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venerdì 3 ottobre 2008

Moni Ovadia


“Mi sento completamente straniero in questo Paese. Non riconosco più i sogni che aveva l’Italia. Non riconosco più le aspettative. Non riconosco neanche più quello che un po’ era uno stereotipo, ma che era una sorta di riserva di credibilità italiana, cioè un Paese di gente buona. Oggi appare un Paese di gente cattiva, aggressiva, risentita… non c’è gioia di vivere in questo Paese. È un Paese mortificato, anche in quelle che erano le sue supposte virtù: la capacità di cavarsela, di venirne sempre fuori… Un Paese terribilmente involgarito. È un Paese che declina pesantemente verso il razzismo».

Sono parole di Moni Ovadia, che abbiamo intervistato. Nella lunga conversazione Moni parla di crisi della democrazia costituzionale, revisionismo, anticomunismo, nuovo razzismo, perdita della memoria, uso politico della paura. Il video è diviso in tre blocchi. Li metteremo on line a puntate. In questo primo blocco si discute in particolare dei caratteri dell’Italia berlusconiana.

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