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lunedì 31 gennaio 2011

San Paolo Fashion Week: Applausi al fascino di Lea T


Lea T e Alexandre Herchcovich.

Al San Paolo Fashion Week si sono alzati in piedi per applaudirla. Non capita spesso nel luccicante e freddo mondo della moda, ma stavolta in passerella ha sfilato una modella d’eccezione:
Lea T. Prima transgender a rivoluzionare i canoni estetici delle top model coniugando sensualità femminile alla virilità dell’uomo. Un fascino fuori dal comune che ha fatto sognare il Brasile. Lea T
entrata ormai nella lista delle 50 top model più richieste, questa è la prima apparizione in patria della modella transessuale brasiliana.

La modella Lea T, figlia del giocatore Toninho Cerezo, ha sfilato al San Paolo Fashion Week nella notte di sabato ( 29/01/2011), Lea - nato Leandro - Attualmente Gode del prestigio delle top Brasiliane, Isabeli Fontana e Alessandra Ambrosio nel mondo della Moda.

Star nella campagne di Riccardo Tisci per la casa di moda Francese, Givenchy, fotografata nuda su Vogue Francese , Lea personifica la nuova androginia.

Al contrario della pioniera Roberta Close, che faceva affermare una femminilità, Lea lascia nell'aria una sessualità indefinita che apre strade nuove con tante possibilità di fantasie.

Michael Roberts, direttore di moda di Vanity Fair, dice "la generazione attuale ha una sessualità più libera e più fluida, quei vecchi tabù non esistono per la generazione di Facebook."

In prima fila c'era anche l'eclettica Bianca Exotica, che ha parlato della sua amica. "Mi ha invitata, ma io sono anche amica di Herchcovitch. Lei è meravigliosa, una grande professionista", ha detto Bianca. "Lei è una transessuale come me, tutto questo apre la strada ad altri trans. Era giunto il momento per i transessuali di essere riconosciuti per il talento, e non per le condizioni", ha aggiunto.

Oltre Bianca, c'erano anche le drag queens Salete Campari e Marcia Pantera.

"Vogliamo passeggiare tranquille sulla Avenida Paulista '
Dopo aver lasciato la sfilata di Herchcovitch, Salete Campari, una biondissima drag queen amica dello stilista , ha detto che ogni giorno le cose stano cambiando, c'è una maggiore accettazione delle differenze sessuali anche se accadono ancora un sacco di violenze omo fobiche. "L'unica cosa che manca in Brasile in questo momento è che venga approvato il disegno di legge fatta da Marta Suplicy che criminalizza l'omofobia e la trans fobia . Nel frattempo tante persone continueranno a nascondersi. Vogliamo passeggiare sull'Avenida Paulista tranquille ".

Per Regina Martelli, fashion editor della TV Globo, aver Lea in passerella ha un effetto di marketing molto grande e positivo. "Viviamo in un'epoca di diversità. E' tempo di sostenere le differenze. Roberta Close è stata la precorritrice di questo movimento, che attualmente non è solo marketing, avviene nella realtà. Oggi, grazie a studi ormonali e progressi della medicina, ci sono più opportunità per le persone di portare a termine un'operazione, il sesso che hai in mente ", ha detto.

Chastity, la figlia di Cher, che adesso si chiama Chaz
Un esempio che i cambiamenti avvengono e non sono in commercio è la figlia della cantante Cher, con il produttore musicale Sonny Bono, Chastity. Ha dichiarato che si sentiva un ragazzo, ma aveva solo vent'anni quando ha iniziato il processo di cambiamento. Il primo passo è stato quello di rendere la sua omosessualità pubblica, pur mantenendo un look più femminile.

Nel 2008, il scrittore e avvocato per i diritti LGBT ha cominciato le terapie psicologiche e ormonali per avviare il cambiamento di sesso. Nel 2009 è stato rimosso chirurgicamente il seno, le altre operazione non sono state rivelate. La notizia più recente, è del maggio 2010, che lo stato della California avrebbe accettato la richiesta per cambiare il suo nome e genere nei documenti di identità.

La modella Lea T si sta preparando a fare l'opposto di Chastity. Il tema della sessualità, tuttavia, è stato vietato nelle interviste rilasciate durante il San Paolo Fashion Week.

L'editore della rivista di moda "Mag", Paulo Martinez sta preparando un editoriale per marzo, illustrato da Fabio Bartelt. Egli ricorda che quando Roberta Close apparse, lei rappresentava una sfida per la sessualità del epoca. "Oggi che la sessualità è parte della vita quotidiana, spesso viviamo con qualcuno senza conoscerne il sesso. Lea T è una top indipendentemente dal sesso. La cosa importante è avvicinarsi alle persone ".

La modella trans sfila in Brasile

Intervista per GNT Brasil 1/


Vanessa Mazza.

sabato 29 gennaio 2011

Donne coraggio - Si battono per i diritti umani. Contro i regimi e le repressioni. Spesso al prezzo della vita


Sta circolando sul Facebook un messaggio che dice: “Abbiamo deciso di fare qualcosa di speciale su Facebook. In un periodo in cui la stampa, voyeristica e morbosa, sembra attribuire alle donne come unica professione “il lavoro più antico del mondo”; riscopriamo le grandi donne del passato, per permettere a quelle del presente di avere modelli diversi di identificazione e non inibire lo sviluppo di quelle del futuro. Scegli una grande donna della storia e usane la foto sul tuo profilo. Inoltrate questo messaggio a quante più donne conoscete”.

Io vanessa mazza, ho scelto Aung San Suu Kyi, l'attivista birmana premio Nobel per la pace. Come foto del mio profilo su facebook. Particolarmente significative le parole del presidente americano Barack Obama che ha chiamato Aung San "la mia eroina". "Mentre il regime birmano tentava di isolare e ridurre al silenzio Aung San Suu Kyi, -ha detto il Presidente in un comunicato- lei ha continuato la sua coraggiosa lotta per la democrazia e il cambiamento in Birmania. E' la mia eroina ed è una fonte di ispirazione per tutti coloro che si adoperano a favore dell'affermazione dei diritti umani in Birmania e in tutto il mondo".





Qui sotto, un pezzo del articolo di Federica Bianchi.

