La caccia alle "balene pilota", nelle isole Fær Øer , arcipelago danese a sud dell'Islanda, non si ferma. Ed è cruenta. I cetacei non si inseguono in mare aperto: li si aspettano a terra, quando si avvicinano alle coste in cerca di cibo, li si circondano, e inizia così una vera e propria mattanza a colpi di ascia e uncini.
E' una tradizione che va avanti, ogni anno, sicuramente dal 1709 anche se le prime testimonianze documentate risalgono alla fine del '500. L'uccisione di questi cetacei avviene in un territorio che si trova sotto la giurisdizione della Danimarca, ma queste isole di fatto godono di ampia autonomia, soprattutto se tratta di questioni legate all'ambiente e alla pesca.
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LA DENUNCIA - E' uno spettacolo mostruoso ed è una oscenità abbracciata completamente dal governo danese e da molta gente danese" afferma Alessandro Giannì, responsabile della campagna mare di Greenpeace, «"questo tipo di caccia non rientra certo nelle dimensioni di attività finalizzata al sostentamento della popolazione locale. Spesso si usa questa motivazione, come è già accaduto nell'arcipelago Norvegese delle isole Lofoten, ma quando poi si va a controllare si verifica che i numeri e il giro d'affari smentiscono totalmente questa versione".
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