Vi ricordate di Martin Schulz? E’ roba di qualche anno fa, del 2003 per la precisione. Possiamo fare in fretta e rivedere il video qui sopra, uno dei momenti più bassi (guardate la faccia di Fini mentre dalla bocca di Berlusconi esce la parola “Kapò”), oppure leggere con calma. Con il passare degli anni le strade si incrociano di nuovo, manco fossimo in una canzone dei Tiromancino. Ecco cosa ha dichiarato il capogruppo del Pse sul Riformista:
«Sui rom servono interventi urgenti e condivisi, ma ci opporremo sempre a certi atteggiamenti xenofobi di cui è portatore il governo Berlusconi»: chi credeva che Martin Schulz, il granitico capogruppo del Pse al Parlamento europeo, avesse smussato gli spigoli dell’opposizione dura senza se e senza ma, quantomeno per preservare l’accordo con i popolari europei che potrebbe portarlo alla presidenza dell’assise di Strasburgo, resterà deluso. Per lui, la battaglia è appena cominciata, con l’approvazione del pacchetto sicurezza: «Adesso che è stato adottato sembra confermare la giustezza delle nostre preoccupazioni»
La biografia di Martin Schulz potete leggerla su wikipedia: è figlio di deportati in un lager, comprensibile se la sia presa ai tempi. Gianni de Michelis, redivivo totem della Prima Repubblica, ieri, su L’opinione, non ha avuto parole delicate con l’eurodeputato tedesco:
Schulz ha qualche rancore di troppo, ma se è diventato presidente del gruppo socialista è in buona parte grazie a Berlusconi. Lo ha sdoganato, lo ha reso noto nel mondo, lo ha fatto diventare un eroe per il suo elettorato.
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