Cara Europa, mentre il nostro ex sindaco Chiamparino chiede l’arresto per deputati e senatori se l’autorità giudiziaria lo ritenga indispensabile (superando così l’ultimo residuo dell’immunità parlamentare), il ministro previtiano della giustizia Nitto Palma inizia il suo mandato sostenendo la richiesta di Berlusconi di mettere il voto di fiducia sull’approvazione del processo lungo: cioè sulla possibilità per gli imputati eccellenti e ricchissimi come lui, che possono pagare eserciti di avvocati e scovare in ogni angolo del mondo testimoni a discarico, di allungare talmente i tempi del processo da far prescrivere i reati e uscire indenni dai delitti di cui sono imputati.
Nel processo Ruby, come ha detto Casson, Berlusconi può chiamare a testimoni tutte le p. di Milano. Intanto, l’Italia cattolica, che tace di fronte a questo scempio classista della giustizia, plaude alla scellerata eccezione di costituzionalità sollevata da Buttiglione più Udc- Pdl-Lega e cani sciolti contro la legge Soro-Concia, che voleva introdurre l’aggravante dell’omofobia nei delitti contro la persona, se la persona è sessualmente “diversa”. In meno di una settimana, dunque, e nel silenzio delle alte istituzioni e della cultura, l’Italia offre all’Europa e al mondo civilizzato questo barbaro ritorno all’assolutismo, cioè a codificare l’immunità per i ricchi e la ferocia per i deboli. E poi si lamentano quando qualcuno evoca la Bastiglia o Piazzale Loreto.
EDMONDO TESTA, MILANO
br>Caro Testa, tutto vero quel che lei scrive, ma non coinvolgerei Alte istituzioni e cultura nel silenzio dei vigliacchi. Il maggior quotidiano ha ospitato in prima pagina un duro articolo di Michele Ainis, professore di diritto costituzionale, che cominciava così: «Curioso: questo governo si è diviso su tutto, perfino sulle celebrazioni dell’unità d’Italia, ma ieri ha celebrato l’unità al suo interno in nome della purezza sessuale. Sicché, dopo un dibattito parlamentare in cui ne abbiamo sentite di tutti i colori (esempio: “Gay e pedofili per me pari sono”), dopo un appello inascoltato di Napolitano (il 17 maggio), la legge sull’omofobia va k.o. Doppiamente curioso: questa ritrovata unità sessual-politica, scocca all’insegna della Costituzione» (si riferisce alla pregiudiziale di costituzionalità di Buttiglione, che lei ricordava). Un filtro di costituzionalità «di cui sarebbe bene sbarazzarsi» – dice Ainis – tanto più che il giudizio finale spetta alla Corte.
In parlamento, invece, il filtro è sempre calcolo politico, si vota non per il contenuto della pregiudiziale ma in omaggio al fondamentalismo e agli ayatollah che pullulano da noi come nei paesi islamici e sono razzisti nei confronti degli omosessuali e indulgenti nei confronti dei pedofili, specie se di chiesa.
Sentimenti che si è cercato di nascondere dietro il principio del maggior favore che l’aggravante avrebbe stabilito in favore delle vittime omosessuali di violenza. Quasi non fosse stato necessario votare negli anni Cinquanta leggi a vantaggio degli ebrei come contraltare alle leggi razziali del fascismo (e all’antisemitismo perdurante nel paese).
Quasi che non sia stato necessario correggere la Costituzione per inserirvi norme di maggior difesa delle donne e affermare in modo eclatante le pari opportunità. Si tratta di un “diritto di favore” che non crea nuovi discrimini ma cura ferite e ripristina l’eguaglianza reale, oltre quella formale dichiarata nei testi.
Piuttosto vorrei sapere come votò sull’emendamento Buttiglione il neoministro della giustizia Nitto Palma; e se tra un voto gradito alla Curia ma non all’Unione europea, e una fiducia per approvare d’urgenza la legge sul processo lungo di Berlusconi, e una prossima pugnalata definitiva al testamento biologico, anche il ministro della giustizia, come quello del tesoro e come il presidente del consiglio non si troverà nella condizione di non potersi presentare ai suoi colleghi europei. Per vergogna.
