“Se la memoria non è uno strumento di costruzione del futuro, se non viene sottratta alle forme retoriche della routine, rischia di diventare un boomerang. Per evitare una simile pericolosa eventualità, è urgente vivificare il senso ultimo della Shoah nella battaglia contro ogni forma di razzismo, di sopraffazione, di offesa alla dignità e al diritto degli uomini, di ogni uomo. Solo il legame con le grandi battaglie per l’uguaglianza, per la pace, per la giustizia sociale, per la sacralità universale di ogni esistenza umana tiene viva quella memoria e la rilancia eticamente contro l’inaridimento celebrativo e l’isterilirsi nelle forme museali che ne fanno una comoda copertura delle false coscienze. Il cammino che hai compiuto è il timone che ti orienta per il cammino che devi compiere”. Moni Ovadia
Vogliamo che il 66° ‘Giorno della Memoria’ sia ispirato da queste parole.
La memoria deve diventare progetto per il futuro proprio in un momento di svolta in cui gli ultimi testimoni di quello che accadde se ne stanno andando, proprio in un momento in cui la crisi economica inasprisce gli animi e spinge le proprie insoddisfazioni verso capri espiatori dell’ultim’ora.
Il 27 gennaio 1945 vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz, ma la civiltà occidentale, oggi, si trova davanti molti altri muri da abbattere per affermare, al di là d’ogni discriminazione, i diritti civili, sia attraverso le leggi, sia attraverso l’interiorizzazione di valori che dovrebbero essere ormai patrimonio saldo e condiviso. Fonte(http://puglialive.net/home/news_det.php?nid=39273)
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Il testo dell'articolo 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. » |
La persecuzione sistemica dei disabili mentali, dei disabili fisici, delle persone omosessuali e delle etnie minori dell’est europeo furono il prodromo dello sterminio che complessivamente causarono più di 6,5 milioni di morti nei campi di concentramento. Oltre alla triste Storia della Soluzione Finale, vi sono migliaia di piccole Storie meritevoli di essere narrate, perché rappresentano la follia di un progetto criminale su scala continentale per sopprimere vite considerate indegne di essere vissute.
Per Ricordare
Tante, troppe cose
l'uomo non deve dimenticare.
Per non dimenticare la Shoà,
per non dimenticare il fratello negro
schiavizzato torturato martoriato,
per non dimenticare la crudeltà dei cuori,
per non dimenticare il pianto innocente
di un bimbo fra braccia tenere inerti,
per non dimenticare lo sguardo della sofferenza,
per non dimenticare il vuoto dell'ignoranza
l'arroganza delle serpi...
Troppo l'uomo ha da ricordare:
Per non riviverlo
per non farlo rivivere
per non ricreare l'Inferno
né alimentarne le fiamme.
Furore del delitto
terrore della mente
ubriacatura del potere
miseria avvilente
paura di Essere!
Troppo l'uomo ha da disseppellire
da riportare in vita da una morte ingiusta:
La dignità il rispetto l'amore,
la fierezza di essere Uomini.
Letizia
le iniziative di Arcigay
Pubblichiamo un elenco di iniziative locali per la commemorazione delle vittime glbt di nazismo e fascismo. L'elenco è costantemente aggiornato, ultimo aggiornamento 25 gennaio 2011, h. 16.
