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mercoledì 14 maggio 2008

USA SHOCK: TERAPIA ORMONALE PER I BIMBI TRANSGENDER

Fanno discutere le teorie dell'endocrinologo americano Norman Spack, direttore di una nuova clinica nata in seno al Children’s Hospital di Boston, che - prima negli Stati Uniti - offre trattamenti ormonali a bambini in età prepuberale che manifestano i disagi legati alla disforia di genere. La terapia mira a prevenire il normale sviluppo sessuale, tipico dell'adolescenza, ritardando la caratterizzazione sessuale dei giovanissimi pazienti che, in alcuni casi, hanno appena 7 anni di età. I trattamenti sono stati avviati in fase sperimentale ed impiegano ormoni che potrebbero portare ad una serie di preoccupanti effetti collaterali, inclusi spasmi e perdite ematiche, secondo quanto denunciato dal ricercatore Ari Taube, uno dei più accaniti critici del Dott. Spack. Secondo lo specialista, l'assunzione di estrogeni nell'infanzia potrebbe aumentare il rischio futuro di sviluppare cancro al seno e causerebbe l'infertilità nell'età adulta.

Non sono pochi a considerare Norman Spack come un abbietto criminale, e nonostante ciò alcune famiglie hanno deciso di affidarsi alle sue cure per aiutare i loro figli affetti da disforia di genere. E' il caso, ad esempio, di Robert e Danielle e del loro figlio Armand, che dalla tenera età di 2 anni sente di appartenere al sesso opposto e che ora, a 11 anni compiuti, ha intrapreso una terapia ormonale che ha bloccato il suo normale sviluppo, lasciandolo in uno stadio di preadolescenza praticamente asessuata. «In questa maniera si può letteralmente prevenire la differenza fisica fra maschi e femmine» assicura Norman Spack. Privato artifcialmente del testosterone, Armand è cresciuto senza peluria, la sua voce non è divenuta più profonda, non ha sviluppato il pomo d’Adamo e la crescita in altezza è rallentata. Ciò ha assicurato una nuova tranquillità al ragazzo, almeno secondo le dichiarazioni dei genitori, che raccontano di come il bambino abbia intrapreso una nuova esistenza, facendosi chiamare Violet e cominciando ad indossare abiti femminili. Il prossimo passo della cura sarà quello di sottoporlo ad iniezioni di ormoni femminili, che modelleranno il suo corpo assecondando la sua "predisposizione mentale". Rimane il fatto, però, che dare la possibilità di intervenire sul proprio sesso a ragazzi che ancora non si sono sviluppati completamente pone un dilemma etico imponente, che preoccupa molte associazioni e specialisti, nonostante la cura sia già stata sperimentata in Olanda con un certo successo. Il gruppo MassResistence, ad esempio, che in Massachusetts si batte contro gli eccessi della bioetica e in difesa dei diritti civili LGBT, si è schierato in maniera fortemente critica nei confronti del trattamento, arrivando a parlare di ''abuso su minori'' e di ''esperimenti medici degni dei nazisti''.

redazione@gay.tv

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