Minute e anziane, e preparate. Giovani e indomite, e determinate. Per loro la vita è lotta. Contro governi che brandiscono la religione come arma di guerra per azzittirle e farne docili serve, e contro quelle società - dal Messico al Congo - che semplicemente ne umiliano il corpo e l'anima. Contro l'inetta giunta militare birmana (è il caso famoso di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace. Combattono contro una diga in India perché "i dollari non sono commestibili" (l'attivista Medha Patkar), e in nome degli alberi portatori di pace in Kenya (il premio Nobel Wangaari Mathai). Osano indossare i pantaloni in Sudan. Rivendicare a costo della vita il diritto alla maternità in Zambia e in Cina. Cercano di guidare l'automobile o varcare il confine dell'Arabia Saudita non accompagnate da un uomo. I nemici sono sempre l'ingiustizia e la sopraffazione. Ma le forme di lotta sono infinite. Con ognuna mettono in gioco la vita perché un giorno altre donne possano averla, una vita. Sono le eroine del nuovo millennio: le donne che non si arrendono a società fatte contro di loro. A differenza degli eroi uomini,

quando combattono nel nome dei diritti umani, della democrazia, della libertà, lottano prima di tutto per la sopravvivenza loro e dei loro figli.


Articolo di Federica Bianchi
(21 agosto 2009)
Fonte:http://espresso.repubblica.it/dettaglio/donne-coraggio/2107492/11/2

Ricerca: studio 'fotografa' differenze in cervello transessuali


Roma, 28 gen. (Adnkronos Salute) - Ricercatori spagnoli sono riusciti a 'fotografare' alcune differenze nel cervello di persone transessuali, muovendo passi in avanti verso possibili trattamenti, ad esempio per ritardare le pubertà e limitare così le sofferenze psicologiche del paziente. Secondo un recente studio, infatti, il 38% di queste persone si rende conto della propria tendenza sessuale già dall'età di cinque anni, sentendosi spesso 'imprigionato' in un corpo che non riconosce.

Gli esperti guidati da Antonio Guillamon, del National University of Distance Education di Madrid, hanno applicato la tecnica della risonanza magnetica a un gruppo composto da 18 transessuali donne che si sentono uomini, 24 uomini e 19 donne. Come riporta lo studio in via di pubblicazione sul 'Journal of Psychiatric Research', che ha confermato i risultati già ottenuti in precedenti indagini ma solo su cadaveri, esistono delle differenze a livello di quattro aree del cervello. In particolare, "abbiamo dimostrato che il cervello delle transessuali incluse nel campione risulta come 'mascolinizzato', cioè assomiglia di più a quello di un uomo".

In un'indagine separata, gli scienziati hanno usato la stessa tecnica per mettere a confronto il cervello di 18 uomini che si sentono donne con quello di 19 uomini e 19 donne. In questo caso è stato rilevato che in tutte le quattro zone 'clou' il cervello dei transessuali appare come una 'via di mezzo' fra quello maschile e femminile. "I loro cervelli - dice il ricercatore - non sono completamente mascolinizzati nè femmilizzati". Guillamon non è certo di poter affermare quale sia la zona cerebrale maggiormente associata con la nozione di genere - riporta 'New Scientist' - ma Ivanka Savic-Berglund del Karolinska Institute di Stoccolma fa un'ipotesi: il fascicolo arcuato longitudinale superiore, "che connette il lobo parietale e quello frontale e potrebbe avere implicazioni nella percezione del proprio corpo".

28/01/2011

Fonte:http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=657126

Quando la hostess è una trans: rivoluzione dalla Thailandia


Nasce in Asia una nuova compagnia aerea, la P.C. Air, e già si annuncia rivoluzione.
Perchè? Perchè secondo il progetto di Peter Chan, patron dell’azienda, il personale sarà formato quasi interamente da transessuali.
Credo che i transessuali possano svolgere molti lavori meglio di altri, non solo nel mondo dello spettacolo” – afferma il Presidente – “E credo sia mio dovere realizzare il sogno di molti transex: divenire hostess“.
Il ritmo di assunzioni procede spedito, tra le altre è stata ingaggiata Thanyarat “Film” Jiraphatpakorn, ventitre anni, trans notissima in patria per la partecipazione a diverse Soap Opera e vari concorsi di bellezza. Chan riferisce di averla ingaggiata per la gentilezza e la conoscenza delle lingue e non per il suo status di Star.Poco ci si crede.
Di certo in Thailandia, paese in rapidisimma crescita industriale, la concorrenza tra imprese è divenuta in breve spietata come non mai; primeggiare significa essere sempre un passo davanti agli altri…anche quando si tratta di originalità.

Fonte:http://www.notizieoggi.net/1018161/quando-la-hostess-e-un-trans-rivoluzione-dalla-thailandia/

venerdì 28 gennaio 2011

David Kato Kisule 16/02/ 64 a 26/01/2011


Ieri 27 gennaio stata la Giornata della Memoria. Ricordiamo tutte le vittime di ieri e David Kato Kisule, il suo coraggio, perchè in tanti stati l'omocausto continua ancora oggi.
Ciao David.

Ieri sera l'ong radicale Non c'è pace senza giustizia ha convocato una veglia a Bruxelles, oggi a Roma e a Milano, fiaccolata alle 17,30 da piazza Duomo fino al consolato ugandese.

In memoria, David Kato. La tua voce non può essere messa a tacere.

giovedì 27 gennaio 2011

Uganda: ucciso attivista gay David Kato


David Kato Kisule, esponente di rilievo dell'organizzazione SMUG (Sexual Minorities Uganda), principale rappresentate del movimento gay ugandese è stato assassinato. Secondo le prime informazioni raccolte, David è stato ucciso ieri pomeriggio, presso la sua abitazione in circostanze poco chiare. La polizia di Kampala ha avviato delle indagini che sono ancora in corso.

Il 16 ottobre 2010 la rivista ugandese Rolling Stones pubblicò in prima pagina le foto di 100 attivisti omosessuali (o presunti tali) ugandesi chiedendone l'arresto. Tra le 100 foto vi era anche quella di David, l'esponente più noto del movimento LGBT in Uganda.

Grazie all'impegno di Elio Polizzotto e dell'Ong Non c'è Pace Senza Giustizia, David era stato ospite lo scorso novembre ai lavori del IV Congresso dell'Associazione Radicale Certi Diritti, dove aveva raccontato delle persecuzioni e di veri e propri linciaggi, di cui sono vittime le persone lesbiche e gay in Uganda, promosse da organizzazioni del fondamentalismo religioso.

