Trafficking, un dossier Brasile-Italia


Trafficking, un dossier Brasile-Italia
Scritto da Antonio Forni • 27 maggio 2011

La ong International centre for migration policy development (Icmpd), attiva dal 1993 con sede a Vienna, ha presentato in settimana a Brasília, durante un convegno promosso dal ministero della Giustizia verdeoro, uno studio sulla tratta internazionale di esseri umani, risultato di indagini compiute sugli assi Brasile-Italia e Brasile-Portogallo.

Numerose le conclusioni dell'inchiesta, basata anche su interviste e colloqui con vittime di tali traffici (sfruttate soprattutto a scopi sessuali, ma non solo) e con persone che esercitano la prostituzione. Il profilo più comune di chi cade nella rete corrisponde a un soggetto tra i venti e i trenta anni di età, con basso tasso di scolarità e «ridottissime aspettative di mobilità sociale». La categoria maggiormente esposta e discriminata risulta essere quella delle transessuali, generalmente identificate come «le professioniste della prostituzione». Nei tre paesi presi in considerazione, sarebbe opinione diffusa che la prostituzione sia «per una persona transessuale, l'unico mezzo atto a garantirsi una remunerazione soddisfacente». L'Europa, in questo senso, viene giudicata una vera e propria «terra promessa». I meccanismi di reclutamento vanno da «un modello classico, che comprende l'inganno, il rapimento, la minaccia e la violenza fisica» a metodi più «negoziali, dove la vittima ha la cognizione di essere parte di un affare commerciale, seppure illecito». Il dossier segnala in Brasile un generale aumento del fenomeno del reclutamento di donne e transessuali, negli ultimi tre anni, specie nelle zone povere e periferiche. Principali stati di origine delle vittime sono Paraná, Goiás, Minas Gerais, Pará, Piauí e Pernambuco. La destinazione-Italia viene indicata come una delle più importanti. Nel nostro paese, oltre che alla prostituzione, donne e transessuali in arrivo in questo modo dal Brasile trovano impiego principalmente nei campi contigui «dello spettacolo e dell'intrattenimento a sfondo sessuale e nel commercio di articoli legati al sesso». Marginale è l'avvio verso settori quali la collaborazione domestica e l'assistenza agli anziani. Secondo Icmpd, «transfobia, omofobia, stereotipi, discriminazioni e razzismo» sono le chiavi interpretative del fenomeno in Italia. L'insieme delle leggi in vigore nel Belpaese è definito «eteronormativo» e rivolto «al privilegio nazionale», pertanto foriero di «disuguaglianze».

A detta del segretario brasiliano per la Giustizia, Paulo Abrão, esistono relazioni tra il traffico di esseri umani e altre problematiche, ad esempio «la vulnerabilità delle frontiere e la difficoltà di controllo dei movimenti migratori». Secondo il responsabile, entro quattro anni il governo brasiliano istituirà speciali nuclei statali per la lotta al trafficking.

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