I colori dell'arcobaleno arrivano nelle città del mondo. Dopo la decisione di New York di legalizzare le unioni gay, la festa ha un motivo in più per essere celebrata. Oltre a Napoli e Rimini strade affollate anche a Parigi, Seattle, Helsinki, Valencia, St. Louis. Per chiedere parità, cortei da giugno ai prossimi mesi.
Milano.
Il primo pride sotto Pisapia 9, che però al corteo non è stato presente, è partito con le note dell'Inno d'Italia. Chi è uscito dalla metropolitana in piazza Lima è quindi passato sotto un arco arcobaleno, il primo dei coreografici simboli con cui Corso Buenos Aires è stato allestito in occasione del gay pride. La destinazione finale è Piazza Castello. Presenti Agedo (associazione genitori di omosessuali), Arcilesbica, Arcigay, Renzo e Lucio, Famiglie Arcobaleno, associazione Radicale, ma soprattutto tante persone senza simboli se non l'arcobaleno, chi sul viso, chi tra i capelli, chi sulla maglietta o su una bandiera. "A seguito del grande successo dell'Europride di Roma, anche a Milano patrocinio al GayPride - aveva scritto su Twitter, Giuliano Pisapia -. (il Pride) del 25 giugno". Già in campagna elettorale, tra la comunità lgbt milanese e l'allora candidato a sindaco del centrosinistra, si era istaurato un dialogo e un rapporto di fiducia. Pisapia era stato l'unico aspirante primo cittadino a incontrare le associazioni e a impegnarsi ufficialmente per l'istituzione del registro delle coppie di fatto. Con il pride in città, "il primo segnale è appena arrivato", si legge sul sito di Arcigay.
Berlino.
Più di un milione di persone sono arrivate alla 33esima edizione della "Christopher Street Day", il pride berlinese, tra i più famosi del mondo. Quest'anno omosessuali, lesbiche e transgender hanno preparato anche una mega-protesta contro il Papa Benedetto XVI in occasione della sua visita il 22 settembre, contro la sua politica poco gay friendly e convinti che il pontefice sia il "responsabile della loro oppressione". L'associazione lesben- und schwulenverband berlin-brandenburg (Lsvd) il 22 settembre ha in programma una manifestazione "contro l'omofobia nella politica sessuale e dei sessi del Papa", organizzata da una coalizione di 33 organizzazioni unite sotto il nome di "Il Papa arriva!". "Ci rivolgiamo contro il Papa in quanto uno dei principali responsabili dell'oppressione di lesbiche, gay e transgender nel mondo. Sul piano internazionale lo stato vaticano combatte al fianco di brutali dittature contro i diritti di lesbiche, gay e transgender", si legge nella petizione, firmata da 1620 persone.
Parigi.
Dal 1971 c'è in Francia un movimento omosessuale molto compatto e visibile. La prima manifestazione omosessuale indipendente organizzata nel paese risale al 1977, seguita a ruota da manifestazioni contro la discriminazione negli anni successivi. Alla Marché des Fiertés, il gay pride parigino, partecipano più di 500mila persone tra lgbt ed etero, in un'interminabile carovana danzante. Serate a tema in tutta la città soprattutto nel distretto di Marais. Il gay pride di Parigi ha preso il via alle 14 da Place du 18 Juin, fermata della metro Montparnasse-Bienvenue, per percorrere la città attraverso Boulevard du Montparnasse, Boulevard St-Germain fino alla grande festa finale di Place de la Bastille.
