LA SOLIDARIETà è PREZIOSA


di Nicoletta Poidimani

Questa mattina presso il Tribunale di Milano, Preziosa - la trans brasiliana che nel luglio scorso venne violentemente picchiata nel Cpt milanese di via Corelli - verrà finalmente sentita come "persona informata sui fatti". In seguito a quel pestaggio e all'omissione di soccorso da parte del personale della Croce Rossa, Preziosa trovò il coraggio di denunciare l'accaduto, pur sapendo il rischio di ritorsioni a cui andava incontro.

Per sostenerla, il Comitato antirazzista milanese si troverà sotto il tribunale con lo slogan "la tua solidarietà è preziosa" e nel comunicato ricorda che "si arriva a questa data senza aver ottenuto alcuna garanzia in merito alla sua tutela: ancora manca il permesso di soggiorno per motivi di giustizia". In effetti, per tutti questi mesi Preziosa ha continuato a vivere in condizioni di clandestinità, col rischio che, se fosse stata fermata di nuovo, sarebbe stata espulsa immediatamente, quindi non avrebbe potuto presenziare al processo e probabilmente la sua denuncia si sarebbe risolta in un nulla di fatto.

Intanto, dopo le rivolte estive finite con risultati nulli dal punto di vista dei diritti umani, nel Cpt di via Corelli le migranti e i migranti rinchiusi si trovano ad affrontare una nuova fase. Se la scorsa estate i problemi erano legati alle pessime condizioni igieniche e alimentari nonché alla scarsa quantità di acqua potabile fornita dalla direzione, ora le difficoltà sono legate anche al sopraggiungere dei primi freddi: chi è sprovvisto di abiti adatti alla stagione non può neppure uscire all'aria. Intanto il problema del sovraffollamento permane, nonostante pare vi sia un'accelerazione delle pratiche di espulsione per i lavoratori e le lavoratrici che hanno una vertenza in corso col datore di lavoro, così che tali vertenze non vengono mai portate a termine.

Tutti questi fattori rendono evidente come il sistema concentrazionario dei Cpt (oggi Cie- Centri di identificazione e di espulsione) non sia un mondo a sé ma, invece, abbia una relazione stretta col sistema di sfruttamento della manodopera migrante.

Il Mit - Movimento identità transessuale - in un comunicato di sostegno, denuncia quel "filo spinato messo intorno ai percorsi di fuga dalla miseria, di emancipazione da chiusure politiche-culturali" che "ha rinchiuso Preziosa nei lager di stato". E sottolinea come ciò riguardi l'orgoglio e la dignità di tutte le persone transessuali, indipendentemente dalla cittadinanza, anche se è in base a logiche ingiuste ed escludenti che Preziosa - "persona in transito non solo verso un genere e un sesso più suoi ma soprattutto verso un paese più giusto e accogliente" - viene considerata irregolare e quindi clandestina.

Oggi, dunque, mentre nell'edificio-simbolo dell'architettura fascista si giocherà il diritto di una trans migrante di far luce sulle violenze subite e di rimanere in Italia, si esprimerà solidarietà alle lotte delle/i migranti contro l'orrore dei Cpt.

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