David, con molto coraggio e determinazione, aveva avviato una iniziativa legale contro la rivista Rolling Stones e lo scorso 7 gennaio l'Alta Corte ugandese aveva condannato il quotidiano per violazione della legge sulla privacy, difendendo le persone gay perseguitate. L'Alta Corte aveva dichiarato che nessuna delle persone la cui foto era stata pubblicata, aveva commesso reati, previsti dal codice penale ugandese per le persone omosessuali.

David Kato, nel suo soggiorno a Roma, aveva raccontato di come la situazione in Uganda fosse divenuta per gli attivisti omosessuali molto pericolosa. Durante le udienze in Tribunale era protetto da volontari delle Ong internazionali che seguivano il processo e difeso da diplomatici di ambasciate occidentali che lo avevano salvato da diversi tentativi di linciaggio perché riconosciuto dalla folla inferocita.

L’Associazione Radicale Certi Diritti, si unisce alla richiesta promossa da Smug (Sexual Minorities Uganda), Human Rights Watch, Global Rights, Global LGBT Advocacy, Npwj, e altre Ong, affinchè il Governo si assuma le proprie responsabilità per non essere sino ad ora intervenuto per fermare la campagna di odio e di violenza contro la comunita LGBTI e protegga gli attivisti in pericolo in Uganda adoperandosi quanto prima ad avviare un clima di tolleranza e di dialogo tra le autorità e le organizzazioni politiche e religiose.


Nei prossimi giorni l’Associazione Radicale Certi Diritti, promuoverà una iniziativa per ricordare e conoscere la figura del suo iscritto David Kato Kisule. Ricorderemo inoltre il suo impegno durante i lavori del XXXIX Congresso del Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito che si svolgeranno a Chianciano dal 17 al 21 febbraio 2011 al quale David avrebbe dovuto partecipare.

Domani a Roma cerimonia davanti ambasciata ugandese per David Kato

I FUNERALI DI DAVID KATO KISULE SI TERRANNO IN UGANDA A NAMATABA, VENERDI’ 28 GENNAIO, ALLE ORE 14.
A ROMA, ALLA STESSA ORA, CERIMONIA DAVANTI AMBASCIATA DELL’UGANDA.
A MILANO DOMANI, APPUNTAMENTO ALLE ORE 17,30 IN PIAZZA DUOMO, VOLANTINAGGIO E FIACCOLATA FINO AL CONSOLATO UGANDESE.

A BRUXELLES SI SVOLGERA’ QUESTA SERA A PARTIRE DALLE ORE 18 FIACCOLATA DAVANTI ALLA SEDE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI.

Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti:

Roma, 27 gennaio 2011

Domani, venerdì 28 gennaio, si svolgeranno in Uganda, a Namataba - Mukono District i funerali di David Kato Kisule, rappresentante del movimento omosessuale ugandese, iscritto all’Associazione Certi Diriti.

Questa sera a Bruxelles, veglia per David Kato promossa dall'Ong radicale Non c'è Pace Senza Giustizia, davanti alla sede del Ministero degli Esteri, parteciperanno le organizzazioni lgbt e rappresentatni dell'Intergruppo lgbt al Parlamento Europeo.


Alla stessa ora a Roma, davanti alla sede dell’Ambasciata dell’Uganda, in Viale Giulio Cesare, 71, l’Associazione Radicale Certi Diritti, insieme agli amici e compagni radicali e di altre Associazioni e Ong, ricorderanno la figura di David Kato, ucciso dall’odio e dal fanatismo politico e religioso.

A Milano, venerdì 28 gennaio, alle ore 17,30 Certi Diritti Milano, insieme ad altre Associazioni, si daranno appuntamento in Piazza Duomo. A seguire si svolgerà una fiaccolata fino alla sede Consolare ugandese.

David Kato è stato brutalmente assassinato ieri pomeriggio nel suo appartamento a Namataba, Mukono District, vicino a Kampala. La polizia sta ancora facendo delle indagini per capire quante persone sono coinvolte nel brutale pestaggio. David è morto mentre veniva trasportato in ospedale.

Marco Pannella su David Kato, appello ad autorità italiane

PANNELLA: DAVID KATO, ONORATO PER LA SUA VITA E PER LA BATTAGLIA IDEALE CHE LO HA PORTATO AD ESSERE ASSASSINATO, COMMEMORATO UFFICIALMENTE DAL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO JERZY BUZEK. SEGNALO QUESTO E ALTRO ALLE MASSIME AUTORITÀ DI ROMA, MAGARI DAI DUE LATI DEL TEVERE

Roma, 27 gennaio 2011

Dichiarazione di Marco Pannella

La bella, profonda, così tempestiva dichiarazione scritta del presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek, per deplorare ufficialmente e protestare contro il regime ugandese per l’assassinio del compagno radicale di Certi Diritti, David Kato, è un segnale felicemente contraddittorio rispetto al desolato deserto europeo nel quale, purtroppo, tutti noi possiamo constatare di vivere.

Mi permetterei di sottolineare anche alle massime autorità della nostra Repubblica che - ancorché si parli di un Radicale e quindi, secondo il nostro regime, da clandestinizzare se possibile anche in morte - una loro parola sulla morte di David Kato onorerebbe non solo la memoria di questo nostro compagno, che di per sé non ne necessita, ma la Repubblica stessa, ancorché sarebbe evidente solo se si procedesse a una Tac del regime nostrano.

E visto che ci siamo, vorremmo segnalare alla loro attenzione che un altro nostro compagno, Biram Dah Abeid, consigliere generale del Partito Radicale Nonviolento, è da settimane in carcere in Mauritania, colpevole di un'azione contro la realtà schiavistica che riguarda almeno il 25 per cento di quella popolazione, e che riteniamo naturalmente in grave pericolo.

