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sabato 13 dicembre 2025

“Orbán smascherato: la propaganda dei valori familiari crolla davanti allo scandalo abusi”


In Ungheria, il governo di Viktor Orbán è travolto da un dossier che documenta oltre 3.300 casi di abusi sessuali e fisici nei centri di assistenza e detenzione minorile. Video e testimonianze hanno mostrato violenze sistematiche, contraddicendo le dichiarazioni del premier che definiva la situazione “accettabile”. È una crisi istituzionale e morale che mette a nudo le contraddizioni di un potere che si proclama difensore dei valori familiari, ma che non ha protetto i più vulnerabili.
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Il dossier e le dimissioni: L’ex presidente Katalin Novák è stata costretta a lasciare l’incarico dopo la rivelazione di una grazia concessa a un dirigente condannato per aver insabbiato abusi su minori.


La reazione del governo: Orbán ha affidato i centri minorili alla polizia, ammettendo implicitamente il fallimento del sistema sociale.


La contraddizione politica: Mentre i bambini venivano abusati nelle strutture statali, il governo usava la retorica della “protezione dei minori” per reprimere la comunità LGBTQ+, vietando eventi e visibilità pubblica.


Il legame con l’Italia: Orbán non è un caso isolato. È considerato un alleato e un modello da parte della destra italiana, compresa la presidente del Consiglio. L’idea di “valori tradizionali” e “famiglia naturale” viene esportata come bandiera, ma dietro questa facciata si nascondono abusi, silenzi e repressione.

Questo scandalo dimostra come la retorica della protezione dei minori sia stata piegata a fini politici:

In Ungheria, per coprire violenze sistemiche e giustificare leggi discriminatorie.


In Italia, per alimentare un progetto politico che guarda a Orbán come modello di “ordine” e “tradizione”.

La realtà è che dietro la propaganda si nasconde un sistema che non difende i bambini, ma li abbandona; che non tutela la famiglia, ma la usa come slogan per reprimere diritti e libertà.

Lo scandalo ungherese non è solo una crisi nazionale: è un avvertimento per l’Europa. Quando un governo che si proclama difensore della famiglia si rivela incapace di proteggere i più vulnerabili, la sua retorica diventa pura propaganda. E quando questo modello viene indicato come esempio da seguire dalla destra italiana, la domanda diventa inevitabile: quale futuro ci aspetta se il “modello Orbán” diventa la regola?

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