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sabato 29 gennaio 2011

Donne coraggio - Si battono per i diritti umani. Contro i regimi e le repressioni. Spesso al prezzo della vita


Sta circolando sul Facebook un messaggio che dice: “Abbiamo deciso di fare qualcosa di speciale su Facebook. In un periodo in cui la stampa, voyeristica e morbosa, sembra attribuire alle donne come unica professione “il lavoro più antico del mondo”; riscopriamo le grandi donne del passato, per permettere a quelle del presente di avere modelli diversi di identificazione e non inibire lo sviluppo di quelle del futuro. Scegli una grande donna della storia e usane la foto sul tuo profilo. Inoltrate questo messaggio a quante più donne conoscete”.

Io vanessa mazza, ho scelto Aung San Suu Kyi, l'attivista birmana premio Nobel per la pace. Come foto del mio profilo su facebook. Particolarmente significative le parole del presidente americano Barack Obama che ha chiamato Aung San "la mia eroina". "Mentre il regime birmano tentava di isolare e ridurre al silenzio Aung San Suu Kyi, -ha detto il Presidente in un comunicato- lei ha continuato la sua coraggiosa lotta per la democrazia e il cambiamento in Birmania. E' la mia eroina ed è una fonte di ispirazione per tutti coloro che si adoperano a favore dell'affermazione dei diritti umani in Birmania e in tutto il mondo".





Qui sotto, un pezzo del articolo di Federica Bianchi.

Minute e anziane, e preparate. Giovani e indomite, e determinate. Per loro la vita è lotta. Contro governi che brandiscono la religione come arma di guerra per azzittirle e farne docili serve, e contro quelle società - dal Messico al Congo - che semplicemente ne umiliano il corpo e l'anima. Contro l'inetta giunta militare birmana (è il caso famoso di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace. Combattono contro una diga in India perché "i dollari non sono commestibili" (l'attivista Medha Patkar), e in nome degli alberi portatori di pace in Kenya (il premio Nobel Wangaari Mathai). Osano indossare i pantaloni in Sudan. Rivendicare a costo della vita il diritto alla maternità in Zambia e in Cina. Cercano di guidare l'automobile o varcare il confine dell'Arabia Saudita non accompagnate da un uomo. I nemici sono sempre l'ingiustizia e la sopraffazione. Ma le forme di lotta sono infinite. Con ognuna mettono in gioco la vita perché un giorno altre donne possano averla, una vita. Sono le eroine del nuovo millennio: le donne che non si arrendono a società fatte contro di loro. A differenza degli eroi uomini,

quando combattono nel nome dei diritti umani, della democrazia, della libertà, lottano prima di tutto per la sopravvivenza loro e dei loro figli.


Articolo di Federica Bianchi
(21 agosto 2009)
Fonte:http://espresso.repubblica.it/dettaglio/donne-coraggio/2107492/11/2

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