Fonte:http://www.certidiritti.it/

Fonte:http://www.gay.tv/articolo/1/13919/Uganda--ucciso-attivista-gay-David-Kato

mercoledì 26 gennaio 2011

27 gennaio, il giorno della memoria


“Se la memoria non è uno strumento di costruzione del futuro, se non viene sottratta alle forme retoriche della routine, rischia di diventare un boomerang. Per evitare una simile pericolosa eventualità, è urgente vivificare il senso ultimo della Shoah nella battaglia contro ogni forma di razzismo, di sopraffazione, di offesa alla dignità e al diritto degli uomini, di ogni uomo. Solo il legame con le grandi battaglie per l’uguaglianza, per la pace, per la giustizia sociale, per la sacralità universale di ogni esistenza umana tiene viva quella memoria e la rilancia eticamente contro l’inaridimento celebrativo e l’isterilirsi nelle forme museali che ne fanno una comoda copertura delle false coscienze. Il cammino che hai compiuto è il timone che ti orienta per il cammino che devi compiere”. Moni Ovadia

Vogliamo che il 66° ‘Giorno della Memoria’ sia ispirato da queste parole.

La memoria deve diventare progetto per il futuro proprio in un momento di svolta in cui gli ultimi testimoni di quello che accadde se ne stanno andando, proprio in un momento in cui la crisi economica inasprisce gli animi e spinge le proprie insoddisfazioni verso capri espiatori dell’ultim’ora.

Il 27 gennaio 1945 vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz, ma la civiltà occidentale, oggi, si trova davanti molti altri muri da abbattere per affermare, al di là d’ogni discriminazione, i diritti civili, sia attraverso le leggi, sia attraverso l’interiorizzazione di valori che dovrebbero essere ormai patrimonio saldo e condiviso. Fonte(http://puglialive.net/home/news_det.php?nid=39273)

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Il testo dell'articolo 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria:


« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »


La persecuzione sistemica dei disabili mentali, dei disabili fisici, delle persone omosessuali e delle etnie minori dell’est europeo furono il prodromo dello sterminio che complessivamente causarono più di 6,5 milioni di morti nei campi di concentramento. Oltre alla triste Storia della Soluzione Finale, vi sono migliaia di piccole Storie meritevoli di essere narrate, perché rappresentano la follia di un progetto criminale su scala continentale per sopprimere vite considerate indegne di essere vissute.

Per Ricordare


Tante, troppe cose
l'uomo non deve dimenticare.
Per non dimenticare la Shoà,
per non dimenticare il fratello negro
schiavizzato torturato martoriato,
per non dimenticare la crudeltà dei cuori,
per non dimenticare il pianto innocente
di un bimbo fra braccia tenere inerti,
per non dimenticare lo sguardo della sofferenza,
per non dimenticare il vuoto dell'ignoranza

l'arroganza delle serpi...
Troppo l'uomo ha da ricordare:
Per non riviverlo
per non farlo rivivere
per non ricreare l'Inferno
né alimentarne le fiamme.
Furore del delitto
terrore della mente
ubriacatura del potere
miseria avvilente
paura di Essere!
Troppo l'uomo ha da disseppellire
da riportare in vita da una morte ingiusta:
La dignità il rispetto l'amore,
la fierezza di essere Uomini.

Letizia



le iniziative di Arcigay


Pubblichiamo un elenco di iniziative locali per la commemorazione delle vittime glbt di nazismo e fascismo. L'elenco è costantemente aggiornato, ultimo aggiornamento 25 gennaio 2011, h. 16.

Bologna

Emiliano Zaino, presidente di Arcigay “Il Cassero”, e Elisa Manici, presidente di Arcilesbica Bologna, dichiarano: “Siamo profondamente convinti che onorare la Memoria significhi non solo tramandare il ricordo degli orrori del nazifascismo, ma anche rendere questo ricordo deterrente solido e concreto al ripetersi di quelle violenze. Perciò invitiamo tutte le forze politiche, le associazioni, i rappresentanti istituzionali (Comune, Provincia, Regione) e i singoli cittadini a sottoscrivere l’appello per i due ragazzi iraniani, di 20 e 21 anni, condannati alla lapidazione a causa della loro omosessualità (http://www.arcigay.it/appello-contro-lapidazione-due-gay-iraniani). Negli ultimi anni sono stati segnalati diversi casi simili dagli attivisti LGBT iraniani e dalla associazioni internazionali che lottano per i diritti umani. La situazione delle persone LGBT in Iran è molto difficoltosa, e, quando accusate di reati legati all’omosessualità, non hanno molte speranze di ricevere un processo equo e giusto. L’appello si rivolge quindi al Governo italiano e alla Commissione Europea affinché con il loro intervento sia scongiurata questa tremenda esecuzione”. Inoltre, in occasione del Giorno della Memoria, il prossimo 27 gennaio, Arcigay Il Cassero e ArciLesbica Bologna mettono in programma tre appuntamenti per ricordare lesbiche, gay e persone transessuali perseguitate dal nazifascismo. Mercoledì 26 gennaio alle ore 21, al Cassero, verranno proiettati un documentario sul confino degli omosessuali e una slide roll con materiali tratti dalla graphic novel “In Italia sono tutti maschi” ( De Sanctis-Colaone, Bologna, Kappa Edizioni, 2008), entrambi a cura di Luca De Sanctis e Fabio Fiandrini. Come ogni anno Arcigay Il Cassero e ArciLesbica Bologna parteciperanno, insieme alle altre associazioni della comunità lgbt cittadina, alla comunità ebraica e all’Anpi alla commemorazione presso il monumento dedicato alle vittime LGBT del nazifascismo, nei giardini di Villa Cassarini, di fronte a porta Saragozza. L’appuntamento è fissato per giovedì 27 gennaio alle 9.30. Sempre giovedì 27, ma alle ore 21, è prevista la conferenza di Luca Scarlini: “Aldo Mieli, pioniere del movimento di liberazione omosessuale nell’Italia fascista”, a cura di Sara De Giovanni e del Centro di Documentazione. Aldo Mieli (1879-1950) storico della scienza livornese di famiglia ebraica è stato in Italia il pioniere degli studi moderni sulla sessualità, rivelando in tempi assai precoci la propria omosessualità, per cui venne fatto oggetto di numerose discriminazioni. Noto internazionalmente come storico della scienza, tutto il suo pensiero fu sotto il segno della differenza. Legato a Magnus Hirschfeld, resta soprattutto celebre per aver fondato la Rassegna di Studi Sessuali, in cui comparivano interventi di personalità rilevanti della scienza e della cultura. Scrisse un saggio su L'amore omosessuale e descrisse in modo preciso e puntuale l'ambiente berlinese dopo la prima guerra mondiale nel suo saggio Viaggio in Germania. Spinto a lasciare l'Italia dal fascismo, che di fatto mutò in modo radicale gli orientamenti della sua rivista, fu prima in Francia e poi, in fuga dall'Europa come molti intellettuali ebrei, approdò in Argentina, dove si spense, dimenticato dai più, nel 1950.