Bologna
Emiliano Zaino, presidente di Arcigay “Il Cassero”, e Elisa Manici, presidente di Arcilesbica Bologna, dichiarano: “Siamo profondamente convinti che onorare la Memoria significhi non solo tramandare il ricordo degli orrori del nazifascismo, ma anche rendere questo ricordo deterrente solido e concreto al ripetersi di quelle violenze. Perciò invitiamo tutte le forze politiche, le associazioni, i rappresentanti istituzionali (Comune, Provincia, Regione) e i singoli cittadini a sottoscrivere l’appello per i due ragazzi iraniani, di 20 e 21 anni, condannati alla lapidazione a causa della loro omosessualità (http://www.arcigay.it/appello-contro-lapidazione-due-gay-iraniani). Negli ultimi anni sono stati segnalati diversi casi simili dagli attivisti LGBT iraniani e dalla associazioni internazionali che lottano per i diritti umani. La situazione delle persone LGBT in Iran è molto difficoltosa, e, quando accusate di reati legati all’omosessualità, non hanno molte speranze di ricevere un processo equo e giusto. L’appello si rivolge quindi al Governo italiano e alla Commissione Europea affinché con il loro intervento sia scongiurata questa tremenda esecuzione”. Inoltre, in occasione del Giorno della Memoria, il prossimo 27 gennaio, Arcigay Il Cassero e ArciLesbica Bologna mettono in programma tre appuntamenti per ricordare lesbiche, gay e persone transessuali perseguitate dal nazifascismo. Mercoledì 26 gennaio alle ore 21, al Cassero, verranno proiettati un documentario sul confino degli omosessuali e una slide roll con materiali tratti dalla graphic novel “In Italia sono tutti maschi” ( De Sanctis-Colaone, Bologna, Kappa Edizioni, 2008), entrambi a cura di Luca De Sanctis e Fabio Fiandrini. Come ogni anno Arcigay Il Cassero e ArciLesbica Bologna parteciperanno, insieme alle altre associazioni della comunità lgbt cittadina, alla comunità ebraica e all’Anpi alla commemorazione presso il monumento dedicato alle vittime LGBT del nazifascismo, nei giardini di Villa Cassarini, di fronte a porta Saragozza. L’appuntamento è fissato per giovedì 27 gennaio alle 9.30. Sempre giovedì 27, ma alle ore 21, è prevista la conferenza di Luca Scarlini: “Aldo Mieli, pioniere del movimento di liberazione omosessuale nell’Italia fascista”, a cura di Sara De Giovanni e del Centro di Documentazione. Aldo Mieli (1879-1950) storico della scienza livornese di famiglia ebraica è stato in Italia il pioniere degli studi moderni sulla sessualità, rivelando in tempi assai precoci la propria omosessualità, per cui venne fatto oggetto di numerose discriminazioni. Noto internazionalmente come storico della scienza, tutto il suo pensiero fu sotto il segno della differenza. Legato a Magnus Hirschfeld, resta soprattutto celebre per aver fondato la Rassegna di Studi Sessuali, in cui comparivano interventi di personalità rilevanti della scienza e della cultura. Scrisse un saggio su L'amore omosessuale e descrisse in modo preciso e puntuale l'ambiente berlinese dopo la prima guerra mondiale nel suo saggio Viaggio in Germania. Spinto a lasciare l'Italia dal fascismo, che di fatto mutò in modo radicale gli orientamenti della sua rivista, fu prima in Francia e poi, in fuga dall'Europa come molti intellettuali ebrei, approdò in Argentina, dove si spense, dimenticato dai più, nel 1950.
Cuneo
La Scuola di Pace di Boves organizza in collaborazione con il C.P. Arcigay "Figli della Luna" di Cuneo l'esposizione della mostra: "Omocausto: lo sterminio dimenticato degli omosessuali". La mostra sarà visitabile dal 22 al 27 Gennaio compresi, sarà liberamente accessibile ogni pomeriggio dalle ore 16:30 alle ore 18:00, mentre al mattino è prevista l'apertura dalle 10 alle 12 nei soli giorni di Sabato e Domenica. Per inaugurare l'esposizione della mostra Omocausto a Boves i Figli della Luna assieme alla Scuola di Pace di Boves organizzano la proiezione del documentario "Paragraph 175" la sera di Venerdì 21 Gennaio alle 21:00, presso il Teatro Borelli di Boves Nel percorso espositivo i visitatori potranno approfondire le proprie conoscenze sulla storia della persecuzione nazifascista di omosessuali e lesbiche. A partire dalla quadro storico sul nazismo e dal tristemente famoso paragrafo 175 la mostra si sviluppa ripercorrendo l’approccio del fascismo all’omosessualità, fino ad arrivare alle discriminazioni dei regimi comunisti, per chiudersi infine con l’elenco dei paesi che, al momento della stampa, prevedono norme contro l’omosessualità.
