La Corte Suprema dell’Austria ha dato ragione a una coppia di lesbiche che aveva chiesto di poter accedere alla riproduzione assistita, cosa questa vietata dalla legislazione austriaca. La Corte Suprema ha ritenuto tale proibizione come una palese discriminazione basata sull’orientamento sessuale e si è rivolto alla Corte Costituzionale perché annulli tale norma per incostituzionalità. La decisione della Corte Costituzionale dovrebbe giungere nel prossimo autunno.
La coppia, residente a Wels nell’Alta Austria, aveva chiesto di accedere alla riproduzione assistita perché una delle due potesse rimanere incinta. La richiesta è stata respinta e la giustizia ordinaria ha confermato la decisione basandosi sulla legge austriaca che vieta alle lesbiche – tanto single quanto unite civilmente – di poter aver accesso a tali tecniche. Ora la Corte Suprema ha sentenziato che tale divieto è discriminatorio e contrario alla giurisprudenza in materia della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
La decisione della Corte Suprema è stata accolta con molta soddisfazione da parte del collettivo lgbt. La classe politica, invece, è divisa (tanto per cambiare): i Socialdemocratici e i Verdi hanno espresso soddisfazione e speranza che la Corte Costituzionale avalli il criterio della Corte Suprema e ponga fine al divieto; il Partito Popolare Austriaco, invece, ha espresso il proprio disaccordo sebbene rispetterà la decisione ultima che prenderà la Corte Costituzionale; il Partito della Libertà Austriaco, di estrema destra, considera la decisione alla stregua di un “esperimento sociopolitico” e ha espresso la speranza che che la Corte Costituzionale si pronunci in maniera diversa dalla Corte Suprema; infine l’Alleanza per il futuro dell’Austria (partito di estrema destra fondato nel 2005 dal defunto Jörg Haider) preferisce non pronunciarsi fino a quando non ci sarà una sentenza definitiva.
Sul finire del 2009 l’Austria ha approvato una legge che permette le unioni civili tra persone dello stesso sesso, ma esclude esplicitamente l’adozione congiunta o l’accesso alle tecniche di riproduzione assistita. Tali condizioni – insieme ad altre – hanno fatto sì che la legge sulle unioni civili fosse approvata anche dai conservatori del Partito Popolare Austriaco che governano in coalizione con i Socialdemocratici.
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