Cuneo

La Scuola di Pace di Boves organizza in collaborazione con il C.P. Arcigay "Figli della Luna" di Cuneo l'esposizione della mostra: "Omocausto: lo sterminio dimenticato degli omosessuali". La mostra sarà visitabile dal 22 al 27 Gennaio compresi, sarà liberamente accessibile ogni pomeriggio dalle ore 16:30 alle ore 18:00, mentre al mattino è prevista l'apertura dalle 10 alle 12 nei soli giorni di Sabato e Domenica. Per inaugurare l'esposizione della mostra Omocausto a Boves i Figli della Luna assieme alla Scuola di Pace di Boves organizzano la proiezione del documentario "Paragraph 175" la sera di Venerdì 21 Gennaio alle 21:00, presso il Teatro Borelli di Boves Nel percorso espositivo i visitatori potranno approfondire le proprie conoscenze sulla storia della persecuzione nazifascista di omosessuali e lesbiche. A partire dalla quadro storico sul nazismo e dal tristemente famoso paragrafo 175 la mostra si sviluppa ripercorrendo l’approccio del fascismo all’omosessualità, fino ad arrivare alle discriminazioni dei regimi comunisti, per chiudersi infine con l’elenco dei paesi che, al momento della stampa, prevedono norme contro l’omosessualità.

Gorizia

In occasione della Giornata della Memoria il Circolo Arcobaleno Arcigay/Arcilesbica è coinvolto in un’iniziativa tematica presso il Comune di Turriaco, il 26 gennaio 2011 a partire dalle ore 18 (Sala Consiliare di Piazza Libertà) sul tema: L’Omocausto: lo sterminio degli omosessuali Presentazione della mostra nell’atrio del Municipio
Intervengono:
DAVIDE ZOTTI Presidente del Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica di Trieste
MARCO REGLIA, referente nazionale per la Memoria Storica Arcigay e Dottorando di
ricerca presso l’Università del Litorale di Capodistria
[Con la collaborazione del Consorzio Culturale del Monfalconese]

Milano
Arcigay Milano, insieme ad altre associazioni lgbt, sarà presentegiovedì 27 e sabato 29 gennaio 2011 in piazzale Oberdan, a Porta Venezia dalle 15 alle 19 saremo presenti con un gazebo per la GIORNATA DELLA MEMORIA per ricordare le vittime omosessuali e transessuali della deportazione nazista.

Palermo
Giovedì 27 alle 19.00 Arcigay Palermo ricorderà i gay, le lesbiche, i/le trans e tutti gli altri "diversi" vittime dell'olocausto. Al Blow Up, proieazione di "Bent", un film del 1997 con Clive Owen, Mick Jagger e Jude Law.

La trama di “Bent”
A Berlino nel 1934, Max (Clive Owen) frequenta i luoghi loschi della capitale del Reich e convive con Rudy (Brian Webber), un ballerino da cabaret. Il 29 giugno, dopo l'assassinio brutale di un SA con cui era appena diventato compagno — da parte delle SS — comincia una fuga tragica dove anche Rudy è ucciso e che lo porta a Dachau. Max, che porta la stella gialla degli Ebrei, incontra Horst che porta il triangolo rosa degli omosessuali. Insieme cercano di sopravvivere nel campo di concentramento. (Wikipedia)

Perugia

Il Comitato Provinciale Arcigay Omphalos e l'Associazione Arcigay Arcilesbica Omphalos di Perugia organizzano una serie di iniziative in occasione della giornata della memoria.
Quest'anno si terrà una campagna di sensibilizzazione (vedi immagine) rivolta alla cittadinanza di Perugia.
A Perugia poi, presso la Sala Dei Notari si terrà una mostra con dei pannelli con foto e testi relativi all'omocausto.

Piacenza

A Piacenza è organizzata la proiezione del film documentario "Paragraph 175" con inizio alle 21 di giovedì 27.
La proiezione si terrà presso la sede del Cai alla Cavallerizza, nell'ambito della serata "Omocausto: l'omosessualità ai tempi del nazismo". Interverrà - nel dibattito con il pubblico - anche il presidente di Arcigay L'Atomo, Valeriano Scassa.

Ravenna
Arcigay Ravenna in occasione della gioanata della memoria ha organizzato la mostra Omocausto: lo sterminio dimenticato degli omosessuali che avrà luogo a Palazzo Rasponi, in via D'Azeglio, 2 - Ravenna, mercoledì 26 gennaio dalle ore 17:30. La mostra, a cura di Arcigay Frida Byron, rappresenta un breve percorso nella tragedia dimenticata degli omosessuali e vuole rendere omaggio alla memoria di quelle persone, alle loro sofferenze, alle loro vite spezzate. Per non dimenticare. Nessuno. La mostra sarà aperta dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18:30 fino a mercoledì 2 febbraio. Le commemorazioni proseguiranno il giorno seguente con l’incontro pubblico organizzato congiuntamente dal Coordinamento RavennaStudenti e Arcigay Frida Byron: GIORNATA DELLA MEMORIA di ieri e della coscienza di oggi - Giovedì 27 Gennaio ore 17:30 - Via Paolo Costa, 38 (casa RavennaStudenti)

Programma
17.30 - Shoah: origini e ripercussioni del dramma
Luca Dubbini - Ricercatore indipendente
18.30 - Porajimos e Aktion T4: l’eccidio degli zingari e dei disabili
Ilir Mato - Coordinamento Ravennastudenti
19.00 - Pausa
20.00 - Omocausto: lo sterminio dimenticato degli omosessuali
Roberto Cascioli - Arcigay Frida Byron
20.30 - proiezione di Paragraph 175
(documentario USA, 2000, 81’, Rob Epstein, Jeffrey Friedman)

Trento

Il presidente di Arcigay Trentino, Stefano Cò, parteciperà il 27 gennaio dalle dalle 9 alle 10,30-11 alla conferenza organizzata dal Liceo Rosmini di Rovereto incentrata sull'omosessualità durante il nazi-fascismo e la discriminazione degli omosessuali nella storia moderna e contemporanea e, alle 20.30, presso la Sala Comunale di Bondo Breguzzo, nella Valle delle Giudicarie, ad una serata dedicata alla memoria.