Gorizia
In occasione della Giornata della Memoria il Circolo Arcobaleno Arcigay/Arcilesbica è coinvolto in un’iniziativa tematica presso il Comune di Turriaco, il 26 gennaio 2011 a partire dalle ore 18 (Sala Consiliare di Piazza Libertà) sul tema: L’Omocausto: lo sterminio degli omosessuali Presentazione della mostra nell’atrio del Municipio
Intervengono:
DAVIDE ZOTTI Presidente del Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica di Trieste
MARCO REGLIA, referente nazionale per la Memoria Storica Arcigay e Dottorando di
ricerca presso l’Università del Litorale di Capodistria
[Con la collaborazione del Consorzio Culturale del Monfalconese]
Milano
Arcigay Milano, insieme ad altre associazioni lgbt, sarà presentegiovedì 27 e sabato 29 gennaio 2011 in piazzale Oberdan, a Porta Venezia dalle 15 alle 19 saremo presenti con un gazebo per la GIORNATA DELLA MEMORIA per ricordare le vittime omosessuali e transessuali della deportazione nazista.
Palermo
Giovedì 27 alle 19.00 Arcigay Palermo ricorderà i gay, le lesbiche, i/le trans e tutti gli altri "diversi" vittime dell'olocausto. Al Blow Up, proieazione di "Bent", un film del 1997 con Clive Owen, Mick Jagger e Jude Law.
La trama di “Bent”
A Berlino nel 1934, Max (Clive Owen) frequenta i luoghi loschi della capitale del Reich e convive con Rudy (Brian Webber), un ballerino da cabaret. Il 29 giugno, dopo l'assassinio brutale di un SA con cui era appena diventato compagno — da parte delle SS — comincia una fuga tragica dove anche Rudy è ucciso e che lo porta a Dachau. Max, che porta la stella gialla degli Ebrei, incontra Horst che porta il triangolo rosa degli omosessuali. Insieme cercano di sopravvivere nel campo di concentramento. (Wikipedia)
Perugia
Il Comitato Provinciale Arcigay Omphalos e l'Associazione Arcigay Arcilesbica Omphalos di Perugia organizzano una serie di iniziative in occasione della giornata della memoria.
Quest'anno si terrà una campagna di sensibilizzazione (vedi immagine) rivolta alla cittadinanza di Perugia.
A Perugia poi, presso la Sala Dei Notari si terrà una mostra con dei pannelli con foto e testi relativi all'omocausto.
Piacenza
A Piacenza è organizzata la proiezione del film documentario "Paragraph 175" con inizio alle 21 di giovedì 27.
La proiezione si terrà presso la sede del Cai alla Cavallerizza, nell'ambito della serata "Omocausto: l'omosessualità ai tempi del nazismo". Interverrà - nel dibattito con il pubblico - anche il presidente di Arcigay L'Atomo, Valeriano Scassa.
Ravenna
Arcigay Ravenna in occasione della gioanata della memoria ha organizzato la mostra Omocausto: lo sterminio dimenticato degli omosessuali che avrà luogo a Palazzo Rasponi, in via D'Azeglio, 2 - Ravenna, mercoledì 26 gennaio dalle ore 17:30. La mostra, a cura di Arcigay Frida Byron, rappresenta un breve percorso nella tragedia dimenticata degli omosessuali e vuole rendere omaggio alla memoria di quelle persone, alle loro sofferenze, alle loro vite spezzate. Per non dimenticare. Nessuno. La mostra sarà aperta dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18:30 fino a mercoledì 2 febbraio. Le commemorazioni proseguiranno il giorno seguente con l’incontro pubblico organizzato congiuntamente dal Coordinamento RavennaStudenti e Arcigay Frida Byron: GIORNATA DELLA MEMORIA di ieri e della coscienza di oggi - Giovedì 27 Gennaio ore 17:30 - Via Paolo Costa, 38 (casa RavennaStudenti)
Programma
17.30 - Shoah: origini e ripercussioni del dramma
Luca Dubbini - Ricercatore indipendente
18.30 - Porajimos e Aktion T4: l’eccidio degli zingari e dei disabili
Ilir Mato - Coordinamento Ravennastudenti
19.00 - Pausa
20.00 - Omocausto: lo sterminio dimenticato degli omosessuali
Roberto Cascioli - Arcigay Frida Byron
20.30 - proiezione di Paragraph 175
(documentario USA, 2000, 81’, Rob Epstein, Jeffrey Friedman)
Trento
Il presidente di Arcigay Trentino, Stefano Cò, parteciperà il 27 gennaio dalle dalle 9 alle 10,30-11 alla conferenza organizzata dal Liceo Rosmini di Rovereto incentrata sull'omosessualità durante il nazi-fascismo e la discriminazione degli omosessuali nella storia moderna e contemporanea e, alle 20.30, presso la Sala Comunale di Bondo Breguzzo, nella Valle delle Giudicarie, ad una serata dedicata alla memoria.
