“Vorrei sapere se la tutela dei diritti di gay e lesbiche puo’ essere una delle condizioni che la Serbia deve rispettare per entrare nell’UE…
Risponde Juris Lavrikovs, responsabile comunicazione dell’Associazione internazionale Gay, Lesbiche, Bisessuali e Trans:
“Beh, in breve la risposta alla domanda di Marko è sì, , la tutela dei diritti delle persone Lesbiche, gay, bisessuali e transessuali e’ uno dei requisiti fondanti per l’accesso nell’Unione europea.
Ma per rispondere in maniera piu’ completa va osservato che l’Unione europea dispone di una serie di criteri di base per tutti i paesi che vogliono aderire, essi sono chiamati “criteri di Copenaghen” e uno di questi criteri è la stabilità delle istituzioni che garantiscono la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e rispetto e, nel caso di specie, la tutela delle minoranze.
Così, ovviamente, le persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Trans non sono direttamente citate come tali nel criterio generale, ma – come abbiamo visto – il rispetto dei diritti umani e delle minoranze e’ menzionato e questo vale non solo per gli orientamenti sessuali delle persone, ma anche per la disabilità, l’appartenenza religiosa o la provenienza etnica.
L’Unione europea sta monitorando ogni singolo paese candidato all’adesione e ogni anno produce i cosiddetti “rapporti di avanzamento” per ciascun paese. La nostra associazione e l’Europa in Serbia hanno lavorato molto duramente per assicurarsi che le questioni delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans vengano riconosciute e menzionate in questi reports.
E per esempio, il rapporto più recente a partire dal 2011 sulla Serbia ricorda, in particolare, i progressi che sono stati compiuti con riguardo alla libertà di riunione … quando il Governo serbo si è impegnato e ha assicurato che la prima parata dell’orgoglio delle persone Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans avesse luogo con una forte e adeguata protezione della polizia.
La Commissione europea ha inoltre citato e lodato la Serbia per l’introduzione di un’ottima legge anti-discriminazioni. Allo stesso tempo, ha osservato, nel suo rapporto periodico, che la legislazione di per sé non è sufficiente e ha incoraggiato il governo serbo a fare in modo che ci siano programmi educativi da attuare nell’immediato e che siano introdotte concrete misure a beneficio delle vittime di discriminazioni per poter concretamente applicare la legge esistente.
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