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venerdì 22 luglio 2011

Lo zoo di 105 di Mazzoli e Tamarreide accusati di omofobia. Mentre Google si schiera con i trans


22 lug 2011 —Di Giovanni Molaschi

Mentre radio e tv con programmi come lo Zoo e Tamarreide faticano ad emanciparsi dai rispettivi luoghi comuni, Internet decide di rispettare tutti i suoi utenti con speciali funzioni su Google+ e Google Chrome con Fox lancia un video contro l'omofobia.

Cambia la squadra ma non il gioco del capitano. Sette mesi dopo la fuga di WNA (acronimo di Wender, Paolo Noise e Fabio Alisei) da 105 Marco Mazzoli, storica voce dell'emittente, dimostra che il suo Zoo può infastidire anche senza i tre professionisti che lo hanno portato al successo. Attraverso Facebook lo speaker ha fatto sapere di essere stato criticato da un'ascoltatrice transessuale: "Vi faccio ridere: Un trans ci ha querelato per le battute di ieri in apertura!! Dicendo che siamo diseducativi!!! Noi???? Il mondo gira al contrario...". Poche ore dopo il messaggio è stato tolto dalla bacheca del sito per contenere i commenti omofobi degli ascoltatori del programma.

Dell'ascoltatrice che minacciava di querelare Mazzoli, precisano da 105, si sono perse le tracce. Sette giorni dopo l'episodio in radio non è arrivata nessuna diffida. La vicenda, di fatto, non è chiusa. In rete c'è chi propone il boicottaggio della trasmissione, che solo su Facebook conta un milione e 400mila fan, e chi dallo Zoo vorrebbe delle scuse ufficiali.

Il controllo dei contenuti trasmessi dai mass media è una questione annosa e mai risolta. Le stesse considerazioni elaborate dopo le battute di Mazzoli sono state fatte per Tamarreide, la docu-soup di Italia 1 ispirato al Jersey Shore di Mtv. Fiammetta Cicogna, conduttrice del programma, ha giustificato il linguaggio omofobo di uno dei concorrenti.

Mentre radio e tv faticano ad emanciparsi dai rispettivi luoghi comuni, internet decide di rispettare tutti i suoi utenti. Google ha deciso di non pubblicare i dati delle persone transessuali che vogliono essere su Google+. I navigatori che si iscriveranno al social network potranno evitare di specificare il proprio genere sessuale o quello in cui si riconoscono. L'azienda, da tempo, unisce la promozione dei nuovi progetti con campagne di sensibilizzazione glbtq. Per promuovere il browser Chrome aveva realizzato insieme a Fox uno spot contro il bullismo omofobico. Il video è stato trasmesso in una delle pause pubblicitarie di Glee, la serie tv gay-friendly per adolescenti.


Fonte:http://www.gqitalia.it/show/lifestyle/2011/7/105-lo-zoo-di-mazzoli-accusato-di-omofobia-google-si-schiera-con-i-trans

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