Verona

Mercoledì 26 Gennaio in prossimità della Giornata Mondiale della Memoria, Proietteremo il film: OGNI COSA E' ILLUMINATA Con presentazione e dibattito: ore 21 Milk Verona LGBT Community Center
La barbarie nazifascista fu uno degli eventi più devastanti della storia umana, non solo torturò e massacrò milioni di persone nei lager, ma cancellò per sempre anche fisicamente interi luoghi d'Europa. Paesi e villaggi sopravissuti per secoli a pogrom, pestilenze e guerre di ogni genere, furono cancellati per sempre nel giro di pochi giorni. Secoli di cultura e tradizioni spariti nel nulla, con gli abitanti deportati e interi paesi, luoghi, villaggi, cancellati.
Trama: Il giovane Jonathan Safran Foer (Elijah Wood) è un ebreo nato e vissuto negli Stati Uniti, di origine ucraina. Essendo un "collezionista di ricordi di famiglia", decide di fare un viaggio in Ucraina per trovare il piccolo e sperduto villaggio di Trachimbrod, in cui visse suo nonno. Nel suo viaggio si affiderà a una guida locale (interpretato da Boris Leskin) e a suo nipote Alex (Eugene Hütz), suo coetaneo, che con il suo strano inglese, lo aiuterà seriamente nella sua rigida ricerca attraversando i bellissimi paesaggi ucraini "on the road" a bordo di una Trabant.
La ricerca di Jonathan Safran Foer si trasformerà poco a poco in una ricerca intima di tutti e tre: il primo alla ricerca delle origini della famiglia, il nonno alla ricerca del suo passato e il nipote alla ricerca delle proprie origini ucraine.
Il giovane rimane sconvolto nell'apprendere che anche la popolazione slava ucraina era responsabile delle persecuzioni, ancor prima che vi arrivassero i tedeschi.I tre, alla fine, arrivano al capolinea e Jonathan scopre, grazie ad un'anziana signora che conosceva suo nonno, che il villaggio che sta cercando non esiste più da quando i nazisti ne hanno sterminato gli abitanti. Tutto ciò che rimane del luogo è tenuto religiosamente a casa di questa donna, poiché abitava anche lei a Trachimbrod, e, come lui, ha conservato il ricordo di ogni abitante di Trachimbrod. Jonathan scopre quindi che suo nonno aveva avuto una famiglia precedente in Ucraina e che si era salvato andando in America per cercare del denaro per sua moglie Augustina ed il bambino che aspettava, ma quando tornò dal viaggio trovò tutti uccisi dai nazisti.Conclusa la sua ricerca, il giovane ritorna negli Stati Uniti con il suo bagaglio di nuove esperienze e con il dono dell'anziana donna di Trachimbrod: una scatola di ricordi chiamati "casomai".
Le serate inizieranno alle 21 con una breve presentazione del film, e al termine della proiezione, che inizierà alle 21.15, per chi lo desidererà, ci sarà spazio per un dibattito
MILK Verona Lgbt Community Center - Via Antonio Nichesola, 9 - VERONA (San Michele Extra)

Fonte:http://www.arcigay.it/giornata-della-memoria-2011-iniziative-arcigay




martedì 25 gennaio 2011

"L'analfabeta politico" di Bertolt Brecht


Il peggiore analfabeta
è l'analfabeta politico.
Egli non sente, non parla,
nè s'importa degli avvenimenti politici.

Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina,
dell'affitto, delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.

L'analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.

Non sa l'imbecille che dalla sua
ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato,
l'assaltante, il peggiore di tutti i banditi,
che è il politico imbroglione,
il mafioso corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.

di Bertolt Brecht

Firma la petizione contro lo 'stupro correttivo'


‘Corrective rape’, the vicious practice of raping lesbians to ‘cure’ their sexuality, is becoming a crisis in South Africa. But brave activists are calling on the world to help stop these heinous Hate Crimes -- and finally the government is beginning to respond. Let's support them. Sign the petition and send it to friends!

Sign the petition!
'stupro correttivo', la pratica viziosa di violentare le lesbiche per 'curare' la loro sessualità, sta diventando una crisi in Sud Africa. Ma gli attivisti coraggiosi stanno chiedendo il mondo per contribuire a fermare questi efferati crimini di odio - e finalmente il governo comincia a rispondere.
Diamo loro supporto.
Firma la petizione e inviala agli amici!

lunedì 24 gennaio 2011

SOVRAFFOLLAMENTO NEL CARCERE DI REBIBBIA: 1.670 DETENUTI SISTEMATI IN 1.2000 POSTI


Di MIRIAM GIANGIACOMO - Per la rubrica 'La voce dietro le sbarre' vi narriamo di una nuova visita effettuata da una delegazione di Radicali composta da Rita Bernardini (deputata radicali/PD e Presidente dell'Associazione Radicale Certi Diritti), Giuseppe Rossodivita (Consigliere Regionale radicale del Lazio), Leila Deianis (Presidente dell'Associazione Libellula) e Sergio Rovasio (Segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti) nel carcere romano di Rebibbia per verificare lo stato in cui versano i transessuali detenuti. La delegazione era accompagnata dal Direttore, dottor Carmelo Cantone.
Quanto rilevato parla chiaro: nel reparto delle persone transessuali sono rinchiuse 25 persone, quasi tutte straniere, la cui condizione è del tutto incompatibile rispetto ai bisogni e all'assistenza medica specialistica di cui necessitano.
Tra i problemi più gravi vi è quello del sovraffollamento e della mancanza di attività lavorativa. In tutto il reparto vi sono infatti solo due persone lavoratrici e l'assistenza sanitaria specialistica, come per tutta la popolazione detenuta in Italia, è completamente inadeguata. In tutta Italia le persone transessuali detenute sono 168 distribuite in 17 carceri. La maggior parte dei transessuali detenuti si trovano nelle carceri di Napoli, Roma, Firenze e Belluno. Quasi tutte sono persone extra-comunitarie e molte si trovano in regime detentivo per violazione della legge sull'immigrazione.
Vi sono molte persone transessuali in condizioni di forte disagio e l'Associazione Radicale Certi Diritti si è impegnata a far visita a tutti e 17 i reparti distribuiti in Italia. Più in generale, nel solo Carcere di Rebibbia quest'anno sono stati fatti ingenti tagli ai fondi destinati dall'Amminstrazione Penitenziaria ai detenuti lavoratori: il fondo per le "mercedi" è stato decurtato di ben 650.000 Euro. Tra i più gravi problemi riscontrati nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso, c'è sicuramente il sovraffollamento: i 1.670 detenuti presenti devono infatti "sistemarsi" nel 1.200 posti regolamentari a disposizione. Inoltre, per i lavori di manutenzione dell'intero complesso il direttore pu contare solo su 50.000 euro all'anno.
Come termine di paragone basti pensare che il Palazzo del Consiglio Regionale del Lazio, di Via della Pisana a Roma, vede stanziati, per manutenzione e ristrutturazioni oltre 8 milioni e mezzo di Euro ogni anno.
Del resto i dati del DAP (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria) parlano chiaro. Quelle che riportiamo di seguito sono le cifre relative alle presenze di detenuti transessuali nei penitenziari italiani rilevate il 14 gennaio 2011.