E da chi sarà rappresentata questa Italia, dai nani e ballerine che sbavano in tv?
Di Federico Orlando
Fonte:http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/128407/processo_lungo_per_ruby_e_mills_immunita_per_omofobi_e_casta
Nel processo Ruby, come ha detto Casson, Berlusconi può chiamare a testimoni tutte le p. di Milano. Intanto, l’Italia cattolica, che tace di fronte a questo scempio classista della giustizia, plaude alla scellerata eccezione di costituzionalità sollevata da Buttiglione più Udc- Pdl-Lega e cani sciolti contro la legge Soro-Concia, che voleva introdurre l’aggravante dell’omofobia nei delitti contro la persona, se la persona è sessualmente “diversa”. In meno di una settimana, dunque, e nel silenzio delle alte istituzioni e della cultura, l’Italia offre all’Europa e al mondo civilizzato questo barbaro ritorno all’assolutismo, cioè a codificare l’immunità per i ricchi e la ferocia per i deboli. E poi si lamentano quando qualcuno evoca la Bastiglia o Piazzale Loreto.
EDMONDO TESTA, MILANO
br>Caro Testa, tutto vero quel che lei scrive, ma non coinvolgerei Alte istituzioni e cultura nel silenzio dei vigliacchi. Il maggior quotidiano ha ospitato in prima pagina un duro articolo di Michele Ainis, professore di diritto costituzionale, che cominciava così: «Curioso: questo governo si è diviso su tutto, perfino sulle celebrazioni dell’unità d’Italia, ma ieri ha celebrato l’unità al suo interno in nome della purezza sessuale. Sicché, dopo un dibattito parlamentare in cui ne abbiamo sentite di tutti i colori (esempio: “Gay e pedofili per me pari sono”), dopo un appello inascoltato di Napolitano (il 17 maggio), la legge sull’omofobia va k.o. Doppiamente curioso: questa ritrovata unità sessual-politica, scocca all’insegna della Costituzione» (si riferisce alla pregiudiziale di costituzionalità di Buttiglione, che lei ricordava). Un filtro di costituzionalità «di cui sarebbe bene sbarazzarsi» – dice Ainis – tanto più che il giudizio finale spetta alla Corte.
In parlamento, invece, il filtro è sempre calcolo politico, si vota non per il contenuto della pregiudiziale ma in omaggio al fondamentalismo e agli ayatollah che pullulano da noi come nei paesi islamici e sono razzisti nei confronti degli omosessuali e indulgenti nei confronti dei pedofili, specie se di chiesa.
Sentimenti che si è cercato di nascondere dietro il principio del maggior favore che l’aggravante avrebbe stabilito in favore delle vittime omosessuali di violenza. Quasi non fosse stato necessario votare negli anni Cinquanta leggi a vantaggio degli ebrei come contraltare alle leggi razziali del fascismo (e all’antisemitismo perdurante nel paese).
Quasi che non sia stato necessario correggere la Costituzione per inserirvi norme di maggior difesa delle donne e affermare in modo eclatante le pari opportunità. Si tratta di un “diritto di favore” che non crea nuovi discrimini ma cura ferite e ripristina l’eguaglianza reale, oltre quella formale dichiarata nei testi.
Piuttosto vorrei sapere come votò sull’emendamento Buttiglione il neoministro della giustizia Nitto Palma; e se tra un voto gradito alla Curia ma non all’Unione europea, e una fiducia per approvare d’urgenza la legge sul processo lungo di Berlusconi, e una prossima pugnalata definitiva al testamento biologico, anche il ministro della giustizia, come quello del tesoro e come il presidente del consiglio non si troverà nella condizione di non potersi presentare ai suoi colleghi europei. Per vergogna.
E da chi sarà rappresentata questa Italia, dai nani e ballerine che sbavano in tv?
Di Federico Orlando
Fonte:http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/128407/processo_lungo_per_ruby_e_mills_immunita_per_omofobi_e_casta
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