Che vuol dire essere diverso oggi Posted on 07 Agosto 2008 by tizianav

La diversità è la presenza costante di questo scorcio di inizio secolo. Le diversità sarebbe più esatto dire: di sesso, di genere, diversità di pensiero politico, culturali o religiose. Queste si corrono incontro, si scontrano e quasi mai, per ora, si incontrano; in fondo fa comodo a tutti e per ora è meglio così. Difficile affrontarsi. Affrontare se stessi rispetto al resto del mondo. Siamo tutti, ancora, adolescenti; cerchiamo ancora un’identità e banalmente, la felicità. Ci manca il coraggio per essere adulti. Il confine è lì, la capacità di fare una scelta, di portarla avanti. Per le diversità dentro di noi il silenzio. Nel blog di Vanessa Mazza (transessuale) testuali parole: “Questo blog ovviamente non è dedicato ai transessuali che si nascondono, per me l’ipocrisia è vergognosa quanto l’ignoranza della gente”. Non è semplice nascere in un corpo che non è tuo. Posso solo immaginarlo ed è inutile stare a parlarne; il rischio di banalizzare tutto è in agguato.
Vorrei invece parlare del coraggio, perché a questo bisogna rispondere e chiedere a questo. Ed essere ciò che si è, senza nessuna ombra, affrontando a testa alta tutto quello che ti viene sputato addosso, senza aiuti, senza nessuno, è coraggio. Immaginavo la ragazza uccisa a Milano in questi giorni di agosto in via Novara. I casi di transessuali e trans gender uccisi barbaramente sono molti nel mondo e questo si aggiunge alla lista. Tutele? Nessuna. Associazioni, come la “AzioneTrans” cercano di unire, supportare, far conoscere problematiche e disagi, aiutano e non poco, creano una comunità. Per cercare di capire ci vuole coraggio, ci vuole coraggio a resistere. Le mazzate degli abitanti della periferia romana, sulla Prenestina a Roma, a maggio di quest’anno, contro le ragazze transessuali che si prostituivano, non sono un gesto di coraggio: una ragazza portata via dalla polizia dopo gli scontri diceva: “non siamo bestie siamo esseri umani”. Le mille violenze sottili degli sguardi non sono da meno, la curiosità, la paura, anche chi scrive non ne è immune. Lo sforzo di non giudicare o fare battute è dura per chi è fuori e guarda e non conosce.
Stavo lavorando quest’inverno in un negozio. Necessitavo per il noleggio di un film di vedere un documento di identità, non ero sicuro fosse un transessuale, ma la malizia è uno scoglio duro. Il nome era maschile. Ma quello su cui mi cade l’occhio era la data di nascita: 1987. Aveva la mia età, era così giovane e già aveva fatto una scelta così difficile così grande, e io lì non ero né carne né pesce, l’ho ammirata. Non dovevo fare una scelta così grande, cose molto più piccole e non ne avevo il coraggio. Lei lì aveva cambiato tutto, continente e sesso. Eppure era serena, rideva. Per molta parte della società era un rifiuto, in realtà poteva guardarci tutti dall’alto in basso, ma non lo faceva, sorrideva.

Giuliano Buzzao
http://www.lasvolta.org/?p=64

Commenti

Anonimo ha detto…
People should read this.

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