Capienza regolamentare
Capienza tollerabile
presenti
C.C.ALBA 10
10 8
C.C. MILANO San Vittore
0 0
11
C.C.RIMINI 7
7
10
C.C.BELLUNO 16 32 24
C.C.VERONA 0 0
4
C.C.FIRENZE Sollicciano
8
10
25
C.C.TERNI 10 20
3 (sez. non funzionante)
C.C.REBIBBIA ROMA N.C.1
15 20
25
C.C.TERAMO 2
4
4
C.C.NAPOLI Poggioreale
22
33
32
C.C.FOGGIA 4
4
5
C.C.POTENZA 0
0
4 (non funzionante)
C.C.AGRIGENTO 2
4
4
C.R.AUGUSTA
0
0
1
C.C.PALERMO Ucciardone
0
0
5 (non funzionante)
C.C.PALERMO Pagliarelli
0
0
1 (non funzionante)
C.C.TRAPANI
0 0 2 (non funzionante)











Fonte:http://www.clandestinoweb.com/in-primo-piano/20951-la-voce-dietro-le-sbarre-transessuali-in-cella-tra-sovraffollamento-e-d.html

Inghilterra: Kate Moss in copertina bacia Lea T, la modella transessuale Brasiliana.


Bello,bello,bello.......

Sulla copertina di febbraio, del magazine britannico “Love – Fashion & Fame”. Il titolo della rivista di febbraio è “Androgyn” e l’editoriale in cui sono ritratte le due modelle ha un titolo che è la giusta sintesi di ciò che viene presentato nell’immagine: “This is hardcore”.

La bella Kate Moss che ha appena compiuto 37 anni, stupisce i suoi fan.

L’ultima, infatti arriva dal magazine Love, rivista di moda Inglese, che la ritrae in copertina mentre bacia Lea T., modella trans nota al grande pubblico dopo essere stata scelta come testimonial per Givenchy. Il look mascolino di Kate ricorda la campagna di Calvin Klein anni novanta per i profumi unisex CK One, che ha contribuito a lanciare la sua carriera come 'top model '.

Ma non è la prima volta che Kate ha baciato una donna come parte del suo lavoro. le top sono state fotografate dai nomi più rinomati nel settore della moda Mert Alas e Marcus Piggott. Le foto sono firmate da Riccardo Tisci, stilista di Givenchy che per la campagna Fall 2010 aveva già scelto Lea T come sua punta di diamante. Lea T, infatti, ha una storia particolarmente travagliata, prima di incontrare la maison di moda, essendo una modella transessuale, assolutamente non accettata da tutti, così Tisci inserendola nel suo staff è riuscito a lanciarla nel mondo della moda, grazie alla sua assoluta bellezza e perfezione.

Lea ha confermato la sua visita in patria, per il San Paolo Fashion Week, dove sfilerà per il stilista Alexandre Herchcovitch.

Il sogno proibito di ogni uomo diventa realtà, le due donne esattamente nell’atto di baciarsi. Entrambe modelle controverse, e tra le personalità del mondo patinato più ricercate dai gossip e dai paparazzi, questa volta, volutamente, lanceranno una provocazione, per un numero assolutamente da non perdere.

Vanessa Mazza.

STORIA DI ANGELA MAMMA CORAGGIO DI UNA GIOVANE TRANS (D. Vaccarello, l'Unità)


"Mia figlia alle superiori aveva ancora un aspetto maschile, ma veniva già presa di mira. Dopo una scritta infamante su un muro nei pressi della scuola ha iniziato a buttarsi nello studio, vestendosi come una rockstar. Scarpe con la zeppa, capelli ossigenati, magliette fuxia. Era già alta un metro e novanta, voleva farsi notare, affermarsi. Io mi vergognavo. Studiava ragioneria, è diventata bravissima, ha cominciato a isolarsi". Flash di una adolescenza trans. A narrarli è Angela, una madre coraggio. La figlia di cui parla è nata maschio. Oggi ha 31 anni e dopo l'inizio della transizione da maschio a femmina ha scelto per sé il nome Chiara.
» Leggi tutto: STORIA DI ANGELA MAMMA CORAGGIO DI UNA GIOVANE TRANS (D.Vaccarello)

Brasile: transessuale ispira programma televisivo su la transessualità.


L'eco della partecipazione della transessuale Ariadna nel grande fratello in Brasile ( BBB 11) sono i più positivi che ci si poteva aspettare. Il tema della transessualità, da niente è diventato l'argomento più chiacchierato del momento. Questo fine settimana, il "Fantastico" uno dei programmi televisivi più visti nella tv Brasiliana ha mostrato un vasto e meraviglioso reportage sul tema.

L'articolo parla della lotta per aver il nome femminile nei documenti, spiega che cosa è la transessualità e ricorda il primo intervento di adeguamento di genere in Brasile. Tra gli esempi positivi, anche una cantante trans che si era operata ancora adolescente e ora è una cantante di successo.



Sono contenta che l'argomento sia finalmente trattato con serietà e rispetto, spiegando che cosa è e cosa non è la transessualità.

Fonte:http://paroutudo.com/2011/01/24/a-partir-de-exemplo-de-ariadna-do-bbb-11-fantastico-faz-reportagem-sobre-vida-das-transexuais/

martedì 18 gennaio 2011

Transessualità. Informare per Educare!


Video illustrativo sulla Disforia di Genere (transessualismo).
Contro ogni forma di discriminazione..prima di parlare INFORMATI!!

