favore dell'estensione dei diritti di adozione alle coppie gay, nella più recente misura volta ad ammorbidire le leggi sull'omosessualità che ha attirato le critiche dei leader della Chiesa nello stato a maggioranza cattolica.

I membri del Congresso hanno dichiarato che con questa legge l'Uruguay diventerà il primo paese dell'America latina a permettere l'adozione alle coppie gay. La misura -- che deve ancora essere approvata dal presidente Tabare Vazquez, estende inoltre per la prima volta il diritto ad adottare alle coppie non sposate.

"Questa legge è un passo significativo verso il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali", aveva detto questa settimana a Reuters Television Diego Sempol, del gruppo per i diritti dei gay Ovejas Negras (Pecora Nera).

Secondo la legge dell'Uruguay, le persone omosessuali possono adottare, ma come individui, e non come coppia, mentre i matrimoni gay restano illegali.

L'Uruguay -- piccola nazione sudamericana con una struttura statale laica -- ha approvato alla fine del 2007 una legge che consente alle coppie gay le cosiddette unioni civili, che garantiscono diritti simili al matrimonio.

Quest'anno il governo di centro sinistra ha anche abolito il divieto di servizio militare per gli omosessuali.

I leader della chiesa hanno criticato la nuova legge sulle adozioni e il Partido Nacional di centro destra ha votato contro.

"La famiglia è il fondamento della società e questa misura la indebolisce. Per noi, permettere che i bambini vengano adottati da coppie omosessuali influenza il libero arbitrio del bambino", ha detto il senatore Francisco Gallinal, del Partido Nacional.

L'America Latina ospita circa la metà dei cattolici romani di tutto il mondo e le politiche governative sui diritti dei gay e su altre questioni controverse come l'aborto tendono a riflettere l'atteggiamento conservatore della Chiesa.

E io mi chiedo, in Italia quando il governo darà inizio a una politica seria di diritti e uguaglianza alle persone umane che siamo.

vanessa mazza.

fonte:http://it.reuters.com

Gay ancora nel mirino: altra aggressione omofobica


11 set. - Ancora un gay aggredito. Questa volta e' successo a Firenze, in piazza Salvemini, dove la notte tra il 9 e il 10 settembre, un ragazzo di 26 anni, poche ore dopo il presidio-fiaccolata unitario sui ponti fiorentini contro l'omo/transfobia, e' stato pestato a sangue da due italiani. Il ragazzo stava rientrando a casa dopo una serata trascorsa in un locale gay fiorentino". A rendere noto l'episodio e' l'Arcigay Firenze "Il Giglio Rosa", in contatto diretto con il ragazzo e la famiglia. "Siamo vicinissimi al ragazzo e alla sua famiglia, e siamo scossi dal fatto che anche la citta' di Firenze sia protagonista di un episodio di inaudita violenza ai danni di una persona omosessuale, proprio a poche ore dalla grossa mobilitazione contro la violenza omofobica che aveva visto una straordinaria partecipazione della cittadinanza.

PAVIA, 11 SET - Ennesimo episodio omofobo ai danni di una coppia gay nell'Oltrepo' Pavese: un gruppo di ragazzi ha lanciato delle uova contro la loro casa. Cosi' Fermo Lardini, 58 anni, collaboratore scolastico, e Luca Ceppi, di 48, in pensione per motivi di salute, hanno presentato una denuncia ai carabinieri. 'Se le angherie proseguiranno - raccontano sulla 'Provincia Pavese' - dovremo cambiare residenza'. Sdrammatizza il sindaco: 'La situazione non e' grave. Mornico Losana non e' un paese omofobo.'

Pisa: Una Trans inchioda i suoi aggressori e poi denunciata per clandestinità


Pisa-Nonostante fosse consapevole di essere clandestina, una transessuale brasiliana ha denunciato alla polizia di essere stata malmenata e rapinata da tre giovani pisani permettendo il loro arresto. stata a sua volta denunciata per il reato di clandestinità. L'aggressione è avvenuta nella notte tra lunedì e martedì scorsi lungo la strada dove la trans brasiliana, domiciliata a Viareggio, aspetta i clienti. I tre pisani arrestati hanno 30, 20 e 18 anni, sono incensurati e avevano portato via alla brasiliana 300 euro. Erano arrivati a bordo di un'auto di cui, dopo l'aggressione subita, la transessuale è riuscita a prendere il numero di targa e a darlo alla polizia.

Invitiamo le autorita' e istituzioni a non considerarlo come un episodio isolato e chiediamo agli inquirenti di indagare accuratamente affinche' gli aggressori possano essere identificati e fermati quanto prima. Chiediamo a tutta la comunita' lgbt di rimanere compatta e continuare con coraggio e determinazione il percorso di sensibilizzazione e isolamento delle frange violente in Italia.

fonte:http://www.ansa.it