Nel novembre 2025 il Parlamento albanese ha approvato la nuova Legge di Uguaglianza di Genere, accolta con applausi dalla maggioranza socialista e con proteste fuori dall’aula. La riforma, che avrebbe dovuto avvicinare il Paese agli standard europei, è diventata terreno di scontro politico e culturale.
Due narrazioni opposte
La narrazione positiva (Citizens.al): Alcuni media albanesi hanno sottolineato gli aspetti innovativi della legge:
il riconoscimento del lavoro non retribuito delle donne, come cura domestica e assistenza familiare;
il rafforzamento della lotta alla violenza di genere;
l’introduzione di misure per ridurre le disuguaglianze strutturali tra uomini e donne. Secondo questa lettura, la legge rappresenta un passo avanti verso una società più equa.
La narrazione critica (Gay.it, Sloboden Pecat, altre fonti): Altre testate hanno denunciato invece un arretramento:
il Parlamento ha approvato 22 emendamenti che hanno eliminato i riferimenti a identità di genere ed espressione di genere;
la comunità LGBTIQ+ percepisce la riforma come un segnale di esclusione;
volantini e campagne di disinformazione hanno diffuso paure infondate su “cambi di sesso forzati” o matrimoni egualitari, oscurando il dibattito reale.
Il silenzio europeo
Nonostante l’Albania sia candidata all’ingresso nell’Unione Europea, le istituzioni comunitarie hanno mantenuto un silenzio istituzionale. Questo ha alimentato la sensazione di isolamento della società civile albanese, che si trova a fronteggiare da sola le contraddizioni della riforma.
Un testo ambiguo
La legge approvata contiene elementi di progresso (parità uomo-donna, riconoscimento del lavoro invisibile), ma resta ambigua sul fronte delle tutele per le persone trans e non binarie. È proprio questa ambivalenza che ha generato narrazioni divergenti: da un lato celebrazione, dall’altro denuncia.
La vicenda albanese mostra come una stessa legge possa essere raccontata in modi opposti: progresso o arretramento, inclusione o esclusione. In mezzo, la realtà di una società che lotta contro la disinformazione e cerca di definire il proprio futuro europeo.
Fonti citate
Citizens.al – Gli elementi positivi apportati dal disegno di legge sulla parità di genere
Gay.it (ottobre e novembre 2025)
Sloboden Pecat (Free Press, area balcanica)
Notizie in un Click (Italia, focus Balcani)

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