«Dimenticati dalla politica»

Parla Antonia Monopoli di Sportello Ala Trans Milano.



Fonte:http://www.lettera43.it/video/3591/dimenticati-dalla-politica.htm

Arcigay Firenze. Grazie al sindaco per sostegno a trans senzatetto

Nella serata di sabato 15 gennaio 2010 Arcigay Firenze riceveva una richiesta di aiuto da parte di Mario (nome di fantasia), transgender che sta completando il proprio percorso da donna a uomo.

Mario, di origine pugliese, dopo essere stato rifiutato dalla famiglia, e dopo essere stato licenziato dal proprio luogo di lavoro, nel Nord Italia, oggetto di gravi discriminazioni per la sua ormai avanzata transizione di genere, si trova a vivere da oltre un anno all'interno dell'abitacolo della propria autovettura, senza opportunità di lavoro né progetti di vita che gli consentano un inserimento sociale adeguato.

Il ragazzo, dopo aver girovagato per mesi in cerca di lavoro, giunto a Firenze dall'Emilia Romagna, passando per il senese, senza ormai più alcuna risorsa per il proprio sostentamento, in preda alla fame e al freddo, si è rivolto al servizio di telefono amico di Arcigay Firenze (340 8135204), chiedendo disperatamente ai volontari un luogo caldo
dove trascorrere alcune notti e dove consumare un pasto, visto che era costretto al digiuno ormai da giorni.

I rappresentanti di Arcigay Firenze provvedevano immediatamente a contattare le strutture adibite all'emergenza freddo della città, ma la maggior parte risultavano complete o, vista l'ora tarda del sabato, ormai chiuse. Di contro, l'albergo popolare di Firenze, che ospita unitamente soggetti di sesso maschile, e così diversi istituti di accoglienza gestiti da suore, pur avendo posti disponibili riferivano di non poter accogliere Mario, nonostante il suo aspetto fisico maschile, a causa dei suoi documenti di identità, che lo identificavano sia nel nome di battesimo che nel sesso di appartenenza ancora come donna.Dopo innumerevoli telefonate e inutili tentativi di persuasione per la
presa in carico del ragazzo da parte di una struttura comunale di accoglienza, Arcigay Firenze provava a contattare telefonicamente il sindaco di Firenze Matteo Renzi. "Renzi ha risposto immediatamente alla nostra richiesta di aiuto urgente," spiegano gli attivisti, "data anche dal fatto che il ragazzo versava in una condizione fisica e psicologica assai precaria.

Subito, il Sindaco, nonostante l'ora tarda, ha contattato l'assessore alle Politiche Sociali Stefania Saccardi che, anche grazie alla straordinaria disponibilità e all'aiuto di Marzio Mori di Caritas Firenze, ha subito individuato una
struttura a Sorgane che avrebbe potuto ospitare temporaneamente il ragazzo, fornendogli un'assistenza immediata che avrebbe scongiurato un'aggravarsi della sua situazione. Ringraziamo di cuore il sindaco Matteo Renzi e l'assessore Saccardi" proseguono i rappresentanti di Arcigay Firenze, "perché con un gesto umano e senza alcuna esitazione
hanno dimostrato la giusta sensibilità e attenzione verso una persona in seria difficoltà, permettendoci di iniziare - ci auguriamo in ausilio con i Servizi Sociali del Comune di Firenze - un percorso di reale integrazione per Mario nella nostra città, affinché si delinei per lui un futuro di serenità, lontano dai drammi che ha dovuto finora
attraversare.

"Siamo grati" concludono, "anche a tutti coloro, tra cui il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi, che, avvertiti dai
nostri volontari, si sono dimostrati pronti e disponibili a ricercare soluzioni tempestive per Mario, al fine di prestargli assistenza e potergli donare la speranza di una vita migliore".

(Nella foto Matteo Renzi, foto di Roberto Vicario - Wikicommons)

lunedì 17 gennaio 2011

Brasile: più di 250 crimini omofobi nel 2010


Secondo una ricerca, nella sua fase finale, del Gruppo Gay di Bahia (GGB), che da 12 anni controlla i dettagli degli omicidi di omosessuali documentati nella stampa di tutto il paese, più di 250 gay, lesbiche, transessuali e travestiti sono stati uccisi a causa della loro l'orientamento sessuale lo scorso anno. Il 65% dei morti erano gay, il 32% trans e il 3% lesbiche, dice lo studio preliminare.


La relazione annuale è ancora in fase di ultimazione, ma già registra un aumento del numero di omicidi in più del 30% rispetto allo scorso anno. Nel 2009 ci sono stati 198 omicidi di omosessuali. Questa è la prima volta che si registra un numero di più di 200 casi, che fa del Brasile la nazione che ha più crimini omofobici nel mondo.

La mancanza di leggi che puniscono la discriminazione contro gli omosessuali e il maschilismo sono tra le cause del triste primato. In un'intervista alla rivista Terra Magazine, il fondatore di GGB, antropologo Luiz Mott ha detto che l'impunità e la mancanza di testimoni, contribuiscono alla mancata risoluzione dei casi. "Nel decennio precedente, è stato ucciso, in media, un omosessuale ogni tre giorni. Negli ultimi anni, la media è aumentata a un omicidio ogni giorno e mezzo. C'è una escalation che riflette la crescente violenza in Brasile, soprattutto per quanto riguarda i crimini letali. In generale, l'impunità è grande, ma è più alto quando la vittima è gay, perché la gente non vuole mettersi in gioco, a testimoniare. C'è ancora molto tabù, molti pregiudizi. "

- In pratica, la popolazione continua con lo stesso alto livello di intolleranza che si riflette non solo in omicidi, ma nel bullismo che avviene nelle scuole, per esempio. C'è un intera omofobia culturale ed istituzionale che ancora esiste ed è nelle chiese evangeliche e cattoliche, i grandi centri di produzione di tali munizioni ideologiche.

Mott ha anche confrontato la persecuzione degli omosessuali nei paesi con la pena di morte. "Sommando il numero di paesi dove esiste la pena di morte per gli omosessuali, le esecuzioni non raggiungono le 20 per anno, quindi il Brasile ha in pratica una pena di morte diluita, ma molto più severa di quelle della maggior parte dei paesi omofobi del mondo. "

Fonte:http://www.revistaladoa.com.br/website/artigo.asp?cod=1592&idi=1&moe=84&id=17296