BRASILE, TRE MILIONI AL GAY PRIDE PIU' GRANDE DEL MONDO
La bandiera dell'arcobaleno sventola con allegria tra le strade della capitale paulista
Dopo i gay pride di Roma, Parigi e Berlino, dopo i festeggiamenti - appassionati (e liberatori ?) - in tutto il mondo per la legalizzazione dei matrimoni tra omosessuali a New York, non poteva mancare San Paolo. Nella città più popolosa del Brasile da 15 anni si tiene la più famosa parata per i diritti gay del pianeta. Quest'anno ancora più allegra dopo la svolta storica nello stato di New York. I coloratissimi brasiliani non si sono certo fatti fermare dalla pioggia: erano ben tre milioni, numeri che fanno impallidire qualsiasi altra manifestazione sull'orgoglio omosesuale del pianeta. Ne facevano parte non soltanto omosex, bisex o trans anche semplici simpatizzanti etero che hanno partecipato ballando e mascherandosi sul'Avenida Paulista, uno dei viali più trafficati di San Paulo, quasi fosse il carnevale. E' anche se in Brasile le coppie gay sono riconosciute, le discriminaizoni sono sempre dietro l'angolo, soprattutto da parte dei gruppi cattolici oltranzisti. Come ricorda un trans che vuole rimanere anomino: " C'è anche un'altra lettura del Vangelo: abbiamo tutti gli stessi diritti, siamo tutti uguali, vogliamo rispetto per tutti. Non vogliamo altri diritti. Vogliamo solo essere riconosciuti come gli altri. Ecco quello che vogliamo." Una parada arcobaleno in un paese dove le differenze sono la normalità . Fino al punto che al Congresso è ora in discussione una legge, osteggiata dalle lobby cattoliche, che prevede di perseguire chi promuove la discrinimazione contro gli omosessuali. La coloratissima parata di San Paolo si è svolta lo stesso giorno di un altro gay pride, altrettanto grandioso e festoso, a New York, e di uno invece molto più timido e impaurito, in Turchia. L'anno scorso ad Ankara erano solo in 200 a sfilare per i diritti dei cosiddetti diversi, quest'anno erano 5000, sfidando paure e pregiudizi.
New York
Il Gay Pride a New York è stato un successone – lo saprete tutti, ma scriverlo, immortalarlo in queste poche righe, seppur virtuali, è d’obbligo, a maggior ragione che l’evento è stato scandito da momenti a dir poco entusiasmanti. Chi tra gli americani potrà mai dimenticare l’approvazione dei matrimoni omosessuali da parte del governatore Andrew Cuomo? Nessuno, ovviamente. Al Pride hanno preso parte in tantissimi: non soltanto tutta la comunità LGBT, ma anche vari esponenti politici, felici di poter festeggiare assieme ai loro cittadini. Il nostro non è stato meno in quanto a colori, aspettative e speranze, ma loro sono più avanti – è inutile negarlo.
Le stime ufficiali parlano di mezzo milione di partecipanti; gli organizzatori, invece, di oltre due milioni. Indipendentemente dai dati, state pur certi che la Grande Mela è stata invasa da una ordata di gente stufa di discriminazione, omofobia, diritti imperfetti… Insomma, stanca di essere considerata di “serie B”.
Hanno conquistato la vera cittadinanza finalmente, dando uno scossone di quelli mai visti prima a tutto il mondo. Tom Duane, senatore, ne è sicuro e aggiunge: “È come Natale e Capodanno insieme ma ritengo che oggi sarà ancora più festosa“.
La 36/ma strada ha dato il via a tutto con una marcia nunziale in grande stile; a Stonewall Inn, nei pressi del Greenwich Village, l’evento è stato suggellato. Non poteva essere diversamente: nel 1969, infatti, proprio qui, i gay iniziarono la loro ribellione contro le autorità, dando inizio al movimento dei diritti degli omosessuali (nel 1970, ci sarà la prima parata a tinte arcobaleno).
Fonte:http://www.repubblica.it/cronaca/2011/06/25/news/gay_pride-25giugno-18226200/?ref=HREC1-11
http://tg.la7.it/cultura_e_societa/video-i433892
http://www.gaywave.it/articolo/gay-pride-new-york-2011-tutte-le-foto-della-parata/32055/
http://www.ibtimes.com/articles/170037/20110627/gay-pride-parade-2011-new-york-san-francisco-paris-mexico-world-global-pride-lgbt-gay-queer.htm
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