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giovedì 9 luglio 2009

'Il buffone d'Europa': la stampa estera non fa sconti a Berlusconi


La stampa estera non fa sconti. A Berlusconi e alla sue vicende private, ma soprattutto al suo modo di gestire il potere, la stampa internazionale dedica analisi che al premier sicuramente non faranno piacere. Dopo l'affondo del Guardian e del New York Times, tamponati dalle parole diplomatiche di Obama e di Barroso, il quadro non si è affatto schiarito, tanto che un lungo articolo di presentazione del vertice comparso sul settimanale francese Express si intitola "Inchiesta sul buffone d'Europa". per leggere il articolo http://www.unita.it/news/esteri/86233/il_buffone_deuropa_la_stampa_estera_non_fa_sconti_a_berlusconi


Obama: «Napolitano vero leader morale del Paese»


In mattinata, Barack Obama, il presidente americano, era arrivato a Roma. E proprio dalla Capitale, in una città blindata, è cominciato il primo atto del summit mondiale. Accompagnato dalla moglie Michelle si è subito recato al Quirinale per l’incontro con il Capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano. Un colloquio di 40 mininuti, in cui sono stati esaminati tutti i temi che verranno discussi dagli otto Grandi nella caserma di Coppito all’Aquila. Il capo della Casa Bianca ha fatto i complimenti a Napolitano: "E' una persona gentilissima, un leader mondiale che terremo sempre a cuore. grazie per la sua leadership e per l'amicizia verso gli Stati Uniti". "Abbiamo ragionato - ha detto il capo dello stato italiano - sulla presenza in Afghanistan» tema su cui «Obama ha espresso un ringraziamento». Sugli argomenti del G8, si parli "di cambiamenti climatici o della povertà nel mondo o della crisi finanziaria o della non proliferazione nucleare, sono tutte questioni su cui il governo italiano ha una grande leadership", ha detto Obama, ricordando che esiste "un incredibile legame tra i nostri popoli, la tradizione italiana ha arricchito tanto gli Stati Uniti ed è un piacere essere qui. Il governo italiano è un grande amico degli Usa e su molte questioni lavoriamo fianco a fianco come in Afghanistan per isolare gli estremisti e rafforzare la componente moderata. L'Italia è un paese amico".




Tra le manifestazioni curiose e ironiche che accompagnano il vertice dei Grandi del Mondo quella al centro di Roma: uno spogliarello di alcune ragazze per il clima. con uno striscione in inglese che la polizia però non ha gradito: "Teniamo il clima più freddo, così Berlusconi può tenersi i vestiti addosso". Cinque persone sono state fermate e poi rilasciate mentre tentavano uno spogliarello. L'intervento di polizia e carabinieri li ha bloccati. Si tratta di un greco, un francese, una ragazza americana e una brasiliana.Obama ha raggiunto l'Aquila e la prima cosa che ha notato è stata una scritta: "Yes, we camp"! (Sì, noi siamo accampati). E la protesta dei terremotati dell'Aquila. La frase campeggia sulla collina aquilana di Colle di Roio. Un messaggio ai grandi della terra che stanno per riunirsi nella caserma della guardia di Finanza di Coppito. I manifestanti hanno voluto ribadire così che all'Aquila la situazione è "davvero drammatica". Lo slogan l'hanno visto tutti, non solo Obama. L'ha notata anche la Cancelliera Angela Merkel che ha fatto un giro ad Onna, il paese teatro di una strage nazista e che il governo tedesco aiuterà a ricostruire. Come dicono gli organizzatori della protesta "finora ci hanno detto che gli abruzzesi sono forti e gentili, non vorremmo che questo significasse che siamo fessi". I problemi ci sono e non basta un vertice per rendersene conto.

Lo slogan è destinato a diventare il principale simbolo «non ufficiale» del G8 dell'Aquila: l'ormai celebre frase «Yes we amp»,oltre che sulla collina di Roio a salutare provocatoriamente i grandi della terra, viene ora replicata più volte in diversi striscioni appesi sulle pareti di alcuni edifici dell'Aquila. Uno slogan efficace, che parafrasa la celebre e vittoriosa frase di Obama per ricordare ironicamente al mondo che mentre si discetta di problemi internazionali c'è chi «campeggia» ormai da mesi, cacciato dal terremoto fuori dalla propria case. «E oggi pomeriggio - annuncia Mattia Lolli, del comitato 3.32 che ha promosso l'iniziativa - srotoleremo un grande striscione con la scritta »Yes we camp« anche su un palazzo vicino alla tendopoli di piazza d'Armi, dove passano tutte le delegazioni che si recano in visita del centro storico. In modo che tutti i grandi della terra la leggano». In questo momento il «3.32», insieme agli altri comitati di cittadini aquilani nati all'indomani del terremoto, è riunito in assemblea per mettere a punto le prossime iniziative.

fonte: da leggere.
http://www.corriere.it
http://www.unita.it
http://www.affaritaliani.it/

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