Verona
Mercoledì 26 Gennaio in prossimità della Giornata Mondiale della Memoria, Proietteremo il film: OGNI COSA E' ILLUMINATA Con presentazione e dibattito: ore 21 Milk Verona LGBT Community Center
La barbarie nazifascista fu uno degli eventi più devastanti della storia umana, non solo torturò e massacrò milioni di persone nei lager, ma cancellò per sempre anche fisicamente interi luoghi d'Europa. Paesi e villaggi sopravissuti per secoli a pogrom, pestilenze e guerre di ogni genere, furono cancellati per sempre nel giro di pochi giorni. Secoli di cultura e tradizioni spariti nel nulla, con gli abitanti deportati e interi paesi, luoghi, villaggi, cancellati.
Trama: Il giovane Jonathan Safran Foer (Elijah Wood) è un ebreo nato e vissuto negli Stati Uniti, di origine ucraina. Essendo un "collezionista di ricordi di famiglia", decide di fare un viaggio in Ucraina per trovare il piccolo e sperduto villaggio di Trachimbrod, in cui visse suo nonno. Nel suo viaggio si affiderà a una guida locale (interpretato da Boris Leskin) e a suo nipote Alex (Eugene Hütz), suo coetaneo, che con il suo strano inglese, lo aiuterà seriamente nella sua rigida ricerca attraversando i bellissimi paesaggi ucraini "on the road" a bordo di una Trabant.
La ricerca di Jonathan Safran Foer si trasformerà poco a poco in una ricerca intima di tutti e tre: il primo alla ricerca delle origini della famiglia, il nonno alla ricerca del suo passato e il nipote alla ricerca delle proprie origini ucraine.
Il giovane rimane sconvolto nell'apprendere che anche la popolazione slava ucraina era responsabile delle persecuzioni, ancor prima che vi arrivassero i tedeschi.I tre, alla fine, arrivano al capolinea e Jonathan scopre, grazie ad un'anziana signora che conosceva suo nonno, che il villaggio che sta cercando non esiste più da quando i nazisti ne hanno sterminato gli abitanti. Tutto ciò che rimane del luogo è tenuto religiosamente a casa di questa donna, poiché abitava anche lei a Trachimbrod, e, come lui, ha conservato il ricordo di ogni abitante di Trachimbrod. Jonathan scopre quindi che suo nonno aveva avuto una famiglia precedente in Ucraina e che si era salvato andando in America per cercare del denaro per sua moglie Augustina ed il bambino che aspettava, ma quando tornò dal viaggio trovò tutti uccisi dai nazisti.Conclusa la sua ricerca, il giovane ritorna negli Stati Uniti con il suo bagaglio di nuove esperienze e con il dono dell'anziana donna di Trachimbrod: una scatola di ricordi chiamati "casomai".
Le serate inizieranno alle 21 con una breve presentazione del film, e al termine della proiezione, che inizierà alle 21.15, per chi lo desidererà, ci sarà spazio per un dibattito
MILK Verona Lgbt Community Center - Via Antonio Nichesola, 9 - VERONA (San Michele Extra)
Fonte:http://www.arcigay.it/giornata-della-memoria-2011-iniziative-arcigay
2 commenti:
Caspita, sì! Bel blog!
Hey, I am checking this blog using the phone and this appears to be kind of odd. Thought you'd wish to know. This is a great write-up nevertheless, did not mess that up.
- David
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