Accanto a questi fatti, che per la loro risonanza ottengono di diritto uno spazio mediatico rilevante, esistono anche le battaglie quotidiane e personali dei transessuali, come racconta Antonia Monopoli, responsabile dello Sportello Trans dell’Associazione Nazionale Lotta all’Aids (ALA) Milano Onlus. «Sono arrivata a Milano dalla provincia di Bari: dieci anni sulla strada e poi, nel 2002, ho avuto l’occasione di reinventarmi dal punto di vista professionale». Antonia è passata dall’esperienza della prostituzione a quella del reinserimento nel mondo del lavoro. «Ci sono due realtà – sottolinea – che riguardano il mondo transessuale, ma i media troppo spesso si concentrano soltanto sulla prima, sui giri di prostituzione, come è accaduto a seguito dell’uccisione di Brenda e di tutto il “caso Marrazzo”, che giornali e televisione hanno eccessivamente strumentalizzato». Se il governo ha sposato la causa della campagna contro l’omofobia, «nonostante le promesse del ministro Carfagna, il mondo transessuale sta ancora attendendo un passo che vada nella direzione di una legge contro la transfobia, seppure Vladimir Luxuria abbia tentato di gettarne le basi durante la sua attività parlamentare».
A livello internazionale, in un anno sono state registrate trenta morti per uccisione violenta fra i transgender: è questo il dato diffuso a novembre 2010, in occasione della giornata annuale per la memoria delle vittime della transfobia. Ma si parla soltanto delle aggressioni denunciate: tutto il resto rimane sommerso. «In Italia non si parla di vera e propria persecuzione delle persone transessuali – conclude Antonia Monopoli – ma una volta che chi ha cambiato il proprio sesso decide di svelarsi in qualche modo al mondo circostante, oltre che seguire specifici protocolli medici, deve anche intraprendere un lungo percorso personale per realizzarsi nella società in quanto transessuale».
Fonte:http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/trans-milano-strada-impegno-sociale-700678/
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