Quando digitate Valentijn de Hingh nella barra di ricerca su Google, ottenete molti risultati.
La maggior parte di questi la riguardano, alcuni sono stati scritti da lei.
Passandoli velocemente in rassegna, si notano alcune parole ricorrenti: modella, transgender, documentario. Comunque, descrivere Valentijn come una modella transgender la cui vita è stata seguita da un documentarista non le rende giustizia.
Quando viene filmata la prima volta, Valentijn è un bimbo di otto anni. Inizialmente, le riprese fanno parte di un programma televisivo sui disordini di identità sessuale nei bambini.
In seguito, il documentarista Hetty Niesch decide di filmare Valentijn per un periodo più lungo e di realizzare un documentario sulla sua vita e sulle decisioni che avrebbe preso in futuro. Quel periodo dura nove anni. Quando il documentario va in onda alla tv olandese, nel 2007, la gente capisce di aver potuto gettare uno sguardo unico sulla vita di un bambino trasgender, difficoltà e stigmatizzazioni comprese.
Dopo la messa in onda, Valentijn, che nel frattempo si sottopone a un'operazione per cambiare sesso, si sente in un certo senso sollevata. Pur molto colpita da quanto ha visto, si rende conto di dover procedere con la sua vita, per non rimanere quella che era nel documentario. E così fa.
A 17 anni, con un'altezza di un metro e ottanta e zigomi che molte modelle invidiano, Valentijn non ci mette molto a trovare lavoro presso un'agenzia olandese di modelle. Dopo poco, viene mandata a Parigi, dove sfila sulle passerelle di Martin Margiela e Comme des Garçons. Alla fine, però, viene considerata troppo alta (ha raggiunto un metro e ottantasei) per poter diventare una top model.
Le rimane la passione per la moda.
Annovera Alexander McQueen e Olivier Theyskens come designer preferiti e Isabella Blow come incona di stile numero uno. Non a caso, figure note per le loro creazioni spettacolari o per le loro vite eccentriche, o per entrambe le cose.
Questo si traduce perfettamente nello stile personale di Valentijn, decisamente fuori dall'ordinario.
Nel 2010 inizia a lavorare come assistant booker alla famosa agenzia di modelle Paparazzi di Amsterdam, dove mette a frutto la sua esperienza come modella.
Quando il mondo della moda inizia ad interessarsi a modelli transgender come Lea T. e Andrej Pejic, arriva il momento per rilanciare la sua carriera di modella.
Dopo qualche mese, vola a New York per la prima volta, dove viene ritratta da Patrick Demarchelier per la rivista LOVE, sotto la direzione di Katie Grand.
Lavora anche con Benjamin Alexander Huseby per il controverso Candy magazine di Luis Venegas.
Come risultato, la sua carriera di modella sboccia nuovamente: infatti, al momento sta lavorando con molte riviste.
Al tempo stesso, studia scienze letterarie all'Università di Amsterdam, dove si sente a casa e può essere davvero se stessa.
In futuro, le piacerebbe lavorare nel giornalismo di moda, combinando l'interesse per la moda con la passione per la scrittura. Attualmente, sta avendo successo come contributor del popolare sito olandese Spunk.
Chissà, nel giro di dieci o quindici anni Valentijn potrebbe diventare la nuova Cathy Horyn o la nuova Suzy Menkes.
Special thanks to G. Koning
Producer e testo Jan Clemens Hoek
Filmed by Marco van Rijt
Stylist Habib Yahyaoui
Hair and make-up Chantal van Gogh
Assistants Michele van Vliet, Fleur Hoogeveen
Abiti e accessori: Alexander Wang, Rick Owens, Gareth Pugh, Lanvin, Yohji Yamamoto, Jumya Watanabe
Special thanks to Carma Coma and Kabinet.
Fonte:http://www.vogue.it/vogue-starscelebsmodels/models-and-supermodels/2011/06/valentijn-de-hingh
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