Translate

giovedì 4 dicembre 2025

Zerocalcare rinuncia a “Più libri più liberi”: «Non si condividono spazi con i nazisti»


Michele Rech, in arte Zerocalcare, è uno dei fumettisti più influenti della scena italiana contemporanea. Nato ad Arezzo nel 1983 e cresciuto a Rebibbia, ha trasformato il fumetto in uno strumento di memoria collettiva e impegno politico. Opere come La profezia dell’Armadillo, Kobane Calling e la serie Netflix Strappare lungo i bordi hanno raccontato con ironia e profondità le contraddizioni di una generazione, intrecciando autobiografia e cronaca sociale.

La sua decisione di rinunciare alla fiera “Più libri più liberi” non è un gesto isolato, ma un atto politico. La manifestazione romana, dedicata alla piccola e media editoria, ha confermato la presenza della casa editrice Passaggio al Bosco, nota per pubblicazioni che celebrano figure nazifasciste. Un gruppo di intellettuali, tra cui Alessandro Barbero e Antonio Scurati, aveva già lanciato un appello contro questa scelta. Zerocalcare ha scelto di non partecipare: «Ognuno ha i suoi paletti, questo è il mio. Non si condividono spazi con i nazisti».

Il caso mette in luce una dinamica inquietante: frange antidemocratiche sfruttano gli spazi della democrazia per diffondere idee che mirano a distruggerla.

La presenza di editori che esaltano il nazifascismo in una fiera culturale normalizza l’odio come “opinione legittima”.


La mancanza di prese di posizione nette da parte delle istituzioni culturali e politiche rischia di trasformarsi in complicità.


La democrazia, se non difesa, può essere trascinata lentamente verso nuove forme di autoritarismo, silenziose ma pervasive.


Il gesto di Zerocalcare è un atto di resistenza culturale. Ricorda che la libertà non è neutrale e che la cultura non può accogliere chi nega la dignità umana. In tempi di avanzata dell’estrema destra, dire no diventa un dovere civico e morale.

Nessun commento: