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giovedì 23 ottobre 2008

Gay Pride, "il cardinal Bagnasco non ci riceve"

Grillini: "Vorrei spiegargli le nostre ragioni"
di Donatella Alfonso
Il pride di Genova? «Vorrei che dalla Liguria partisse un´occasione per una discussione vera sui diritti individuali, e che questa marea che caratterizzerà le vie di Genova sia l´elemento che porti ad una nuova mobilitazione» dice Franco Grillini, già parlamentare Ds, storico fondatore e ora presidente onorario di Arcigay. Le polemiche con il mondo cattolico per la sfilata del Pride e la processione del Corpus Domini? "Dico la verità, avremmo fatto veramente a meno di trent´anni di scontro frontale che noi non abbiamo cercato, e il cui inizio è la pastorale di Joseph Ratzinger del 1986... Io mi auguro di poter fare due chiacchiere con Bagnasco, non si capisce perché parli con tutti e non con noi: il dialogo noi lo abbiamo sempre cercato, è un atto costitutivo del movimento omosessuale. Peraltro Bagnasco è stato molto moderato rispetto alle azioni scomposte di una parte del mondo politico...".

Parte dai "25 anni di rivoluzione gentile", come recita il sottotitolo del suo Ecce Omo (scritto con Laura Maragnani) e nella saletta affollata del Fnac Franco Grillini, accompagnato dal presidente nazionale di Arcigay, il genovese Riccardo Gottardi, fa il punto di quanta strada abbia fatto il movimento dei diritti civili, strettamente legato a quello dei diritti omosessuali, ma quanto ora rischi d´una battuta d´arresto. E dà in pratica il via alle manifestazioni che porteranno agli eventi del Gay Pride di giugno, forse il 13, forse un´altra data. «Con questo governo il dialogo è impossibile - chiarisce Grillini - tranne qualche dichiarazione sul rifiuto dell´omofobia, non c´è nulla. Non parliamo delle prese di posizione del ministro Carfagna sul Pride; e per quanto riguarda le unioni di fatto, c´è solo la proposta Brunetta-Rotondi che peraltro esclude gli omosessuali dalla definizione di famiglia E allora spero che non venga nemmeno approvata». ma i progressisti, insiste Grilli, hanno comunque il dovere di darsi da fare, di «anche se con poche illusioni» e proprio il Prode, in particolare quello di Genova, «può avere una risonanza enorme, e soprattutto non limitarsi alla sfilata finale, troppo spesso indicata come folcloristica perché si preferisce fotografare venti viados invece che migliaia di persone qualsiasi».
Il Pride porta bene, insiste Grillini, e ricorda l´elezione di Nichi Vendola a presidente della Puglia dopo l´evento più difficile, contestato e di successo degli ultimi anni. faremo la nostra parte, assicurano i rappresentanti della politica locale; da Cristina Morelli, che dei Verdi è responsabile nazionale dei diritti civili e che ricorda come la regione stia lavorando ad una legge contro l´omofobia, mentre in Comune resta la proposta dei Pacs in stile Padova, all´assessore regionale alla Cultura Fabio Morchio, che conferma come l´appoggio ci sarà, anche se i soldi, quelli non potranno essere molti. Ci saremo e proprio la Genova dei diritti saprà trovare un´eco, conferma Marina Dondero, vicepresidente e assessore alle pari opportunità della Provincia.

Nando dalla Chiesa, consulente di Marta Vincenzi per i diritti e la promozione della città, ricorda che la sindaco si è detta "lusingata" della scelta, e che l´intenzione è quella, davvero, «di confrontarsi non solo su manifestazione e corteo, ma su occasioni per ragionare in modo aperto e responsabile su tutto ciò che il movimento ha da esprimere».
(22 ottobre 2008)

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